Risarcimento milionario dall’Hellas Verona al Parma AC in A.S.

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(da StadioTardini.it) – Il sito hellas1903.it, che contribuisce all’audience della Gazzetta dello Sport, ha dato notizia di un accordo “che scriverà la parola fine sul contenzioso tra il Verona e il Parma AC in amministrazione straordinaria”, per cui il club scaligero verserà a Bondi (non a lui, personalmente, of course…) 8 milioni 250mila euro (di cui una rata, come specifica il portale è già stata pagata come garanzia), una cifra elevata, ma ridotta di due terzi rispetto a quella che il Verona avrebbe dovuto sborsare in caso di esito negativo della causa attualmente pendente in Cassazione, ultimo grado di giudizio sulla questione partita dieci anni fa, nel 2014, quando, come spiega sempre hellas1903.it, il commissario straordinario della società Parma AC, dichiarata insolvente, presentò la richiesta di pagamento di oltre 18 milioni, più rivalutazione e interessi, per i rapporti intercorsi tra Verona e lo stesso Parma tra il 1998 e il 2003, ossia quando al vertice dell’Hellas c’era Giambattista Pastorello e il Parma era di proprietà di Calisto Tanzi, nella galassia della Parmalat. In quel periodo, furono diverse le operazioni di mercato tra le due società: tra le tante, le compravendite con il Parma di Adailton, Martino Melis, Adrian Mutu, Martin Laursen e Alberto Gilardino.

Temporibus illis, prosegue hellas1903.it, il commissario straordinario della società Parma AC, che era stata coinvolta nel tracollo della Parmalat e dell’impero di Tanzi, aveva avanzato la richiesta di pagamento da parte dell’Hellas di una cifra, a titolo di risarcimento del danno, che, appunto considerando rivalutazione e interessi, sarebbe stata di circa 25 milioni. Risultato, questo, sulla base delle tesi proposte, di presunti acquisti anomali di giocatori del Verona effettuati dal Parma tra il 1998 e il 2003: in questo modo, Tanzi, secondo l’accusa, avrebbe “finanziato” il Verona di Pastorello. Al tempo stesso, queste uscite avrebbero recato danno al Parma AC, contribuendo alla sua insolvenza. Di qui la domanda di risarcimento del danno. Nei primi due gradi giudizio, la pretesa era stata riconosciuta in parte fondata. Restava la Cassazione.

Tecnici e legali hanno lavorato ad un accordo transattivo. L’intesa è stata raggiunta, ora si tratta di formalizzarla. Il via libera è prossimo. L’Hellas, intanto, ha riapprovato il bilancio chiuso al 30 giugno, con la delibera del 13 marzo, inserendo un accantonamento in fondo rischi pari a 8 milioni 217mila 240 euro. Questo, si legge nella relazione di bilancio, “in virtù dell’accordo transattivo in corso di perfezionamento con il Parma AC, in merito alla richiesta da quest’ultimo perpetuata”.

Tuttavia, chiarisce hellas1903.it, in quest’ambito, non rileva in alcun modo il caso che ha riguardato Gilardino, con la firma, al momento del passaggio dell’allora attaccante del Verona al Parma, di una scrittura privata tra Pastorello e Arrigo Sacchi, che del Parma era direttore tecnico, che avrebbe riconosciuto il 50% del prezzo della futura vendita del cartellino di Gilardino all’Hellas. Nel 2005, Gilardino andò al Milan per 24 milioni. La causa che ne è seguita, con le diverse gestioni societarie che si sono succedute,  dalla proprietà di Piero Arvedi a quella di Giovanni Martinelli e, dal 2012, di Maurizio Setti, non ha avuto esito: il Parma FC, realtà che ha preso il posto del Parma AC, è a sua volta fallito, il Verona ha così rinunciato alla sua pretesa. In precedenza, le richieste dell’Hellas erano state rigettate nel primo grado di giudizio. (da StadioTardini.it)

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