Baistrocchi- Cgil: “Tanto tuonò finché piovve… sul bagnato”. Gambarini: “Cgil, puntuali e simpatici come gli esattori delle tasse”

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“Un paio di anni fa, quando l’Istituto Termale Baistrocchi venne acquisito dalla ADG srl, in città i più tirarono un grosso sospiro di sollievo perché dopo un primo bando andato deserto il timore che serpeggiava era quello di una possibile chiusura di questo importante centro” scrive Cgil Parma tornando sul caso Baistrocchi di Salsomaggiore.

“I debiti ereditati dal Consorzio Termale pubblico erano veramente pesanti, tuttavia in questo biennio di presenza di soggetti privati si è potuto assistere a stipendi erogati sistematicamente in sempre maggiore ritardo (15/20 giorni dopo la scadenza contrattualmente prevista) oltre al fatto che sono stati decurtati unilateralmente (sia pur vero per un modesto importo) con l’obiettivo dichiarato sia di ridurre le spese fisse del personale sia per riportare il più vicino possibile alla scadenza naturale l’erogazione salariale.

Come se ciò non bastasse, in data odierna le organizzazioni sindacali FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS sono state informate del fatto che “a causa di spese impreviste sui capitoli manutentivi, non prorogabili in quanto necessarie per garantire l’esercizio della struttura, che hanno gravato su di un periodo già tradizionalmente difficile in termini di flusso di cassa, ADG non è riuscita a corrispondere la mensilità di gennaio entro il mese successivo la maturazione, fatto salvo però il regolare versamento contributivo” e che “è comunque intenzione della Società corrispondere le spettanze di gennaio entro il più breve tempo possibile, non appena chiusa l’analisi dei flussi di cassa che possano permettere l’operazione.”

Che altro aggiungere? Che a quanto pare la scadenza della retribuzione dei dipendenti sia considerata l’unica tranquillamente aggirabile per le più disparate motivazioni e che questo ulteriore ritardo impatta ancora più negativamente sui dipendenti (si presume che qualcuno di essi debba fare fronte a spese quotidiane, magari anche a mutui o prestiti con finanziarie…).

Probabile il solito ritornello: che se non fossero arrivati loro la struttura sarebbe stata chiusa, che occorre avere senso di responsabilità, che i lavoratori sono concordi, che le colpe (quali?) e il non capire la situazione è solo dei Sindacati e che sono tutti chiamati a fare sacrifici in un momento di difficoltà per permettere che l’attività prosegua (tutti? o solo i lavoratori dipendenti?).

A questo punto viene naturale chiedersi quali possano essere le prossime spiacevoli strategie da adottare sempre sulle spalle dei lavoratori così come se l’avvicendarsi di tutta una serie di manager e altre figure sia veramente in grado di portare risvolti positivi.

Nel frattempo i lavoratori attendono il loro stipendio, che per il momento non si sa quando arriverà”.

leggi: “Baistrocchi deve ancora soldi al Comune di Parma, Pizzarotti intervenga”: l’appello di Lavagetto (Pd)

Ai sindacati replica Francesca Gambarini, General manager Terme Baistrocchi e candidata alle eleizoni con Forza Italia: “L’arte dell’ostruzionismo e del disfattismo: puntuali e simpatici come gli esattori delle tasse, i sindacati lanciano l’ennesimo allarme sul Baistrocchi”.
“Dimenticandosi che senza l’intervento di ADG, a quanto dichiarava l’allora Commissario straordinario del Baistrocchi, Il Centro Termale avrebbe tranquillamente chiuso i battenti il 31 dicembre 2015, di fronte ad una difficoltà transitoria, come già avvenuto altre volte, per qualche ragione elettorale, il sindacato unito manifesta le sue preoccupazioni. Occorre  precisare che Adg ha sempre pagato stipendi e contributi e continuerà certamente a farlo  e Ha investito a Salsomaggiore i propri soldi quando nessuno scommetteva ne sul Baistrocchi ne sulla città.  Essendo Adg una società seria non deve nascondere le difficoltà che si incontrano a Salsomaggiore, e in particolare in questo specifico periodo dell’anno, ma sta moltiplicando gli sforzi per onorare i propri impegni con tutti, in primis coi dipendenti e collaboratori, come ha sempre fatto.

