Vibratori proiettati durante una lezione universitaria, è polemica

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‘Piacere di conoscerti! Il piacere è tutto mio’: la lezione  che si è tenuta il 20 febbraio all’università di Parma, presso l’aula F del Polo Didattico di Via del Prato, per gli studenti del secondo anno del corso di “Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative” sta scatenando numerose polemiche.

Durante la lezione il Ceo di un noto brand che produce sex toys ha mostrato alcune slide che mostravano vibratori.

«Abbiamo appreso dai canali ufficiali dell’Università di Parma – dice in una nota di Annalisa Maggi, dirigente nazionale di Azione Universitaria – l’organizzazione di un evento da parte del CAPAS (Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo) dell’Università, intitolato “Piacere di conoscerti! Il piacere è tutto mio”. Nell’incontro, tenutosi il 20 di febbraio 2024 presso l’aula F del Polo Didattico di Via del Prato, si è parlato di come oggi i rapporti di genere sono fortemente iniqui e di come la donna, attraverso la sessualità, possa emanciparsi e riappropriarsi del proprio corpo. La giornata di studi ha affrontato, quindi, il tema della sessualità in ottica multidisciplinare, analizzando aspetti sociali, culturali, antropologici e mediali, riferendosi soprattutto all’utilizzo di sex toys, agli stereotipi e tabù sugli stessi tramite anche l’intervento di Norma Rossetti, nonché CEO di MySecretCase.»

La locandina dell'evento
La locandina dell’evento

Comunicano Maggi e dell’Arno, che trovano scandaloso che l’Università di Parma si faccia promotrice di simili eventi «proiettando su LIM vibratori, che confondono la conoscenza collettiva con la conoscenza individuale ed intima della persona – continua Maggi – L’ Università in quanto tale, è quell’istituzione che ha il dovere di erogare conoscenze e competenze; essa funge da custode del sapere accumulato nei vari secoli ed ha
l’obbligo di trasmetterlo alle generazioni presenti e future, attraverso la ricerca e l’insegnamento. L’ Università, e di conseguenza i professori, hanno l’obbligo morale di formare gli studenti e fare in modo che questi siano in grado di affrontare la complessità del mondo con una mentalità aperta e flessibile, e ciò non implica l’insegnamento di come funziona un sex toys, o di come questo possa influenzare la relazione tra due persone. La sessualità è una sfera estremamente intima della persona, è una conoscenza del sé in cui l’Università, in quanto istituzione, non ha nulla a che fare.» conclude la dirigente nazionale. Battista dell’Arno, invece, esprime profonda preoccupazione riguardo all’evento:

«Pur riconoscendo l’importanza di discutere apertamente e in modo inclusivo le tematiche legate alla sessualità e all’intimità, ci troviamo costretti a esprimere forti critiche sui modi meno opportuni e appropriati attraverso i quali sono stati affrontati alcuni argomenti durante l’evento.»
Azione Universitaria Parma condanna fermamente l’approccio sconsiderato e irresponsabile adottato nell’apporto del piacere tramite l’utilizzo di sex toys e ritengono che «la discussione su queste pratiche debba avvenire in contesti adeguati e attraverso modalità rispettose e consapevoli del contesto accademico. L’amore e il piacere sono argomenti di profonda importanza umana, che hanno suscitato riflessioni e dibattiti attraverso i secoli ed è necessario tener conto della complessità e della ricchezza delle esperienze umane.» conclude dell’Arno, responsabile di Ateneo per Azione Universitaria.

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