“È morto un antifascista”. Addio a Lallo Ilari

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Se ne è andato Giancarlo Ilari. Lo ricorda il giornalista parmigiano, ex direttore di Repubblica Parma, Antonio Mascolo, su Facebook.

“È morto un antifascista.
È morto uno che ha scelto il teatro per aiutare se stesso e gli altri a crescere.
È morto Lallo Ilari il più grande, il più generoso, l’unico ad aver recitato , offerto la sua utopia, in tutte le compagnie parmigiane, senza invidie o rivalità.
È morto un antifascista vero e sincero che col teatro ha cercato di modificare un poco un mondo spesso ingiusto.

Non c’è stato autore nei suoi 95 anni di vita nel quale non abbia trovato una ragione politica per raccontare.

So che è ininfluente rispetto alla grandezza del Lallo ma io ho iniziato ad amare il teatro grazie a lui , quasi 60 anni fa nelle stanzette del Cut ( Centro universitario teatrale) di vicolo Grossardi . E come me altre generazioni di sognatori affamati , ribelli insoddisfatti.

Lallo è stato un Monumento vivente mascherato dalla nebbia di umiltà. Un patrimonio unico, un condensato profondo di storia arte e politica.

Le città hanno padri forti e anche nascosti che ci sorreggono ci indicano ci spronano.

Papà Lallo ci ha abbracciato per quasi un secolo ribelle invitandoci a tenere la schiena dritta. Ci ha messo in scena, si è messo in scena sempre e comunque contro le ingiustizie.

È difficile agguantare l’anima di una città. Lallo di certo era lì nei dintorni.
Proletario senza rivoluzione, generoso, altruista ma fermo nel non accettare compromessi.

È morto un antifascista. Che era talmente grande a fare l’attore che lo devolveva tutto agli altri e alla speranza di un mondo migliore. La sua barricata indistruttibile era fatta di parole, politica e rigore.
Addio compagno Lallo.

Addio amico rispettoso ed esigente . Piangono anche le rose – rosse – del tuo giardino”.

Il ricordo del sindaco di Parma – “Se n’è andato Giancarlo Ilari, un attore di rara profondità, una presenza e una voce che restano nel cuore di chi ha avuto la fortuna di vederlo recitare e di conoscerlo.

Un mese fa, il giorno di Sant’Ilario, eravamo stati a trovarlo, a casa sua, insieme agli assessori Lorenzo Lavagetto e Caterina Bonetti.

Aveva scherzato, ormai prossimo ai 96 anni, sul fatto di essere ancora di questo mondo, ironico e lucido com’è stato per tutta la sua vita, con accanto Raffaella, che abbraccio forte.

Grazie Giancarlo, non ti dimenticheremo”.

 

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