Massimo Rutigliano: “Wopa? Ho denunciato Tassi Carboni per conflitto d’interessi. Il Pd? Una babele ipocrita”

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Avvocato stimato, ex assessore dell’era Lavagetto, comunista snob, intellettuale di sinistra, libero prima ancora che liberale. Massimo Rutigliano è molto e il contrario di tutto, fedele alle idee (le sue) prima che alle ideologie, Dem ma non troppo.

Scomparso dagli orizzonti giornalistici dopo il gran rifiuto (quello a correre per le primarie del PD), ricompare col botto: un esposto presentato in Procura contro l’ex Presidente dell’ordine degli architetti, oggi Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Tassi Carboni.

Così, una telefonata di “verifica” diventa l’occasione per un’analisi di quanto sta accadendo al partito di cui (forse) fa parte, che definisce “una babele ipocrita”.

Avvocato, partiamo dalla fine. Si sussurra di un suo esposto in Procura, una denuncia contro Alessandro Tassi Carboni per un presunto conflitto d’interessi nell’utilizzo del Work Out Pasubio, l’area ex Manzini.

“Confermo che proprio ieri ho inoltrato l’esposto. Le ragioni dell’esposto sono le stesse che Millecolori aveva sollevato con un intervento del 29 Maggio. In sintesi:

1) l’ordine degli architetti che è un soggetto pubblico ed ha in godimento gratuito l’area ex Manzini, avrebbe attribuito questa area, senza gara, per svolgervi una attività economica, ad una associazione della quale sarebbero soci diversi consiglieri e presieduta dallo stesso presidente dell’ordine. Si tratta quindi di valutare se sono state o meno violate le regole sul conflitto di interessi (oltre che del buon gusto). Evito poi commenti sulla sovrapposizione di ruoli tra Presidente dell’Ordine degli Architetti e Presidente dell’Associazione Work Out Pasubio. Ognuno ha il suo stile;

2) lo spazio ha sempre beneficiato di licenze temporanee per spettacoli ed eventi e la temporaneità permette di beneficiare di molteplici deroghe. Mi risulta poi che talvolta le autorizzazioni venivano richieste dal Tassi Carboni come Ordine Architetti…ma la gestione e gli introiti erano della sua associazione…a me pare una alquanto singolare sovrapposizione di ruoli pubblici e benefici privati. Se a questo ci aggiungiamo che la temporaneità (per le stesse dichiarazioni del Tassi Carboni in campagna elettorale – da maggio 2015 sarebbero stati organizzati presso gli spazi in questione n. 985 eventi con circa 127.000 presenze; quindi in 730 gg. n. 985 eventi) è quantomeno discutibile mi pare che una sollecitazione agli organi di controllo fosse dovuta. Non si può sempre far finta di niente e far finta di bersi tutti i conflitti di interesse e commistioni pubblico-privato, ancor più da chi poi è stato chiamato a ricoprire ruoli istituzionali che dovrebbero essere di garanzia.

A me tutto questo non sembra normale. A Lei?”.

Non lo so, me lo dica lei e le chiedo: il Comune non avrebbe dovuto “sorvegliare e controllare?”

“Sì, e io credo che abbia dimenticato di fare i dovuti controlli. Non è che, per caso, l’attenzione alla normativa che ha portato all’annullamento della manifestazione con Renzo Arbore ed a tante sanzioni per diversi circoli, è stata sostituita da una ben diversa tolleranza per Work Out Pasubio ed il suo legale rappresentante?”.

Leggi la replica di Tassi Carboni: “Non partecipo al gioco del massacro e questo non spegne il mio entusiasmo

Dalla Procura al PD, inizia sempre per P… Cosa non ha funzionato, perché Paolo Scarpa ha perso le elezioni? O meglio, perché il Partito Democratico ha perso le elezioni?      

