Ospedale Parma- Tentato omicidio Carra: intercettazioni shock di Fanelli ma autopsia farà archiviare il caso

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Si avviano verso l’archiviazione le posizione dei tre medici: Guido Fanelli, primario della 2a anestesia, Maria Barbagallo, collega di Fanelli, e Tiziana Meschi, primario di Medicina Interna e Lungodegenza nonchè ex moglie della vittima. L’accusa è pesante, tentato omicidio volontario di Enrico Carra.

Affetto da diabete, il 19 marzo del 2017, Enrico Carra, 59 anni, si era fatto ricoverare per un piede gonfio e dolorante, morirà un mese dopo all’ospedale di Parma successivamente a un periodo di ricovero altalenante: l’edema sembra inizialmente ridursi ma continua a persistere, fino a far salire la febbre. Dopo 10 giorni poi sopraggiungono le difficoltà respiratorie. Già il giorno dopo si necessita l’intubazione. Si susseguono le consulenze con altri specialisti ma la situazione è in precipitando, anche i reni sono compromessi.

A chiarire la causa della morte avvenuta il 18 aprile 2017 l’autopsia del medico legale Dario Raniero e l’anestesista Dario Mastropasqua. I consulenti dei Pm di Parma, Amara e Pensa, confermano che a stroncare il 59enne è stato “un arresto cardio-respiratorio in un quadro terminale di progressiva disfunzione multiorgano”. In conclusione, “non paiono identificarsi condotto o figure professionali cui riferire profili di censura penalmente rilevante nella gestione e assistenza sanitaria”. Una valutazione che porterà la Procura a chiedere l’archiviazione delle posizioni di Fanelli, Meschi e Barbagallo.

Nessuna denuncia da parte di famigliari, esami e terapie da manuale, nulla destava sospetti su quella morte. Cosa ha fatto aprire le indagini? A far intervenire la Finanza con il sequestro della cartella clinica il 10 aprile sono state delle intercettazioni. I Carabinieri del Nas stavano infatti portando avanti le indagini sullo scandalo Pasimafi che porterà all’arresto l’8 maggio 2017 di Guido Fanelli per speculazione sui malati e lucro sui corsi di formazione. Durante le intercettazioni i Carabinieri colgono alcune frasi scambiate tra Fanelli e un collega in cui il primario riferisce che Meschi vorrebbe la sospensione della terapia, ma è una “roba un po’ pesantina” meglio aspettare la prossima settimana, “quando saremo in condizioni realmente irreversibili, allora faremo quello chiesto … adesso è un omicidio, capisci“?.

 

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