Giovanna Tomasi, madrina del magmatismo, ricordata in una messa a Roma a cinque anni dalla scomparsa

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È ancora vivo il ricordo di Giovanna Tomasi, artista parmigiana d’avanguardia e madrina del magmatismo, corrente di cui è stata pioniera e lungimirante interprete.
Prematuramente scomparsa nel 2012 era conosciuta e apprezzata per le sue opere, ma anche per la sua verve unica. Una grave perdita non solo per la famiglia e per gli amici di sempre, ma anche per chi era in contatto con lei attraverso il suo profilo facebook, tutt’ora attivo grazie ai tanti messaggi che le vengono lasciati in bacheca: un saluto, gli auguri di buon compleanno, la condivisione di foto e ricordi.
Viaggiava spesso e si divideva tra Parma e l’isola d’Elba dove amava creare, ma da quando ha donato una sua opera a Papa Benedetto XVI stringe un legame con Roma che si è via via consolidato. Nella capitale si è fatta conoscere e apprezzare organizzando feste private ed eventi culturali, nel prestigioso Palazzo Ferrajoli, come nella sua ultima residenza in Trastevere e in cui le sue opere facevano sempre da sfondo.
Una vita vissuta all’insegna dell’estro, dell’arte e dell’amicizia, e nonostante potesse vantare il titolo di marchesa, era Giò per tutti, sempre solare, allegra e contagiosa, tanto che il “male” che l’aveva colpita negli ultimi anni, non le ha mai tolto il sorriso. Anzi, sempre più battagliera ha continuato a portare la sua arte e la sua ventata di freschezza alle mostre fino all’ultimo e grazie alla madre, la pittrice Welleda Tomasi Cantù, le sue opere continuano a essere presenti in importanti esposizioni internazionali come Art Capital di Parigi.
Giovanna Tomasi è stata ricordata questa sera nella Chiesa degli Artisti di Roma con una funzione celebrata da don Walter Insero, rettore della Basilica di Santa Maria in Monte Santo di piazza del Popolo, punto di ritrovo e memoria d’eccellenza per gli artisti.

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