 “Qualcuno potrebbe pensare: Rutigliano è contento perché l’aveva detto; perché non essendo stata accolta la sua proposta (che non era personale ma politica e che consisteva in una campagna di primarie lunga 5-6 mesi per agevolare il coinvolgimento anche programmatico dei cittadini con successiva celebrazione delle primarie in autunno, in modo da avere il tempo per assorbire le conseguenti tensioni) chi non l’ha raccolta è andato incontro ad una sonora sconfitta.
Non è così. Non sono quello che, se non passa la sua linea, gioca a far lo sgambetto agli altri, gioca al muoia sansone con tutti i filistei.
No, questo lo lascio ad altri. Un vero uomo di sinistra, quale ritengo di essere, pensa prima di tutto all’interesse collettivo rispetto al suo personale interesse. Ecco non sono contento, anzi! Quanti possono oggi dire di essere di sinistra?”.

Non lo so.

“Andiamo oltre. Ritengo sia necessario essere chiari, anche a costo di apparire aspri. Sarò molto aspro. Non sono quello che fa le battute facendo finta che i microfoni siano spenti, per mia fortuna sono diverso. Si è parlato di partito balcanizzato.
Non sono d’accordo. I popoli dei balcani dopo aver molto sofferto, hanno ritrovato, formando nuovi Stati, una loro identità, il PD ancora no. Qui siamo in presenza di una grande babele ipocrita”.

Parole pesantissime. Quale analisi la porta a dire così?

“Faccio una premessa: sono d’accordo con il senatore Pagliari, Pizzarotti si poteva battere…purtroppo giocava anche qualcun altro…contro! E non mi riferisco a Pizzarotti. Qualcuno prima e dopo le elezioni ha detto che si doveva lavorare per una candidatura unitaria. Chi l’ha detto è un ipocrita, perché dimentica che in un partito diviso (qual’è il PD di Parma, per ben precise responsabilità) la candidatura unitaria era ed è puro espediente dialettico perché l’unitarietà era una chimera. Inoltre, con la scusa di cercare il candidato unitario, si è continuato a rinviare le scelte arrivando “fuori tempo massimo”. Il gioco del rinvio sappiamo benissimo a cosa era funzionale e soprattutto a chi e contro chi. Questo è tanto vero che le candidature unitarie ipotizzate non sono mai pervenute ad una valutazione dell’assemblea”.

Perché?

“Mi sembra chiaro: o erano improponibili oppure hanno detto cortesemente NO.
Allora di cosa andavano ed ancora vanno cianciando? Taluno l’ha detto ancora di recente per buttare fumo negli occhi, per cercare di addossare colpe ad altri quando la colpa, o meglio una delle tante colpe, è proprio di chi ha giocato al continuo rinvio per poi, oltretutto, alla fine fare un salame anche ai suoi adepti, non partecipando alle primarie, evitando di “nobilitarle” (tra virgolette) con la sua “fulgida” presenza tra i candidati.

Ci vogliamo dimenticare che subito dopo l’esito delle primarie abbiamo assistito ad una ignobile pubblica pantomima che ha visto qualcuno dichiarare una scissione all’interno del gruppo consiliare? Vogliamo dimenticare quella invereconda scena?
Quel giorno ero a Teleducato; hanno proiettato quelle dichiarazioni che, parafrasando Antonio Conte, definirei “agghiaccianti”. Mi hanno chiesto un commento. Per buttare acqua sul fuoco ho solo dichiarato “sò ragazzi” ma la verità è che avrei dovuto dire “sono delle teste di….” (la frase in rima con “so ragazzi” e’ agevolmente completabile da chiunque). Poi quelle stesse persone hanno avuto la faccia di bronzo di dire che si è perso perché non c’è stata unita’. Comprende adesso perché ho parlato di babele ipocrita?”.

Non benissimo. Ma non mi ha detto perché il PD ha perso.

