Scandalo sanità, le reazioni della politica. Scarpa: “Gravi responsabilità'”.Alfieri chiede la testa di Borghi. Il Pc: “Giustizia per i pazienti”

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Lo “scandalo sanita’”, capitolo tremendo aperto dall’inchiesta Pasimafi non si placa. E si continuano a susseguire le reazioni delle politica locale.

Paolo Scarpa chiede verità. Laura Bergamini del Pc invoca giustizia. Luigi Alfieri invece chiede le dimissioni di Loris Borghi.

“Parma ha bisogno di verità. E’ ora di reagire”

Dopo i ringraziamenti alla magistratura per l’inchiesta in corso Paolo Scarpa attacca l’amministrazione per lo scandalo Pasimafi sulla sanita’ scoppiato a Parma in questi giorni.

“Al di la’ delle responsabilita’ penali che solo la magistratura potra’ accertare ci sono indubbiamente anche responsabilita’ politiche che vanno sottolineate. Un sindaco ha il dovere di farsi carico della sanita’ di tutti i cittadini in quanto massima autorita’ in tema di salute della comunita’. E questo sindaco sara’ ricordato nei prossimi anni per quello che non ha fatto. Bisogna creare una forte sinergia tra Ospedale, Regione, A.U.S.L. e Universita’ per garantire un sistema sanitario di alta qualita’ ne abbiamo le forze e le competenze”.

“Siamo di fronte ad episodi gravi- prosegue Paolo Scarpa- e bisogna fare pulizia di elementi che inquinano una comunita’ onesta. I 5000 dipendenti dell’Ospedale non devono essere infangati da pochi disonesti che devono essere allontanati. Parma ha gli anticorpi, come la storia recente ha dimostrato, e deve reagire ad una classe dirigente non all’altezza di questa citta’ ma la festa e’ finita”.

“Nella mia proposta elettorale prevedo una figura con Delega alla Salute per ripristinare una collaborazione tra cittadini e amministrazione su argomenti cosi’ fondamentali. Il sindaco e’ e dovrebbe essere il presidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria e rispondere direttamente su questi temi e la nostra amministrazione se ne fara’ carico”.

“Non entro nelle indagini in corso ma e’ tristissimo vedere l’Universita’ coinvolta in questo bailamme. Spero non ci siano state irregolarita’ da parte di nessuno. Certamente la direzione sanitaria si e’ comportata egregiamente, la struttura e’ sana e una dei componenti del comitato etico sanitario di Parma, Caterina Caminiti, sara’ candidata nelle nostre liste. Certamente c’e’ un patologia ma esistono antidoti. Parma deve tornare ad essere un polo della cultura medica come storicamente le compete”.

Laura Bergamini – Pc – “Il Partito Comunista in merito a quanto emerso in questi giorni a Parma con l’inchiesta denominata “Pasimafi” è a dichiarare quanto
segue:

L’oltraggio alla tutela della salute delle persone, il danno economico
ad un’azienda pubblica, l’ipotizzata corruzione di pubblici
dipendenti per favorire i profitti di aziende e multinazionali private,
raccolgono oggi la denuncia e la riprovazione di tutte le forze
politiche e sociali.

Il Partito Comunista denuncia, oggi come ieri, che questo stato di
corruzione è frutto e componente permanente del sistema economico nel
quale viviamo: il capitalismo.

Sono i grandi monopoli economico finanziari, tra i quali le grandi
multinazionali farmaceutiche, che hanno indirizzato i governi nazionali
e sovranazionali come l’Unione Europea a promuovere leggi che
tagliano, privatizzano ed aziendalizzano anche il sistema sanitario, un
sistema che dovrebbe essere totalmente pubblico. Gli slogans a sostegno
di queste politiche erano: conteniamo la spesa, privato è bello ed
efficiente, la sussidiarietà è la sfida del futuro. Il futuro è già
oggi.

Quando un bene pubblico si assoggetta alle leggi del mercato e del
profitto, ogni azione conseguente è consentita: è la concorrenza
signori!

Allora noi comunisti ci domandiamo: quando i governi di centrosinistra
(PD in testa) aprivano la strada e i governi di centrodestra la
spalancavano per far entrare il modello e le aziende private nei servizi
pubblici, togliendo diritti alle fasce più deboli della popolazione,
dove stavano e cosa facevano le anime belle che oggi gridano allo
scandalo?

Stavano e sostenevano quei governi!

Il Partito Comunista si batte per la difesa dei diritti primari come il
diritto alla tutela totalmente pubblica della salute e richiama la
necessità di organizzare un’ampia alleanza sociale popolare che si
mobiliti per la riconquista dei nostri diritti e la vigilanza su fatti
come quelli accaduti a Parma in questi giorni”.

Luigi Alfieri, Parma non ha paura: Borghi si dimetta – 

“Il magnifico rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, si deve
dimettere per il bene della città”

“Il magnifico rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, si deve
dimettere per il bene della città. Lo scandalo che sta travolgendo,
ingiustamente, l’immagine della sanità locale, che non merita questa
umiliazione, deve essere chiuso. Noi siamo sicuramente garantisti, la
giustizia farà il suo corso, ma nel frattempo non si può continuare a
permettere un così grande danno d’immagine”.

Questo il pensiero di Luigi Alfieri, candidato sindaco della lista
civica Alfieri per Parma che aggiunge: “Bisogna tutelare la stragrande
maggioranza di chi lavora in ospedale con capacità, impegno e onestà.
L’Università di Parma è parte determinante nella vita del nosocomio
cittadino e in questa vicenda ha svolto un ruolo negativo ben
sottolineato dai titoli dei giornali: “l’ospedale aveva cercato di
sospendere Fanelli ma l’Università si era opposta”, recita la Gazzetta.
Se la sospensione fosse stata fatta per tempo, forse, la vicenda delle
sperimentazioni di farmaci illegali avrebbe avuto un andamento mediatico
ben diverso. L’università e l’ospedale sono due delle più importanti
aziende cittadine. Tengono alto il prestigio di Parma e sono un forte
volano dell’economia locale. Le migliaia di studenti che frequentano
l’ateneo rendono vivo il mercato immobiliare e sono un forte sostegno
per il commercio. Una larga fetta delle presenze alberghiere cittadine
sono garantite dai parenti dei degenti del Maggiore. Sono urgenti
decisioni per salvaguardare l’immagine dell’una e dell’altro.
All’ospedale lavorano 500 medici ospedalieri, 130 universitari e 3500
operatori sanitari. Vanno tutelati. In capo al magnifico rettore non
c’è solo un avviso di garanzia, che in sé non implica nulla in quanto
è un atto a tutela dell’indagato, ma una responsabilità che gli viene
dal suo ruolo prestigioso, il quale comporta onori, ma anche gravi
oneri. Su tutto questo attendiamo il parere del sindaco che, secondo la
legge è autorità sanitaria locale ed è anche presidente della
conferenza sociale e sanitaria territoriale”.

 

 

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