Parma Fiorentina 0-0: Un tempo per parte, la differenza di categoria non si sente

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Vent’anni fa, il 13 agosto 1997, il Parma Calcio debuttò in Champions League, la più importante competizione europea per club, erede della Coppa dei Campioni. Accadde in trasferta in Polonia, a Lodz, nello stadio Rts (dal nome di un quartiere della città), contro il Widzew. Era l’andata dei preliminari, a cui la squadra allenata da Carlo Ancelotti potè accedere grazie al secondo posto ottenuto nella Serie A 1996/1997, a solo due punti dalla Juventus Campione d’Italia.

Di fronte a 18.000 spettatori (l’impianto era esaurito), fra i quali un centinaio tifosi crociati, il Parma raccolsero una vittoria che di fatto ipotecò la qualificazione alla successiva fase a gironi. Mattatore assoluto dell’incontro un incontenibile Enrico Chiesa, che con una strepitosa tripletta fissò il risultato sull’ 1-3Ilprimo gol, al 28′,  lo confezionò con undiagonale di sinistro dopo aver ricevuto palla da un’apertura di Hernan Crespo sulla zona mancina del campo, esser entrato in area e aver “bruciato” con una finta il difensore Miroslaw Szymkowiak.

Il raddoppio, all’inizio del secondo tempo (47′), lo realizzò ancora su imbeccata del compagno d’attacco argentino, il quale lo lanciò nella metà campo avversaria. Chiesa si buttò in avanti il pallone, fulminò con uno scatto la difesa polacca e si involò a perforare il portiere Arkadiusz Onyszko. Il sigillo finale (al 49′) fu un capolavoro del nostro numero 20: con le spalle alla porta, dentro alla lunetta dell’area controllò un lungo spiovente, si girò con rapidità e di destro piazzò la sfera all’ incrocio dei pali. Il Lodz accorciò le distanze immediatamente (52′) con Andrzej Michalczuk, approfittando di una nostra incertezza difensiva.

Il Parma Calcio, quella sera, giocò con Buffon, Mussi, Thuram, F.Cannavaro, Benarrivo, Crippa, Sensini, D.Baggio, Pedros (15′ st Strada), Chiesa, Crespo (17′ st Maniero).

Vent’anni dopo, il Parma è morto due volte. Prima, il crack Parmalat, la salvezza, Sanz e Valenza, l’arrivo di Ghirardi. La salvezza e la retrocessione, poi la risurrezzione. Il fallimento. La D, la C. Oggi è B. 

E il Parma gioca a Viareggio, allo Stadio dei Pini, contro la Fiorentina. Un’amichevole di lusso, che richiama quei fasti, e vede in panchina, di viola vestito,  il più degno erede di quel Parma: Federico Chiesa, stessa passione per il gol, stessa postura, stesso passo di papà Enrico. Ce lo ricordavamo in braccio a un giovane e fiero papà: oggi è un fiero e giovane uomo buono con il pallone tra i piedi. Magia ed emozione del calcio, per chi ha partite e memorie da rivivere.

In tribuna, ad attirare stampa e curiosi, bomber Domenico Berardi, vicino, forse, dicono gli strilli di mercato, proprio ai viola.

L’ANALISI – La Fiorentina è un cantiere aperto, il Parma, anche. Si doveva giocare alle 20,30, tra polemiche e anticipazioni per illuminazione e sicurezza, si gioca alle 18,00. Fa caldo, chi è in spiaggia, chi arriva coi salviettoni.

Il presidente del Viareggio, scocciato da anticipi su anticipi e polemiche, si è dimesso sabato, con un campionato e una Coppa Italia di D alle porte: è una via di mezzo tra il calcio d’agosto e quello che conta, che anticipa di poche ore la Supercoppa di Lega, che conta davvero.

A dimostrazone che nessuno vuole perdere, la gara è maschia, rude, giocata. Combattuta. Perchè no, bella, a tratti. Non vogliamo illudere nessuno, ma il “cantiere Parma” per un tempo tiene testa al “cantiere Fiorentina”, che domina il secondo. E farà la A, mica la B. E’ solo calcio d’estate, ma Gagliolo dietro, Barillà e Dezi in mezzo, danno un tocco che lascia un segno importante. Di solitdità, costruzione, idee. Buona, buonissima la strada imboccata, senza voglia di illudersi, ma con negli occhi una squadra più cresciuta (anche se non si dice), rispetto a quella a tratti raffazzonata e pasticciona eliminata dalla Coppa Italia.

