Nuovo Tardini, il CTS: “Progetto sbagliato nel posto sbagliato”

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(di Gabriele Majo, direttore di StadioTardini.it) – Prima che al pomeriggio (di sabato 16 marzo 2024) 1.454 tifosi Crociati facessero le prove tecniche di stadio provvisorio al Leonardo Garilli di Piacenza (salvo bocciarlo con un apposito eloquente striscione) al mattino, al Castelletto, c’è stato l’atteso incontro del Comitato Tardini Sostenibile, che aveva chiamato a raccolta i propri iscritti e le persone interessate per “importanti aggiornamenti sulla documentazione integrativa presentata dal Parma Calcio” nella famosa integrazione ritardata, attualmente al vaglio (con esito, secondo quanto dichiarato in TV dall’assessore Marco Bosi atteso attorno al 1° Aprile o giù di lì, sperando non sia il classico pesce…) della Conferenza dei Servizi, prima del passaggio politico successivo in Consiglio Comunale, ove, in caso di sì dei tecnici, ci si scannerà sulla durata del diritto di superficie della concessione.

Pur consapevole di tutte queste tortuosità nell’ultimo miglio del percorso autorizzativo, l’assessore Marco Bosi, nel talk show condotto da Pietro Adrasto Ferraguti, martedì scorso 12 marzo, si era dichiarato fiducioso che terminasse “in coincidenza con la fine del campionato, ossia l’11 maggio, senza i playoff come speriamo tutti, con il voto finale del consiglio comunale”. 11 maggio, data che poi, a mo’ di carta copiativa, è rimbalzata nelle titolazioni di diversi organi di stampa, diffusi nella rete, ma che, a mio modesto avviso, resta piuttosto ottimistica, anche perché, appunto, prima la Conferenza dovrà esprimersi, e il sì pieno non è scontato…

Spetterà, infatti, a questo organismo collegiale – da un articolo di Giuseppe Milano sulla Gazzetta di Parma del 20 febbraio scorso, al fine di contribuire ad una propositiva opera di divulgazione, traggo quelli che sono i 12 “fra enti ed amministrazioni chiamati ad esprimersi sul progetto, ovvero Provincia di Parma, Soprintendenza, Prefettura di Parma, Questura di Parma, Arpae, Ausl, Vigili del Fuoco, Ireti, Atersir, Consorzio Bonifica Parmense, Cellnex (telefonia) e Inwit (infrastrutture wireless), a cui si aggiungeranno, la fonte è sempre il già citato articolo di Milano, “i pareri di otto settori dell’amministrazione comunale: opere pubbliche, pianificazione e sviluppo del territorio, mobilità e trasporti, transizione ecologica, attività produttive ed edilizia, patrimonio e facility management, sport e giovani, oltre a Parma Infrastrutture Spa” – valutare se, come asserisce il Comitato Tardini Sostenibile nel post, apparso sul proprio profilo Facebook, che rendiconta l’assemblea di sabato mattina: “nulla è cambiato progettualmente, nulla è stato recepito delle prescrizioni impartite dal Comune, nessuna risoluzione degli impatti gravissimi sull’urbanistica, viabilità, ambiente, salute e qualità della vita degli abitanti”.

Secondo gli organizzatori, durante l’incontro che ha suscitato “interesse e partecipazione”, “in più di due ore a tutti è stata data l’opportunità di leggere le carte e conoscere dettagliatamente il progetto di demolizione e ricostruzione del Tardini. Pagina per pagina, tavole e relazioni, com’è nostra abitudine, abbiamo supportato ogni argomento con tutte le evidenze e le certezze dei numeri e delle cifre della documentazione depositata”.

Il CTS, insomma, ribadisce la propria posizione: “E’ un progetto sbagliato nel posto sbagliato, la cui realizzazione provocherebbe un danno gravissimo e irrimediabile alla città, la perdita del controllo e della disponibilità pubblica dell’area, il peggioramento della qualità della vita dei cittadini. A guadagnarci sarà solo lo speculatore privato, nella complice indifferenza della nostra Amministrazione, dimentica del suo ruolo di garante dell’esclusivo interesse pubblico”. Io, che notoriamente non sono un visionario imprenditore di successo, fatico a capire come l’investitore possa guadagnarci se il break even point, ossia il punto di pareggio, sarà tra più di 60 anni. Boh…

Nel proprio dispaccio, il Comitato Tardini Sostenibile ha riferito anche di un intervento del dott. Pietro Curzio, il quale “ha impiegato alcune settimane nella lettura di tutte le Gazzette del 2023, pagina per pagina” e dalla ricerca risulterebbe “un vero affronto alla storia e alla cultura di civiltà della nostra città – e alla stessa dignità, all’orgoglio e all’intelligenza di noi cittadini – l’evidenza scandalosa, numeri alla mano, della tragica disparità di spazio a disposizione delle voci a favore e di quelle contro”.

“Non solo – conclude il CTS frase per frase, nei relativi contesti, il dott. Curzio ha inoltre annotato le parole utilizzate (“perché le parole hanno un senso”) dal coro plaudente e osannante dei politici, del Parma Calcio e dei vari altri “personaggioni” – a vario titolo portatori d’interesse – da questi appositamente convocati a fare da claque. Siamo in presenza di qualcosa di veramente grave, per Parma. Ma su questo faremo un post apposito…”. Gabriele Majo (direttore di StadioTardini.it)

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