Pagliari, Maestri e Romanini (PD): “Qualche mese Gentiloni poi al voto. Speranze per soldi al Festival Verdi”

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“Il governo nasce con la prospettiva di condurre il Paese verso una consultazione elettorale politica da qui a pochi mesi; il tempo necessario per armonizzare la legislazione elettorale alla luce del mancato superamento del bicameralismo paritario. Votare con due sistemi elettorali diversi tra Camera e Senato, infatti, sarebbe irresponsabile e consegnerebbe, ancora una volta, il Paese all’instabilità e all’inconcludenza”.

Questo il commento dei parlamentari Parmigiani del Partito democratico Patrizia Maestri, Giuseppe Romanini e Giorgio Pagliari a margine del dibattito parlamentare sulla richiesta di fiducia del governo. “La data delle elezioni è quindi nella piena disponibilità delle forze politiche, di maggioranza e opposizione: prima si trova un accordo per la riforma della legge elettorale, prima si andrà al voto. Ci associamo quindi alle parole del premier Paolo Gentiloni, auspicando che il Parlamento torni ad essere il luogo del confronto dialettico e non dello scontro e della post-verità”.

“Abbiamo davanti ancora alcuni mesi di lavoro – hanno spiegato Maestri, Romanini e Pagliari – ed è nostra ferma intenzione sfruttarli al massimo. Le priorità a cui dare risposta e i dossier da chiudere prima della fine della legislatura sono numerosi e noi non vogliamo sottrarci al mandato conferitoci dai parmigiani”.

“Tra le altre cose, ad esempio, riteniamo che la conferma del Ministro Dario Franceschini alla cultura, consentirà di portare finalmente all’approvazione definitiva la legge sul Festival Verdi (che chi chiama elezioni immediate evidentemente non ha a cuore). Un obiettivo a portata di mano che non vogliamo mancare. Inoltre” – hanno concluso i tre parlamentari PD – “sarà necessario dare piena attuazione alle importanti misure per la riduzione delle tasse, il rilancio degli investimenti pubblici e privati e le norme sulla previdenza contenute nella legge di bilancio approvata pochi giorni fa e i cui effetti positivi si coglieranno nel corso del 2017. Questo sarà il lavoro che aspetta il Parlamento nei prossimi mesi. Dopodiché, com’è giusto e naturale, torneremo al voto e saranno gli elettori ad esprimersi”.

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