Cibus Tec: anche i leader made in Parma. Grande successo: 30% espositori in più e 3mila buyer

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francesca

Giandomenico Auricchio, si rivolge al pubblico dei presenti:Un’ edizione con numeri straordinari, con 30% in più di espositori ma soprattutto  la forza di 3000 buyer provenienti da 5 continenti, 75 paesi e un nuovo partner leader indiscusso al mondo come Fiere di Colonia. E’ questo a dare la misura di cosa sia Cibus Tec. Grazie ai suoi azionisti Fiere di Parma, in un periodo di congiunra sfavorevole, ha inoltre  avuto il coraggio di investire circa 80 mln di euro e oggi raccoglie i frutti di una storia iniziata 70 anni fa”.

Si apre così con le parole del Presidente di Fiere di Parma, la 51ma edizione di Cibus Tec, il salone delle tecnologie di Fiere di Parma in programma da oggi fino a venerdì 28 ottobre. 

Una manifestazione, considerata tra le più strategiche del settore, che raccoglie il meglio della filiera industriale per l’alimentazione (dalla selezione alla trasformazione, fino all’imballaggio e alla logistica) in un mix mix virtuoso tra tradizione e innovazione.

Non è quindi un caso se l’evento inaugurale co-organizzato dal Parco Tecnologico Padano di Lodi sia dedicato proprio alle start-up. Un popolo di 6363 imprese distribuite principalmete in Lombardia (1382), Emilia (782), Lazio ( 625) Veneto (492) e Campania (404) tra le quali figurano le realtà raccontate a Parma: Mycoplast che produce materiali innovativi partendo da funghi (miceli) e scarti della filiera agroalimentare, Heli-lab che costruisce piccoli pc-volanti (agri-droni) che registrano dall’ umidità allo smog o Orange Fiber che produce tessuti sostenibili utilizzando bucce d’arancia.

Questa edizione è un ponte tra passato e futuro – afferma Antonio Cellie amministartore delegato di Fiere di Parma. – Cibus Tec è la più antica fiera meccanol alimentare d’Italia e una delle più antiche d’Europa. L’Italia è il luogo dove si fa industria e innovazione con l’eccellenza dei prodotti alimentari, una delle ragioni per cui Koelnmesse ha scelto Parma come partner. Passo dopo passo  cresciamo e ci specializziamo. Siamo storicamente leader nelle tecnologie per carne e vegetali. Nelle ultima edizione abbiamo affiancato alla sezione carni il bakery. Per il 2019 invece stiamo lavorando su pasta e in generale i “Cereal Based Food” . 

La manifestazione sarà anche l’occasione per testare sul campo l’accordo che la Fiera di Parma ha stretto con il colosso tedesco Koelnmesse (Fiere di Colonia), leader a livello mondiale nell’organizzazione di eventi Food e Food Tec organizzando rassegne leader come Anuga, Ism e Anuga FoodTec. Accordo sfociato in aprile nella costituzione di una nuova società, Koeln Parma Exhibitions (Kpe), di cui Cellie è anche Ceo e il suo omologo Thomas Rosolia presidente.

“L’alleanza con Fiere di Parma ci consentirà di affrontare la competitività del mercato globale – racconta soddisfatto Gerarld Bose, presidente di Koelnmesse–  Un’allenaza che se da un lato guarda all’espansione e alla conquista dei mercati ad alto potenziale, dall’altro intende valorizzare le specificità del mercato domestico”.

“La nostra intesa – puntualizza Thomas Rosolia Ceo di Koelnmesse Italia –  sta già funzionando in modo fattivo sulla strada di una forte internazionalizzazione  di Cibus Tec con un 20% in più di espositori esteri e un 40% in più di visitatori stranieri. Ora  porteremo il brand Cibus Tec in giro per il mondo come India,Colombia Brasil e Stati Uniti”.

La tournè delle tecologie made in Italy proseguirà infatti nel 2017 in Asia con India International Dairy Expo ( 16- 18 febbraio) e Profood Tech a Chicago (4-6 aprile) dove si giocherà per Fiere di Parma una partita importante perchè le aziende italiane saranno messe in contatto con milioni di operatori qualificati del continente Americano, occasione per presentare in anteprima proprio le tecnologie “made in Italy” legate alla pasta.

Cibus Tec è appena iniziata e Kpe già pensa a nuovi progetti. Format leggeri da portare in Africa e Medio Oriente tipo mostre-convegno ma anche alla possibilità di acquisire o federare eventi del settore Italia per semplificare e razionalizzare l’offerta fieristica nazionale.

Una progettualità che fa da scenario a risultati economici di Fiere di Parma considerevoli: nel 2016 avrà ricavi caratteristici per 40 milioni di Euro con un Ebitda che sfiorerà i 16 milioni.

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