Pecchia: “Tanta voglia di tornare in campo. Dobbiamo non commettere errori”

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Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, durante la presentazione del match contro il Modena, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.

IL MODENA CON IL CORAGGIO DI OSARE

Vedo un Modena con un lavoro alle spalle, con un allenatore che nella prima parte in un modo, nelle ultime gare ha cambiato qualcosa, ma mantiene una certa filosofia, non è legato al modulo o alla disposizione sul campo. Però ha una linea di gioco, in mezzo ha calciatori che giocano in velocità e con qualità. L’impronta e la direzione della gara la dovremo dare noi sulle nostre prerogative e certezze, insistendo sulle nostre cose. Fare gol e andare alla ricerca del secondo gol, quando c’è la possibilità tenendo della reazione dell’avversario, ma dobbiamo dare impronta alla gara e farlo con maggiore convinzione. Sapendo che affrontiamo squadre che vengono al Tardini per sfidarci, come dice Bianco, con il coraggio di osare. Giusto così, meglio per lo spettacolo e per noi”.

LE CONDIZIONI DELLA SQUADRA

La sosta? E’ lunga, arriviamo a 15 giorni, sembra più tempo rispetto all’ultima partita. Abbiamo bisogno di sentire quella adrenalina, la sensazione della gara e la risposta la possiamo vedere solo sul campo. Tutti i calciatori, a parte qualcuno che ha avuto qualche contrattempo, sono a disposizione. Man è con il gruppo e ha lavorato; Mihaila è rientrato. Tutti sono dentro il gruppo, Osorio è arrivato questa mattina e, a parte la squalifica di Hernani, sono tutti disponibili. Osorio, come per i precedenti ritorni dalla nazionale, fa viaggi lunghissimi, estenuanti, sia dal punto di vista fisico e mentale. Sarà complicato il suo impiego. Per Balogh e Circati sarà a sensazione, entrambi sono tornati dalla nazionale. Hanno avuto poco tempo. Valenti? E’ un inserimento graduale, sono molto felice di rivederlo. In questa prima parte è a singhiozzo il suo inserimento, a brevissimo potrà vivere la quotidianità della squadra. In questo momento lo vive con un modo di assaporare il campo. Sono contento di ritrovarlo perché l’anno scorso ha dato moltissimo alla causa”.

LA DOMINANZA TERRITORIALE COME FILOSOFIA

“E’ un’evoluzione di una squadra che lavora insieme, che si conosce ed è chiaro che c’è la voglia di stare di là, nell’altra metà campo. Tante volte abbiamo fatto un possesso basso, ma l’obiettivo è quello di giocare nella metà campo avversaria e tenerli sotto pressione, per portare più giocatori nell’area avversaria, esaltando le caratteristiche dei miei calciatori. Una squadra che però deve saper fare le due cose, sempre. Vogliamo continuare a fare quello che sappiamo fare, cioè migliorarci, voler a fare un calcio divertente e a divertirci. Giocatori che devono scendere in campo con la voglia di divertirsi e far divertire i nostri tifosi, e giocare per vincere”.

I PRIMI 15 MINUTI DEL MATCH

Sull’atteggiamento verranno qui a giocarsi la partita, come hanno fatto a Catanzaro. Non cambierà atteggiamento, ha calciatori che sanno giocare. La partita verrà spinta in questa direzione, con calciatori di qualità. Noi sui primi 15 minuti dobbiamo insistere e lavorare, facendo le nostre cose. Entrando e dando una spinta decisiva alla gara”.

VIVERE I 110 ANNI DEL PARMA CALCIO

E’ un privilegio, vivendolo anche con piacere. Far parte di una storia di un Club così importante, siamo qui perché vogliamo mettere il segno, non solo essere di passaggio”.

IL MESE DI DICEMBRE

Mese decisivo con 7 partite in 37 giorni? E’ una bella fetta con tante sfide importanti, ci arriviamo anche con dei recuperi. E sicuramente è un momento decisivo per questa prima parte del campionato. Abbiamo tempo per giocare le partite, c’è anche la Coppa Italia. Dobbiamo affrontare le partite con il pieno dell’energia e dell’entusiasmo, ma sempre una alla volta”.

L’ANALISI POST-LECCO

Dopo le soste c’è sempre il risvolto. Tutte le sconfitte bruciano, devono lasciare il segno, perché serve a porre maggiore attenzione. E’ una partita in cui abbiamo commesso più errori rispetto ad altri e siamo stati puniti. Quando vinciamo, facciamo tante cose buone e riduciamo gli errori. L’ho detto ai ragazzi. 

Errori tecnici e tattici, dopo venti minuti giocati bene, abbiamo un po’ rallentato e pensavamo che la cosa fosse facile. Dal punto di vista psicologico questo è l’aspetto negativo”.

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