Divieti ai bar di borgo Mazza, Roberti: “Discriminatorie”, Casa: “Municipale ha monitorato per oltre un anno”

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Roberta Roberti, consigliera del Gruppo Misto, interroga la Giunta Comunale sull’ordinanza stop vendita alcool dalle 22 alle 6 a due locali e bar in borgo Angelo Mazza.

Secondo la consigliera questa misura è discriminante e penalizzante per clientela ed esercenti. “Costringe soprattutto i giovani a dover frequentare solo la movida intoccabile di via Farini. Inoltre sui rifiuti trovati più volte abbandonati davanti al Teatro Regio, è stato ribadito l’estraneità dei due locali di Borgo Mazza.

“Trovo queste contestazioni fatte ai due locali paradossali – commenta Roberta Roberti – a partire dall’ipotetico uso del bidone della spazzatura che incentiverebbe la sosta nel borgo, per arrivare a contestare la vendita di bevande in bottigliette di plastica quando un’ordinanza obbliga di non servire bevande nel vetro dopo una certa ora e poi addirittura dando la responsabilità all’attività commerciale della pulizia davanti al Regio senza avere la certezza che la spazzatura sia dei clienti dei locali contestati“.

“Questo episodio creerebbe un pericoloso precedente per altri esercizi, – continua Roberti – oltre a determinare una discriminazione nei confronti dei due locali, istituendo l’ipotesi di un controllo privato, pagato dai commercianti, a liberi cittadini frequentatori di pubblici esercizi senza alcuna autorità”.

“Inoltre esiste una sentenza del Tar della Lombardia che ha dato ragione a locali che si erano opposti ad un’ordinanza similare mettendo il Comune di Parma a rischio multa.
Ritengo non si debba dimenticare che questi esercizi commerciali sono un presidio per la citta’ contro il degrado e l’abbandono, una garanzia contro la desertificazione del centro e la sicurezza dei cittadini. Invito, quindi, anche gli abitanti del centro storico a proteggere le attività per animare le zone”.

Risponde l’assessore al commercio, Cristiano Casa: “Ci sono stati controlli diversi. Ascom ha segnalato problematiche come l’inquinamento acustico, persistente odore di cibo con conseguenze per le altre attività. La Polizia Municipale ha monitorato per oltre un anno e rilevato che la problematica è rilevata dalla clientela dei locali in questione. Inoltre rilevate problematiche di ordine pubblico con richiesta di intervento al sindaco”.

“Non è mancata vigilanza sulla propria clientela – continua l’assessore – ma lo è la modalità della gestione del locale che permette l’uscita di tutti i clienti, che consumano all’esterno. Porte costantemente aperte e prosecuzioni delle somministrazioni anche quando i locali sono troppo pieni. I locali non hanno a disposizione un plateatico ma ne fanno di fatto uso. Sul rischio di ricorsi posso dire che le ordinanze sono in linea con la normativa e con disposizioni già adottate in via D’Azeglio, per esempio. Ordinanze confermate dal Tribunale. E’ fondamentale mantenere una situazione di equilibrio ed equità tra tutte le attività commerciali della zona”.

Roberti ha replicato che in questo modo si va a incentivare una lotta tra Confesercenti, che ha tutelato i locali in questione, e Ascom che ha dato invece il via all’ordinanza. Inoltre la consigliera ricorda che sono solo due i locali che possono essere infastiditi dalle attività e non certo più di 50 come le firme che l’amministrazione dice di aver ricevuto.

Secondo Roberti l’amministrazione dovrebbe incentivare questo tipo di attività che portano persone, fondamentali per mantenere uno stato di presidio e sicurezza. La consigliera ha fatto l’esempio di piazza San Lorenzo che sta subendo questo disagio.

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