Caso Pizzarotti, i sindaci Capuozzo e Cozzolino si schierano con lui

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Pizzarotti espulso dal Movimento 5 Stelle. Pizzarotti che non ci sta, e dice di sentirsi dentro. Pizzarotti cui Fico dice “sei fuori”, cui Di Maio non risponde, Pizzarotti che replica con la miglior difesa, il contrattacco.

Pizzarotti che raccoglie dinieghi, ma anche consensi. come quelli dei sindaci 5Stelle Cozzolino e Capuozzo che esprimono il loro sostegno.

Il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, esprime solidarietà a Pizzarotti, dichiarando che la decisione del Movimento 5Stelle di espellerlo può ripercutersi al momento delle urne. “Non ho notizia di aperture del nazionale o di Casaleggio ma spero in una soluzione bonaria, se il sindaco di Parma sarà in grado di fornire le giuste motivazioni. Questa vicenda ci danneggerà se non la chiudiamo prima del voto amministrativo” – commenta all’Ansa.

Della stessa idea è il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, espulsa dal Movimento dopo le note vicende di presunte minacce e infiltrazioni camorristiche nel suo governo,

Dimissionaria, che poi ha ritirato le stesse proprie dimissioni, Capuzzo parla di un movimento “a doppia morale” riferendosi al caso del primo cittadino di Livorno, Nogarin.

“Io solidarizzo col sindaco di Parma, anche perché non si capisce come mai il primo cittadino di Livorno, Filippo Nogarin, non abbia ricevuto nessuna sospensione, nonostante l’avviso di garanzia”.

Per Rosa Capuozzo, nel M5S, nel movimento c’è “una doppia morale. Il problema del M5S è che non ci sono regole scritte. Ma se – dice in un’intervista a Qn – il principio del ‘tutti a casa, basta un avviso di garanzia’ vale per Alfano, De Luca e Pizzarotti, perché non per Nogarin?”. “Essere raggiunto da un avviso di garanzia per un sindaco è molto facile”, osserva Capuozzo. “Per fare i sindaci bisogna essere pazzi. Il mestiere del sindaco è ingrato. Io guido un Comune che è stato sciolto per mafia tre volte. Mi aspettavo che, una volta eletta, con il 70% dei voti, venissi sostenuta. Ma mi hanno lasciata sola”.

“Fare il sindaco in Italia è un’impresa ardua. Io non avevo nessuna esperienza politica. Non pensavo fosse così difficile. Lavori 10-12 ore al giorno, non hai i fondi per amministrare, devi fronteggiare pressioni politiche e, se qualcosa non va, contestano il sindaco, mica vanno a Roma. Senza contare gli attacchi solo per il fatto di essere donna”, prosegue Capuozzo. “Guadagno 2.100 euro al mese, al netto del 10% di decurtazione. Non mi bastano neanche per pagare gli avvocati. I 5 Stelle volevano che rinunciassi alla metà dello stipendio, con un assegno di soli mille euro”.

Ora, a solidarietà incassata, che farà Pizzarotti? Tentiamo una previsione, versione all-in a poker? Una ricandidatura con lista civica, dopo mesi spesi a usare gli attacchi subiti per uscire più forte.

Abbiamo vinto “qualccchhhecccossa” se ci azzecchiamo?

 

 

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