LA PARTITA – D’Aversa lancia alcuni nuovi acquisti: Gagliolo al centro della difesa, Barillà e Dezi in mezzo al campo, Insigne in avanti.

Il Parma parte fortissimo, al quinto errore di Veretout che perde il pallone, ne approfitta Nocciolini che tira a rete. Salva Astori a portiere battuto. Al 13esimo goffo intervento di Sportiello su palla all’indietro di Gaspar, palla in fallo laterale

Tre minuti dopo Parma ancora vicino al gol con Scaglia, dopo scambio in velocità con Baraye. Palla deviata in calcio d’angolo da Vitor Hugo. Sulla battuta nulla di fatto.

Chi si aspettava la disfatta ducale resta deluso: al ventesimo sono i ducali, partiti fortissimo, ad andare vicini al gol: grave errore di Gaspar che si fa passare il pallone sopra la testa, in velocità arriva Baraye che entra in area e tira sul palo lontano. Fuori di poco.

La Fiorentina è tutta in una conclusione di Eysseric, a tu per tu con Frattali. La Viola si sveglia, ci prova Benassi, ancora Eysseric, Benassi di poco fuori, ma la gara resta in equlibrio.

I minuti di tempo sono due, e il Parma li chiude in avanti: ci prova Baraye, Msxi Oliveira chiude di testa.

RIPRESA –  Il Parma sostituisce Iacoponi con Mazzocchi, Di Cesare con Sierralta, Scaglia con Germoni e Frattali con Nardi. Nessun cambio invece per la Fiorentina, che torna in campo con gli undici della prima frazione.

La ripresa vede i Viola più grintosi e convinti, con il Parma leggermente compresso nella sua metà campo: al quinto Hugo lancia Maxi Olivera, che appoggia per Zekhnini che va alla conclusione, respinta sul fondo da Nardi.

Al 63esimo escono Munari per Corapi, Baraye per Frediani, Gagliolo, Lucarelli e Insigne per Galuppini e Nocciolini per l’ex Evacuo. Tre minuti dopo occasionissima Fiorentina: dribbling di Eysseric che salta un difensore ducale, entra in area e conclude a rete. Para bene però Nardi.

Eysseric è scatenato, il Parma in qualche modo chiude, seppur soffrendo. Ed arrivano i cambi anche per i viola: entra Gaspar per Tomovic, Sanchez per Cristoforo, Chiesa per Zekhninic e Milenkovic per Hugo.

All’ottantesimo altro cambio per il Parma: esce Barillà per Giorgino. Gli ultimi squilli sono un doppio giallo, Babacar e Lucarelli, e un tiro di prima di Federico Chiesa. Finisce 0-0, un tempo per parte. I ducali nel primo hanno sfiorato il vantaggio, sofferto nel secondo. Il calcio d’estate conta il giusto, ma zero pari con una compagine di categoria superiore, ha il suo perchè.

IL TABELLINO – 

Parma – Fiorentina 0- 0

PARMA CALCIO 1913: Frattali (46′ Nardi), Iacoponi (V.Cap.) (46′ Mazzocchi), Di Cesare, (46′ Serrialta), Scaglia (46′ Germoni), Baraye (62′ Galuppini), Munari (Cap.) (62′ Scavone), Barillà (79′ Giorgino), Nocciolini (62′ Evacuo), Insigne (62′ Frediani), Gagliolo (62′ Lucarelli), Dezi (62′ Corapi)
A disposizione: Nardi, Coly, Ramos, Pinto, Lescano, Dini.
All.: D’Aversa

FIORENTINA: Sportiello, Boialvo Gaspar (70′ Tomovic), Olivera, Veretout, Franchescoli (70′ Milenkovic), Astori (Cap.), Benassi, Sanchez Moreno (70′ Cristoforo), Babacar (V.Cap.), Eysseric, Zekhnini (70′ Chiesa).
A disposizione: Dragowski, Cerofolini, Ranieri, Hagi, Hristov, Fernandez, Kalinic, Rebic.
All.: Pioli

Arbitro: Sig. Livio Marinelli di Tivoli.

Note – Calci d’angolo: 3-1. Ammoniti: Corapi (73′), Lucarelli (89′) e Babacar (89′). Recupero: 2’pt, 3’st.

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