A Tu per Tu con… Gaetano Tedeschi, già presidente dell’Avellino e dell’Energy TI Group: “La riorganizzazione del Parma è un modello di rinnovamento culturale”

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TEDESCHI AQUILA LONGHI(Luca Savarese da www.stadiotardini.it) – Gaetano Tedeschi, persona che  StadioTardini.it stima fin dalla sua inaspettata visita all’Aquila Longhi per la presentazione del mio libro “On the road con l’Europarma” di Maggio 2014, è nato a Roma il 7 luglio del 1954, ma, ha origini avellinesi, provenendo da Carife, comune di 1.396 abitanti in provincia di Avellino e importante sito archeologico in cui sono state rinvenutele tombe sannitiche che componevano la necropoli irpina. Non archeologo, ma ingegnere, il Nostro. Dal 1988 al 1997 è stato direttore generale dell’impresa di costruzioni parmigiana Bonatti SpA, allora in orbita Parmalat e quindi di Italstrade SpA e Astalti SpA. Ha quindi ricoperto l’incarico di presidente della U.S. Avellino dal 1991 al 1994 e nella stagione 2003-2004. Inoltre è stato direttore generale di RFI, Rete AL-TELEFONO-TEDESCHI.pngFerroviaria Italiana e di ENEA, l’Agenzia nazionale per le Nuove Tecnologie, L’Energia e l’Ambiente. A proposito di Energia, nel 2013 diviene Direttore Generale di Energy T.I. Group ed il 29 aprile del 2014 sigla l’accordo con il Parma F.C. in qualità di socio al 10% e con un nuovo contratto di sponsorizzazione da 25 milioni in 10 anni. Ma, nemmeno il tempo di entrare in contatto con la realtà crociata, arrivarono, il 24 ottobre del 2014, le dimissioni dalla presidenza di Energy T.I. Group. E dire che fino a pochi giorni prima sembrava perfino potesse diventare Presidente del Parma…

In occasione della sfida tra Avellino e Parma di stasera al Partenio, lo abbiamo contattato, in esclusiva, per le nostre colonne.

Gaetano Tedeschi, da Direttore Generale dell’E.N.E.A, nel 2000, si è calato da un elicottero, per dare un grosso aiuto dopo l’alluvione che colpì il Piemonte. Cosa deve fare il calcio italiano per calarsi nella crisi di molte società e del pallone di casa nostra, che lo sta attraversando e, provare a rinascere?

Quando feci quell’intervento scelsi d’intraprendere una strada molto pratica e cercai di vivere la realtà della situazione, di persona. Ma la mia vera azione determinante fu quella di prendermi la grande responsabilità della decisione di non contaminare la Dora con residui nucleari. Il contesto dell’attuale calcio – purtroppo o per fortuna, se rapportato a quell’esperienza che avrebbe potuto avere esiti ben più drammatici – è molto più virtuale e rivolto soprattutto al business televisivo di conseguenza c’è sempre meno spazio per le decisioni collegiali della Federazione o delle Leghe che dovrebbero, a mio avviso, aprirsi a soluzioni innovative, senza continuare a fossilizzarsi in pratica su quell’unica fonte di sostentamento. Incombono i concetti. Pochi vogliono davvero aiutarsi gli uni gli altri: c’è un egoismo di fondo che nega il sopraggiungere d’iniziative pratiche e innovative a volte molto più importanti di tanti altri effimeri discorsi…”.

Giovedì al Partenio andrà in scena Avellino-Parma: Lei ha origini avellinesi e ad Avellino lei ha operato per conto della parmigiana Bonatti; è stato presidente della squadra irpina dal 1991 al 1994, ma ha anche vissuto una parentesi a Parma, quando come Presidente di Energy- T.I. Group SpA, deteneva il 10% delle quote del Parma F.C. Che sapore ha per lei questa partita? La seguirà?

Ha un sapore che mi porta indietro nel tempo: per rinnovarlo stasera sarò presente allo stadio e mi godrò la partita dal vivo. La mia origine è di quelle parti; per motivi professionali, poi, sono stato legato ad Avellino e all’Avellino. Successivamente sono stato, seppur per un breve periodo legato a Parma, anche se mi è dispiaciuto che fosse rimasto incompiuto il mio progetto – riproducibile in altre piazze – che avrebbe potuto garantire, se non ci fosse stata l’evoluzione che purtroppo ben conosciamo, una sorta di autogestione finanziaria del club. Comunque sì, in qualche modo, ho avuto a che fare con entrambe queste realtà”.

Avellino-Parma cosa può raccontare?

Per quanto riguarda l’aspetto specificatamente sportivo, credo che il Parma meriti un altro palcoscenico e che la B gli stia un po’ stretta. Sarà comunque una gara importante per entrambe, per diversi motivi: per il Parma per tentare un allungo in classifica, per gli irpini per uscire da una situazione davvero imbarazzante”.

Il Parma, dopo le ceneri, ora piano piano sta rinascendo. Si aspettava questa risalita?

Guardando come si è saputa riorganizzare rappresenta un modello già da serie A. Ci sono persone di qualità che stanno già preparando qualcosa d’importante. Se non sarà promozione quest’anno, lo sarà di sicuro l’anno prossimo. I tifosi che aiutano la società, la società non monolitica, ma composta da più individui, è un modello che mi piace e che avrei sinceramente piacere di poterne anche far parte, per poter portare il mio contributo attraverso quel progetto innovativo di cui accennavo prima e che era alla base della importante sponsorizzazione che Energy T.I. Group aveva sottoscritto con il Parma prima che la situazione precipitasse nel fallimento. Io, allora, avevo proposto un progetto – applicabile in un qualsiasi contesto – in cui la società calcistica ricopriva, in pratica, un ruolo commerciale di fornitore di energia per l’industria del territorio e dei singoli privati, al fine di dire basta alla sola dipendenza dagli introiti dei diritti televisivi (fonte, secondo me, non inesauribile). Credo che l’attuale gestione del Parma rappresenti un rinnovamento culturale di largo respiro e sia un buon modello  direzionale sul quale potrebbe essere possibile modulare ulteriori progetti innovativi, tipo il mio…”. Luca Savarese (da www.stadiotardini.it

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