Truffa – “Papà, ho rotto il cellulare”. E gli rubano 900 euro

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Recentemente, molte persone hanno ricevuto strani messaggi SMS da qualcuno che si spaccia per il loro figlio in difficoltà.

Ebbene, come molti avranno potuto capire, si tratta di una nuova forma di truffa, nota come “smishing“.

I truffatori sfruttano il fattore sorpresa e il legame affettivo tra genitori e figli per manipolare le vittime.

Dopo il primo messaggio, iniziano un dialogo per capire fino a che punto possono spingersi.

A volte chiedono una ricarica urgente per sostenere le spese per il viaggio di ritorno a casa del “figlio”. In altri casi, cercano di ottenere i dati per accedere al conto corrente della vittima e fare bonifici diretti all’estero.

Mi si è rotto il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Salvalo e scrivimi qui per favore”.

E’ quello che è accaduto ad un 80enne collecchiese, che si è visto recapitare sul proprio smartphone un messaggio di quella che credeva essere la figlia bisognosa di un prestito urgente.

L’uomo, convinto di aiutare la figlia, effettuava un primo bonifico sul conto indicato nel messaggio per circa 900 euro. Dopo pochi minuti, sempre con lo stesso sistema, gli venivano richiesti altri 700 euro, ma a questo punto si insospettiva e, riuscito a contattare la figlia scopriva di essere stato raggirato e decideva di rivolgersi ai Carabinieri di Collecchio e presentare denuncia.

I militari si attivavano immediatamente effettuando gli accertamenti bancari e telematici in base agli elementi forniti dal 70enne e cosi individuavano la presunta truffatrice, titolare del conto su cui erano finiti i soldi da lui versati. Si tratta di una 53enne con numerosi precedenti, che è stata denunciata per truffa aggravata.

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