Disabili e fondo regionale- Freddi (Effetto Parma): “Proporzione ISEE non è uno scandalo. Serve lungimiranza ed equità”

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“Il mio gruppo ha già inviato un comunicato ufficiale ma essendo presente durante i lavori della commissione vorrei esprimere alcune riflessioni”.

Marco Maria Freddi, consigliere comunale di Effetto Parma e rappresentante dei Radicali, interviene sulla polemica scaturita dall’ultima commissione sul welfare, guidata dall’assessore Laura Rossi, che aveva come oggetto l’applicazione nel Comune di Parma della leggeDopo di noi“. L’assessore ha presentato ai consiglieri di minoranza un progetto per far fronte alla necessità di coprire le spese per i servizi alle persone affette da disabilità delle famiglie che rimarrebbero fuori, 10-12 persone. Rossi ha quindi prospettato l’ipotesi, fortemente criticata dall’opposizione, di chiedere un contributo ai servizi in base all’ISEE.

leggi: Commissione su legge “Dopo di Noi”: a Parma escluse 10 famiglie. Rossi: “Problemi economici, fondo regionale insufficiente”

Pd, Eramo e Pezzuto: “A Parma il conto lo pagano i disabili? Come si è arrivati a sforo di 430 mila euro?”. Lega Nord: “Rossi vuole fare cassa”

“Parlare di disabilità e di diritti della disabilità è politicamente come toccare i fili dell’alta tensione e chi è all’opposizione, ha gioco forza nello sfruttare a suo favore le facili polemiche attorno al tema ma di compiacenti, e spesso sterili, polemiche la politica si alimenta o quantomeno, la politica politicante.

Non entro nel tema delle domande poste dal consigliere di Parma Protagonista, Pier Paolo Eramo, lui conosce benissimo le risposte ma essendo state esaurienti a tutti coloro che hanno partecipato alla commissione, ciò che tenta il consigliere è mestare nel torbido dove torbido non c’è per esacerbare gli animi sensibili al tema.

Il punto è che le risorse sanitarie e sociosanitarie del sistema di accreditamento non sono sufficienti a garantire tutti i bisogni e per questo, il rischio, è che possano restare fuori gli ultimi arrivati, creando in tal modo iniquità e ingiustizie.

L’anno scorso l’Amministrazione ha autorizzato più inserimenti di quanto il fondo consentisse per non lasciare fuori nessuno ma il sistema ormai è saturo.

Al netto del fatto che il Comune sta contribuendo nell’unico modo possibile, con un contributo appunto, alle spese delle famiglie che hanno bisogno di servizi e che sono in lista d’attesa fuori dal sistema accreditato, ciò che l’Amministrazione e la maggioranza hanno posto come punto di discussione è se non fosse venuto il momento di ripensare al sistema in una logica di maggiore equità, che significa immaginare che chi ha di più contribuisca ai servizi per poter dare risposte anche a chi arriverà nei prossimi anni.

Questo è il punto.

Non c’era bisogno di documenti, il come, è un’altra partita, da discutere e condividere successivamente.

Nei servizi per anziani, da decenni, chi è fuori dall’accreditamento è in lista di attesa, e senza che questo abbia suscitato più di tanto scandali o polemiche.

E’ triste ammetterlo ma centinaia di anziani, a Parma, devono rivolgersi al servizio privato con un trend in aumento di anno in anno causato dall’invecchiamento veloce della società.

L’ipotesi di un regolamento di contribuzione al costo dei servizi, quando questo è possibile in proporzione all’Isee, non è uno scandalo, lo scandalo è lasciar fuori ragazzi giovani e le loro famiglie in liste da attesa.

Liste d’attesa per disabili già attuate in molte città d’Italia ed anche nella nostra Ragione ma che davvero renderebbero ancor più iniquo un sistema che di per se ha molte lacune.

C’è chi ha tutto, e tutto gratis da sempre, e chi entra ora dovrebbe pagarsi tutto.

No, non è giusto!

Ora, che la minoranza potesse aver che dire sul “come” lo potrei comprendere, ma non sul principio.

Polemizzare ancor prima di condividere il “come” – al netto che si sia d’accorso sul principio – è pura speculazione di politica politicante.

Mi sarei aspettato altro da chi in campagna elettorale si vendeva per l’altra politica, quella nuova.

Chi è uscito dalla riunione mai si sarebbe aspettato un comunicato ed una speculazione così irreale sulla pelle dei ragazzi disabili e le loro famiglie.

Purtroppo, il populismo politico è la moda del momento ed anche la variegata sinistra non si è sottratta, credo che la politica sia chiamata ad una riflessione non di convenienza o di portata elettorale alla ricerca del consenso, all’inseguimento dei malumori, ma di come tradurre i malumori in risposte sostenibili di lungo periodo.

Andremo avanti con la consapevolezza che giustizia sociale corrisponde a senso di responsabilità, lungimiranza ed equità”.

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