“Le ragioni sono molteplici: ha perso perché un partito locale dilaniato come ho sopra descritto di certo non attrae; ha perso perché, purtroppo, una parte del partito locale ha remato contro pensando, con visione miope e stupida, che per motivi di guerra interna era meglio che vincesse Pizzarotti; ha perso perché il PD nazionale ormai ha perso capacità di attirare consensi essendo visto come il partito del potere, del salvabanche, del job act, della tutela degli interessi non dei più deboli ma di altro. Un partito di arroganti. In realtà non è proprio così ma l’immagine è quella ed i commenti post elezioni del Segretario Nazionale hanno proiettato ancora una volta l’immagine dell’arroganza. La politica è anche arte di attrarre il consenso. Se sei arrogante respingi. D’Alema pur bravissimo, con la sua arroganza era diventato respingente. Renzi pure altrettanto bravo, con la sua arroganza è oggi respingente. Il Pd oggi è respingente, non attraente; ha perso perché la campagna locale doveva partire molto prima e non aspettare il referendum del 4 dicembre che è stata una scelta scellerata del segretario nazionale e dei suoi yes women e men”.

Lei è stato tra i primi a dire che il PD aveva bisogno di cambiamento. Il primo a candidarsi, già nel dicembre del 2015 alle primarie del centro sinistra di Parma per poi però ritirarsi. Anzi, non propose mai la sua candidatura ufficiale convinto che visto il poco tempo per le primarie e la loro vicinanza alle elezioni il Pd sarebbe andato poco lontano.

“No comment! Diciamo che è acqua passata”.

Quante colpe può avere Paolo Scarpa, o meglio, ritiene fosse il candidato sbagliato?
“Su Paolo Scarpa mi sono esposto con un post pubblico il 25 giugno. Paolo è un amico, una persona che ritengo seria onesta e competente”.

 

Però, come Mille Colori ha fatto sapere che anche in caso di vittoria di Scarpa avreste continuato a fare opposizione costruttiva.

“Certo, Millecolori e’ nata nel febbraio 2013 con lo scopo di riavvicinare i parmigiani alla politica. Voleva e vuole essere un luogo dove poter raccogliere le proposte dei cittadini a prescindere dal colore e dalla bandiera, formulando proposte, suggerimenti, critiche per migliorare la nostra città indipendentemente da chi siede al potere. Quindi anche se avesse vinto Scarpa la funzione di Millecolori sarebbe rimasta inalterata e l’Associazione avrebbe continuato la sua attività così come farà in futuro”.

Ma Paolo Scarpa…

“Il candidato non era il top…anzi! Comunque tra i vari contendenti per era il meno peggio. Altri, per motivi vari e diversi, non si sono voluti spendere e comunque, non illudiamoci, oggi Parma fa fatica ad esprimere eccellenze. Questa la cruda verità e lo vediamo in tanti settori, Le eccellenze vanno spesso via. Su questo Parma dovrebbe riflettere.

Basta vedere la pletora di candidature per accorgersi che è una città che continua ad essere frantumata (10 candidati) che esprime grandi mediocrità e spinge i bravi, i migliori, ad andare altrove o comunque a non occuparsi della cosa pubblica.

Poi non nascondiamoci dietro un dito…nel corso della campagna elettorale errori ne sono stati commessi tanti, non solo, come hanno detto in tanti in modo più o meno opinabile, per aver imbarcato ex vignaliani o l’ex Procuratore della Repubblica Laguardia, ma soprattutto perché, a mio avviso, il candidato, per suoi limiti, è stato incapace di comunicare una visione alta della città, un progetto per sognare, oltre alla per me scellerata scelta di cercare di giocare da solo, senza neppure presentare un minimo di squadra.

Tralascio le sue dichiarazioni post sconfitta che ho trovato disdicevoli perchè il vero dato su cui riflettere è quello dell’astensione. Vogliano interrogarci a livello nazionale o locale su questo dato? Ho sempre ricordato che Bonaccini è stato eletto con la partecipazione al voto di meno del 40% degli aventi diritto.

