Paolo Scarpa e la “non posizione” sulla questione Gender

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Signor Direttore,
il tema legato all’ideologia Gender è molto dibattuto in Italia. Due milioni di italiani con l’ultimo Family Day del 2016, dopo quelli del 2007 e del 2015, si sono riuniti al Circo Massimo a Roma per esprimere tutta la loro contrarietà alla legge Cirinnà sulle unioni civili che Renzi, con il suo consueto stile autoritario, è riuscito a far passare con addirittura il voto di fiducia, dopo aver promesso che invece su ciò avrebbe deciso il parlamento in piena autonomia. La diffidenza è dunque d’obbligo.

Nel programma di Scarpa, appoggiato dal Pd, non leggo sotto la voce Pari Opportunità alcun riferimento esplicito al Gender, limitandosi al comunque importante impegno della non discriminazione nei confronti della donna.

D’altro canto non leggo alcuna frase contro il Gender, che non è proprio così estraneo alle politiche degli enti locali ed al dibattito inerente l’attualità. Sulla stampa locale emerge invece in questi giorni, descrivendo sempre il programma di Scarpa, l’intenzione di istituire addirittura una “autorità garante per la comunicazione contro gli stereotipi di genere”, linguaggio tipico della attuale ideologia Gender per cui l’essere donna o uomo non è più un dato biologico ma è una scelta di tipo culturale.

Ciò corrisponde al vero oppure è una bufala, visto che non vi è alcun riscontro sul programma reperibile online? In numerose città italiane vengono segnalate cose “strane” che avvengono nelle scuole. Una per tutte lo spettacolo Fa’afafine che narra la storia di un bambino che un giorno si sente maschio e un altro si sente femmina.

La domanda è d’obbligo: i genitori sono stati correttamente informati di tali scelte “educative” e come poter verificare e documentare ciò a posteriori visto che si tratta di minori. La via spesso perseguita è quella dei finanziamenti da parte degli enti locali ad associazioni filo-lgbt.

Ricordiamoci che il Comune di Parma e la Provincia di Parma fanno parte della rete RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Antidiscriminazioni per Orientamento Sessuale e Identità di Genere. Il candidato Scarpa ha intenzione di rimanere o di uscire da tale rete e l’appartenenza a tale rete cosa implica? A conferma di tali mie preoccupazioni c’è stata la presenza nei giorni scorsi, a sostegno della lista Pd che appoggia Scarpa, dei senatori Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà, da sempre propugnatori della ideologia Gender.

Intendiamoci, su tali temi non vedo un particolare impegno durante la campagna elettorale anche da parte degli altri candidati, per cui io stesso, a pochi giorni dalle elezioni, sono interiormente combattuto per chi votare, e se votare! Sicuramente appoggerò quegli esponenti politici che si impegneranno in modo esplicito, e mi auguro coerente, a favore della famiglia così come la vuole la nostra Costituzione. Senza creare confusione specialmente verso le nuove generazioni. E poi, vinca il migliore.

Glauco Santi

 

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