Crudi d’Italia senza progetto risanamento: sciopero dal 1 febbraio

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A fronte degli esiti insoddisfacenti dell’ultimo incontro tenutosi presso l’Unione Parmense degli Industriali, l’assemblea dei lavoratori di Crudi d’Italia ha deciso di procedere nello stato di agitazione proclamando uno sciopero a partire da mercoledì 1 febbraio p.v. In un quadro molto difficile per l’indebitamento e la mancanza di liquidità dell’azienda non è emerso un progetto di risanamento in grado di salvaguardare anche gli interessi dei lavoratori.

L’azienda ha prospettato infatti l’esistenza di un progetto di acquisizione dell’intero gruppo che prevede, ad oggi, uno smembramento dell’attuale struttura aziendale in diverse entità di carattere commerciale e industriale, dove, si prevedono un numero imprecisato di esuberi ed esternalizzazioni dando in appalto attività oggi svolte direttamente. Oggi l’impresa occupa un centinaio di addetti tra diretti e indiretti.

L’assemblea dei lavoratori ritiene inaccettabile un piano così proposto che prevede licenziamenti e uno spezzatino che porterebbe contemporaneamente ad un abbassamento dei livelli occupazionali e ad una insopportabile riduzione dei salari e dei diritti.

Come sindacato, inoltre, chiediamo alle istituzioni locali ed alla Regione Emilia Romagna la convocazione di un Tavolo di crisi dove unitamente a tutti gli attori interessati ricercare altre soluzioni che tengano conto oltre che delle specificità del prodotto e del territorio anche delle problematiche occupazionali che tale piano comporta.

 

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