Velenosa assemblea Pd con il ministro Orlando: a Parma aperti a dialogo con 5 stelle? “Ma qui la credibilità è pari a zero”, “Torniamo ai temi sociali che ci ha rubato la destra”

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Si è tenuta ieri sera, presso il circolo Inzani di Moletolo, a Parma, l’assemblea del Pd con la presenza del ministro Andrea Orlando e i sostenitori del partito locale. Un momento di riflessione, voluto dallo stesso Orlando, per mantener fede a quanto detto, Parma – territorio che ha portato l’ancora ministro in attesa del nuovo governo all’elezione in parlemento attraverso il proporzionale – non sarebbe stata solo meta per campagna elettorale.

Dopo l’introduzione, il segretario cittadino Michele Vanolli, che ha ricordato quanto detto nelle precedenti assemblee di riflessione sulla sconfitta, ha dato il via al dibattito per la ricostruzione di un nuovo Partito Democratico.

Lo sconfitto alle urne ed ex onorevole, Giuseppe Romanini, ha ritenuto la “sconfitta Pd risultato di una tendenza nazionale ma anche europea e internazionale. Ma chi ha vinto non può tirarsi fuori dal governo. Antidoto migliore è lasciarli governare e far capire agli italiani chi sono. Stiamo subendo uno spostamento a destra che secondo me comunque, come Pd, dobbiamo combattere. Con il M5s abbiamo poco da spartire. Ma l’alternativa che si prospetta, Lega e M5s insieme, è molto più pericolosa“.

Dagli attivisti Pd di Parma e provincia sono arrivate poi alcune riflessioni, su come il partito stia scomparendo a livello comunicativo, nella presenza sui media, giornali e tv. Riflessione a cui Orlando ha replicato dicendo come sia sbagliato ritenere che il Pd sia in questa condizione solo per “dei volantini sbagliati”, è la perdita di bussola invece, ad aver dirottato la sinistra facedole perdere i temi sociali e di egualità rubati ora dalla destra.

Secondo la consigliera comunale Pd, Daria Jacopozzi, “a Parma abbiamo già visto la volubilità dei 5 stelle, la conosciamo bene e spaventa”.

Duro intervento invece quello dell’ex consigliere Pd, Nicola Dall’Olio: “Abbiamo il problema di recuperare il consenso e questo non lo fai non entrando nei giochi. E non lo fai neanche dicendo che questi (Lega e M5s) sono impreparati. Un po’ di ragione Di Maio la ha. Hanno preso il 32% e vogliono governare”. Dall’Olio si mostra così propenso al dialogo con i grillini, ma “con proposte certe, non 100 come fatto in campagna elettorale. Con fondamenti della sinistra come il sostegno ai più deboli. Il Pd ha avuto paura di parlare di redditti di solidarietà e garanzia, e si è fatta fregare. Vogliamo anche noi un fisco più equo. Perche Pd ha paura a dirlo? Democrazia diretta? Il Pd nel 2007 lo diceva già. C’è bisogno di fare una rivoluzione del partito, non le primarie. Un confronto reale sul futuro. Parola diamola ai nostri elettori, siamo il partito democratico. Dobbiamo tornare a essere radicali”. Dall’Olio ha poi accennato ad alcuni “fallimenti del Pd”, come l’approvazione della Tibre, l’autostrada “che finisce nel nulla. Siamo stati succubi di certi poteri e di certe industrie”.

Dall’ex candidata Pd nelle liste per Scarpa sindaco, Emma Iovino, la delusione per non aver visto realizzare dai vertici le tante promesse fatte dal partito sulla partecipazione delle donne in politica.

Parole pesanti ma profondamente sentite quelle di Gabriella Corsaro, responsabile del circolo Pd Oltretorrente: “Siamo un pessimo condominio che nessuno poteva amministrare. Con che faccia chiediamo di votarci se siamo tiepidi? Votarci è stato gesto ragionato e non di passione. Ripartiamo partendo da un tema, l’identità di questo partito. Dicci qualcosa di sinistra? Ormai siamo solo litigiosità.Qui a Parma abbiamo avuto credibilità pari a zero insieme. I voti sono arrivati alle persone che godevano di credibilità propria, non al partito. Ci diamo arie di partito democratico ma siamo un condominio. Quanti di noi siamo stati davvero a fare i banchetti? A confrontarci con le persone?”.

A conclusione degli inteventi ha chiuso la serata Andrea Orlando: “Sono qui solo perché unico eletto sul territorio e tengo fede a quanto detto in campagna elettorale. Il fallimento non è stato difetto nella comunicazione. Non solo. Io ho fatto campagna elettorale su cose di cui non ero convinto ma l’ho fatto lo stesso per dare l’idea di coerenza col partito.
Qualunque strada percorreremo saremo chiamati a pagare il prezzo. Il Pd oggi è a rischio. Il voto ha messo a rischio l’intero progetto. Riflessione? O la facciamo con giusta profondità o sarà solo battaglia tra aspiranti leader”.

“Un nuovo partito degli esclusi, modello Macron? – ha dichiarato Orlando – Non è la strada che vorrei io. È giusto dire che il Pd ha salvato questo paese ma ha concentrato la ricchezza nel 21% del paese. Crescita sì, ma non uniforme. E anche le condizioni dei lavoratori piu fortunati non è quella di prima della crisi. Oggi uno puo essere occupato ma essere povero. Noi dobbiamo partire da questa osservazione materiale degli italiani. Salario di cittadinanza ha funzionato perche è unica via d uscita che una persona in difficoltà economica ora vede. Uno che prende 500 euro al mese è sotto la soglia di povertà ma viene considerato occupato e rientra nel 2% della crescita del Pil. La destra si è fatta carico di alcuni temi che erano di sinistra come il tema sull’eliminazione della legge Fornero. Non condivido ma quello che è parso è che il Pd quel tema non lo volesse toccare proprio”.

 

Per me è un errore rinviare l’assemblea del Pd. Andrebbe fatta ora. Già nel referendum avevamo l’idea di due nazioni in uno stato. Il “no” al referendum è stata una risposta “incazzata” degli italiani con una matita in mano”.

Futuro governo? Difficile. Sia da parte di Salvini che di Di Maio. Difficile la convergenza del Pd con il M5s. La convergenza con Salvini molti grillini non la vogliono, una parte del M5s non piangerebbe se Di Maio si togliesse di mezzo. Non lo fanno capire solo perchè sono piu bravi di noi a nascondere diatribe interne”.

“Io ho forti dubbi sul fatto che il Pd andrebbe meglio se andassimo di nuovo ai voti. La soluzione? Ritornare alla centralità dei temi sociali. Ricostruire un rapporto con sindacati e associazioni. Non diranno molte cose nuove ma è passaggio essenziale”.

“Abbiamo ora l’occasione per far cadere la contraddizione in essere del M5s, che è riuscito a raccogliere voti sia di destra che di sinistra. Questa è la discussione che dobbiamo fare, oltre che superare le varie tifoserie interne del Pd. Tenere insieme cose diverse non è più possibile”.

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