In ricordo di Ivano Zinelli (Pappa), fotografo stellato

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(Gabriele Majo, da StadioTardini.it) – Non l’ho conosciuto molto. Ma c’era, e tanto mi basta per ricordarlo su questo Diario, mentre a Valera sta per ricevere l’estremo saluto, per l’aiuto che mi diede, in un periodo abbastanza delicato della mia carriera professionale, ossia ai tempi della mia separazione dal Parma Calcio. Conobbi Ivano Zinelli, per gli amici semplicemente Pappa, grazie a Simona Vitali (figlia del calciatore Crociato degli anni 60-70 e della mitica Parmense) Luciano, quando insieme collaboravamo, indirettamente, ad alcuni progetti dell’amministrazione comunale, tra cui Sotto le Stelle in Piazzale della Pace, griffato Fabrizio Pallini, o il mitico Cavalcando emozioni, che tante emozioni, in effetti mi (ci) fece provare.

Quando ci si diletta a scrivere serve un bravo fotografo, e così arrivò la volta che fu il Pappa a fornire materiale, dispensato anche da questo sito. Simona avrebbe virato sulla cucina (ora è firma di spicco dello specializzato ed autorevole Sala & Cucina), ma forse proprio lui, Ivano, le mostrò la via da seguire, dal momento che già immortalava piatti, e non come noi col telefonino per gustarli due volte.

Con Simona il legame era forte, e per questo mutuo alcune sue parole in ricordo che ci siamo scambiati: “Il mio Pappa. Troppo ingombrante, eccentrico, sboccato, compagno di tante avventure, resterà ingombrante, nella mia quotidianità e nella mia vocazione reazionaria.
Era irriverente, mandava a quel paese facilmente, ma quando lo faceva gli era già passata. In strada aveva sempre qualcosa da dire, perché lui andava a velocità di crociera e gli altri gli sfrecciavano accanto.

Geniale: le idee erano il suo forte. Il grande dono di essere un bravo paroliere. Coniava termini che certe agenzie pagherebbero…
Non era per LE foto, ma per LA foto. Un solo scatto e stop.
A Parma lo ha capito solo chi era avanti: gli altri ci stanno ancora pensando…
Un compagnone: muoversi con lui era garanzia di giornata spassosa. Qualcosa succedeva o veniva fatto succedere. Sempre.
I ritratti nel mondo dell’enogastronomia la sua passione: mai banali.”

Era troppo forte il dolore di Simona, cui certo non manca la favella orale o scritta, per spingersi oltre sui social, oltre a questo epitaffio virtuale: “Io con te. Mi hai portato fuori da Parma. Abbiamo vissuto i primi congressi di settore, Identità Golose, Ein Prosit… Il tuo sguardo ha aperto il mio sguardo, mi ha fatto capire quanto c’era oltre la città. Erano i tempi del non clamore: le tue foto e i miei scritti su Parmataste – una delle tue non poche creature, intuizioni – erano il nostro punto di incontro, una consacrazione a fuoco che ci ha legato per tutta la vita.
Tu con me. Con geniali foto in bella mostra, in copertina, su una rivista a tiratura nazionale.
Sei arrivato in tutta Italia e ti porterò anche oltre.
Sai cosa c’è? Che non ci siamo mai traditi “.

 

Nella bottega fotografica “Studio Paparazzo” in Sala Baganza, ha condiviso ore ed ore, per quarant’anni, sempre con il massimo rispetto, con la socia-sorella Monica Bertè, che lo ricorda così:
“Hai sempre detto che non te ne fregava niente della pensione, volevi morire con la macchina fotografica al collo e lo hai fatto. Nonostante le sofferenze e le gambe che non ti reggevano più. Avevi 1.000 progetti e idee per la realizzazione delle tue mitiche foto emozionali. Oggi ho perso un collega, un amico e un fratello. Insieme da tutta una vita, ne abbiamo passate tante. Sei un artista vero ed autentico nel bene e nel male e per questo vivrai sempre attraverso le tue foto”.

Il vuoto che lascia Ivano non è solo in chi lo ha frequentato con continuità, ma anche in chi si è imbattuto in lui più superficialmente, come testimoniano le tante attestazioni di affetto sui social su di lui. Su Lentium, Ennio Barbieri, suo amico recente, ma intenso, sostiene: “se ci fosse la guida Michelin dei fotografi gastronomici, la stella l’avrebbe meritata da sempre”, aggiungendo “tutto il mondo della Food Valley gli deve riconoscenza: con il suo lavoro ha dato immagine di qualità a tutta l’industri alimentare del territorio, rivoluzionando la comunicazione fotografica di prodotto”.

Ciao Ivano e grazie. Gabriele Majo da StadioTardini.it

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