Non voler rendersi conto di questo è da idioti della politica. Vede, ho la fortuna di avere un cugino che per me è una delle più belle teste politiche che io abbia mai conosciuto. E’ Giuseppe Giulietti, attuale Presidente della Federazione Nazionale della stampa. L’autunno scorso ho avuto la fortuna di cenare con lui ed abbiamo convenuto che oggi, chi vuole fare politica vera e seria deve cercare di recuperare l’astensionismo. Oggi non c’è più nessuno che ti porta voti. I voti te li devi conquistare con la tua faccia, i tuoi programmi, la tua credibilità, andando in mezzo alle persone per recuperare il loro interesse per la politica.

Chi oggi vuol far politica deve cercare davvero di recuperare alla partecipazione, al voto, chi ha deciso di astenersi. Non bisogna tanto cercare accordi con Tizio o Caio, ma cercare di recuperare alla partecipazione democratica buona parte di quella sacca di astensionismo ed in quella sacca c’è molto popolo di sinistra. Ci sono persone che sono in crisi, anche economica, e che non si sentono più rappresentate da nessuno. Sono soprattutto i più deboli, arrabbiati e sfiduciati. Recuperare l’astensionismo per me è un problema anche di democrazia, di legittimazione della rappresentanza democratica”.

Bene, che fare?

“Limitiamoci al locale: innanzitutto ricordandoci che le primarie sono un bene sia per superare divisioni insuperabili attraverso una gara sportiva, sia per attrarre persone che vengono affascinate dalla competizione. Non importa se votano Tizio o Caio perché in questo modo comunque dialogherebbero con chi le promuove.

Poi celebrando le primarie per tempo in modo da evitare, sotto elezioni, le tossine
post primarie. Se fatte in anticipo c’è tempo per guarire. Poi…facendo piazza pulita
delle vecchie facce che ormai stanno sulle palle…rappresentano il potere e la “casta”,
vero o meno che sia, ancor di più se parlano politichese”.

Guardiamo al futuro. Il PD deve/dovrebbe…

“Tutti dovrebbero impegnarsi affinché al prossimo congresso vengano appoggiati solo ed esclusivamente i giovani. Saranno poi loro a scegliere quali “anziani” sentire volta per volta per utilizzare la loro esperienza.

I giovani ancora non hanno le incrostazioni che sono sotto gli occhi di tutti.
Non contaminiamoli.

I “vecchi”, se lo vorranno, si dovrebbero mettere a disposizione dei consiglieri comunali per le attività di studio E supporto che saranno necessarie, viste le poche presenze in consiglio comunale”.

….poi?

“Urge prevedere un congresso che discuta solo di temi cittadini per il programma del
futuro. Si deve tenere distinto il partito dall’attività amministrativa e non avere timore di
prendere anche posizioni differenti. La dialettica, se corretta e motivata, è una
ricchezza. Sarebbe inoltre importante prevedere che per le future cariche elettive la
decisione se tenere o meno le primarie venga assunta, da parte dell’organo
competente, almeno 6 mesi prima della scadenza, contestualmente indicando, in caso
di mancato espletamento delle primarie, il candidato od i candidati prescelti, nel
rispetto delle maggioranze qualificate previste dallo Statuto che, lo ricordo, come
regola generale prevede, per l’appunto, le primarie.
Si eviterebbero così i giochi al rinvio tipici di vecchie pratiche politiche e, se primarie saranno, come mi auspico, dovranno essere una bella e sana gara sportiva. Ovviamente chi perderà resterà una risorsa da valorizzare, se vivrà la sconfitta sportivamente, così come ha fatto l’amico e collega Gentian che ringrazio per la ventata di novità che, unitamente a molti candidati, ha portato nel Pd di Parma”.

Dopo tante sberle, vuole fare qualche carezza?

“Ai giovani ragazzi del PD che con la gioia tipica dei loro anni hanno avuto un ottimo successo. Sono principalmente loro la risorsa su cui puntare.
Evitiamo che siano zavorrati dai vizi della vecchia politica. Facciamo si che riescano a liberare le loro energie positive. Aiutiamoli a farlo.
Ne trarremo beneficio tutti”.

In primis, la città.

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