Non ci sarebbe niente di male nell’atteggiamento del sindacato: in un corretto gioco delle parti, i rappresentanti dei lavoratori devono avere rapporti dialettici con la proprietà. Dispiace però constatare che esistono, per questi sindacati, proprietà e proprietà. Insomma non tutti i padroni sono uguali. Si spiega solo così il fatto che, se succede qualcosa al Baistrocchi, si fa presto a indignarsi o a allarmare l’universo mondo scrivendo sul giornale, meglio se sotto elezioni. Se invece per anni si assiste, ad esempio, al saccheggio della società termale del comune o alla chiusura di importanti alberghi termali,  alcuni dei medesimi sindacati non proferiscono parola e trovano dignitoso fare finta di niente, alla faccia dei diritti dei lavoratori. Sempre questi campioni della legalità non considerano, poi, che tenere aperto a febbraio a Salsomaggiore, con l’aria che tira, è una impresa che meriterebbe una nota di merito: no, meglio elucubrare sulle prossime eventuali sventure del Baistrocchi. 

Cavalcare l’onda elettorale per seminare il panico tra i lavoratori e nell’indotto è una idea brillante come schiantarsi a 200 all’ora contro un muro. Ma questa gente non lo può capire. E allora, nelle situazioni difficili, chi ha testa deve mettercela. Chi non ce l’ha puo’ fare carriera nel sindacato”.

LA REPLICA DI FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS alla Direzione: “Non rivoltate la frittata”

Nell’aprire un contenzioso dialettico ci aspettavamo ovviamente una replica sul tema sollevato; non pensavamo sicuramente che qualcuno a nome dell’azienda replicasse con luoghi comuni, qualunquismo e attacchi che sfiorano gli insulti velati, degni della campagna elettorale che si sta concludendo.

I sindacati faranno pure ostruzionismo, disfattismo, semineranno panico tra i lavoratori; peccato però che, gira e rigira, si evita di dare risposta alla problematica vera da noi sollevata: gli stipendi pagati sistematicamente e con sempre maggior ritardo!!! E la presunta coincidenza di un nostro comunicato in occasione della tornata elettorale è dovuta al fatto che la comunicazione della Direzione Generale sulla questione dello stipendio di Gennaio ci è pervenuta in data 1° marzo (per altro dietro nostra sollecitazione)…

Quanto al fatto che i sindacati hanno assistito inermi “al saccheggio della società termale del comune o alla chiusura di importanti alberghi termali” ricordiamo che circa la vicenda degli alberghi termali si svolsero diverse giornate di sciopero allo scoppio della crisi e che il percorso del Concordato delle Terme non è stato avviato dai sindacati; concordato che per altro è stato validato dal Tribunale di Parma.

Certamente la lunga procedura concordataria sta vedendo ancora diversi lavoratori cessati in attesa di vedersi riconosciuti i propri crediti, certamente rimane la difficoltà di una tenuta occupazionale per il personale stagionale, tuttavia con l’azienda affittuaria di Terme sono stati sottoscritti degli accordi che per il momento sono sempre stati rispettati e gli stipendi sono sempre stati versati e puntualmente.

Vorremmo poi ricordare, sempre leggendo il comunicato di risposta, che a noi vengono in mente almeno un altro paio di modalità molto concrete di risolvere il problema dell’assenza di carriera professionale… L’amara verità, carriere o non carriere, “figli di papà” o meno, è che i sindacati si muovono sempre e soltanto a tutela di chi lavora, sempre su sollecitazione degli stessi lavoratori, e mai per altri scopi; evidentemente l’arte del “girare la frittata” rappresenta un esame fondamentale di specifici percorsi!

Va infine precisato che pagare gli stipendi è un obbligo e non pagarlo costituisce un’inadempienza. Sul territorio ci sono purtroppo diverse aziende e cooperative spurie che non pagano o pagano in ritardo; a volerne però fare un elenco, risulta davvero molto poco onorevole esservi inclusi! E nel frattempo, ribadiamo, i lavoratori attendono.

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