Nei giorni scorsi, agenti ed ufficiali di P.G. della Polizia di Stato in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Parma, in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, ha dato esecuzione ad una ordinanza cautelare emessa dal GIP di Parma nei confronti di quattro persone:
La complessiva vicenda rientra nelle iniziative di recente intraprese dalla Procura di Parma che, per arginare il fenomeno dei furti ricorrenti nel territorio cittadino, sta trattando unitariamente, nell’ambito di fascicoli tra loro riuniti, molteplici vicende delittuose, che formano oggetto di separate denunzie da parte di cittadini o esercizi commerciali.
Questa opzione organizzativa consente, per un verso, di valutare con maggiore attenzione la pericolosità di soggetti le cui gesta, se analizzate singolarmente, rischiano di apparire come frutto di scelte occasionali e, dall’altro, di ridurre i tempi delle indagini e dei processi, in quanto, invece di celebrare, a carico della stessa persona, più processi per fatti diversi, si finisce per celebrare tendenzialmente un solo processo, con notevole risparmio di energie processuali; peraltro questa opzione finisce per giovare anche agli stessi indagati, che -nel caso in cui venga riconosciuta la loro responsabilità penale- ottengono una sola condanna.
Nel caso di specie, sono state riunite molteplici vicende nelle quali i quattro indagati sembrano coinvolti, alcune delle quali all’interno o nelle immediate vicinanze della Stazione ferroviaria di Parma (di qui gli accertamenti delegati alla Polizia Ferroviaria).
In dettaglio, dunque, i fatti oggetto della misura cautelare sono i seguenti:
Quanto alle misure cautelari, il GIP ha disposto la custodia in carcere per Saabane Abdelakrim e Zibana Matteo, mentre ha disposto il divieto di dimora in Parma per Saabane Ahmed eLuciano Cristianna.
Tuttavia, dopo pochissimi giorni, Saabane Ahmed e Luciano Cristianna sono rimasti coinvolti in un altro furto in Parma, violando dunque anche la misura del divieto di dimora, per cui il GIP -accogliendo la richiesta di aggravamento avanzata dal Pubblico Ministero- ha disposto la custodia in carcere anche per i due suddetti indagati.
In definitiva, dunque, i quattro indagati sono ora ristretti in carcere per rispondere dei reati innanzi indicati.