Peste suina, è emergenza nel parmense: “Occorrono sforzi per arginare l’epidemia”

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Una risoluzione bipartisan per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo per avviare in tempi rapidi un’azione più incisiva ed efficace nel contenimento della peste suina africana.

È stata approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna dopo essere stata presentata dai primi firmatari Matteo Daffadà (Pd) del Pd e Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea ed esponente della Lega. La risoluzione è stata inoltre sottoscritta da Pasquale Gerace (Italia Viva), Massimo Bulbi (Pd), Gianluigi Molinari (Pd) e Massimiliano Pompignoli (Lega).

“Occorre uno sforzo maggiore di tutte le istituzioni interessate a partire del commissario del Governo per evitare che questa epidemia abbia gravi ripercussioni in termini economici e sociali sulla filiera produttiva suinicola – ha dichiarato Daffadà –. Purtroppo le misure fino ad oggi attuate non sono state efficaci. Con il voto a larga e trasversale maggioranza dell’Assemblea regionale abbiamo dato alcune indicazioni per rafforzare l’azione”.

Innanzitutto viene proposto “un migliore coordinamento, a livello nazionale, delle attività poste in essere nei vari territori interessati che dovrà accompagnarsi ad una maggiore dotazione finanziaria. In concreto chiediamo la nomina di subcommissari regionali che coadiuvino il commissario governativo e la dichiarazione dello stato di calamità nei territori interessati”.

Per Rainieri “è fondamentale spegnere le polemiche perché il rimpallo di responsabilità non porta da nessuna parte. Bisogna remare tutti in un’unica direzione. È indispensabile ridurre drasticamente la popolazione de cinghiali che sono i principali trasmettitori del virus. In Emilia-Romagna siamo molto indietro su questa operazione perché nel 2023 ci sono stati solo 13500 prelievi, meno della metà di quelli della media del triennio 2019-2021 che era di 31mila. Al riguardo proponiamo di ampliare le possibilità di prelievo consentendo il prolungamento della caccia in forma a collettiva (braccata e girata) e di aumentare il più possibile il personale abilitato”.

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