Detenuto in semilibertà evade dal carcere: caccia al 44enne serbo

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Da domenica, 11 dicembre, un serbo classe 1972, condannato per rapina e furto, è ricercato per evasione. Lo straniero aveva ottenuto la semilibertà a settembre: poteva così lavorare in una piccola ditta di Parma. Sabato sera però non è tornato in via Burla.

Lo riferiscono il segretario nazionale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Francesco Campobasso, e il vicesegretario regionale dell’Emilia-Romagna Errico Maiorisi.

L’uomo era stato arrestato nel 2014 e avrebbe finito di scontare la pena nel 2020.

“Purtroppo rispetto a tali episodi – dicono Campobasso e Maiorisi – si rileva quanto sia sempre più importante che la politica in generale sia chiamata a rivedere urgentemente il sistema dell’esecuzione della pena del nostro paese, affinché la stessa favorisca il corretto reinserimento sociale dei detenuti”.

“Bisognerebbe ristabilire i giusti livelli di premialità fino all’erogazione di provvedimenti di carattere preventivo o disciplinare che siano veramente in grado di fungere come contraltare ai possibili benefici anche per l’ammissione al lavoro esterno. – continua Sappe – Oltre a provvedere all’assunzione nazionale di educatori i quali, registrando nel ruolo una grave carenza, difficilmente riescono a stabilire le giuste priorità tra i detenuti meritevoli di accedere ai benefici detentivi”.

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