Nuovo Tardini / Il giallo del post di un membro CTS che tira in ballo la mafia

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(Andrea Belletti da StadioTardini.it) –  Il giallo del post di un membro CTS che tira in ballo la mafia, salvo poi tardivamente pentirsene e ritrattare. E’ successo tutto in poche ore ieri, 5 gennaio 2023, ma le tracce sono rimaste.
Tanto è grave, quanto insolito, ciò che ha partorito l’architetto progettista – il sig. Francesco Fulvi – che sulla propria pagina Facebook ha pubblicato il post che qui sotto riportiamo integralmente, non prima di aver ricordato come l’autore, aderente alla corrente dell’architettura sostenibile, sia uno dei partecipanti al CTS che non vuole lo stadio Tardini nel quartiere Cittadella, che nella serata del 22 dicembre scorso all’Astra, all’esordio del percorso partecipativo, si era distinto tra i 13 intervenuti al microfono.

“Oggi ricordiamo due grandissimi: uno nato e l’altro morto oggi.
Peppino Impastato e Guido Picelli ci hanno messo del loro per
difendere il Bene Comune.
#lamafiauccideilsilenziopure

#peppinoimpastato #parma #stadiotardini #guidopicelli”

Il post, come si può notare, è contornato da una foto dove viene rappresentato un futuristico, ma ormai già rivisitato, Stadio Tardini visto dall’alto con i volti di Impastato e di Picelli ed impreziosito, come se non bastassero le immagini per insinuare il messaggio subliminale, dagli hastag che direttamente tirano in ballo la mafia.

Un post che da subito è girato nelle chat e via social e che ha fatto indignare per l’accostamento. Illazioni gravi, le sue. Gravissime è dir poco.

L’architetto progettista, tuttavia, è andato oltre e qui, giornalisticamente, sorgono dei sospetti: poche ore dopo la pubblicazione, infatti, ha rimosso le frasi sulla mafia dalla foto, lasciando, però, l’originaria immagine del Tardini con i volti di Picelli e Impastato, architettando una precisazione (non si sa bene quanto volontaria e sincera) che sempre fedelmente riportiamo e documentiamo :

“Aggiunta: Preciso che il senso del post è quello di stimolare i miei
concittadini che manifestatisi contrari al progetto in privato non
prendono posizione pubblicamente. Lungi da me offendere o insinuare
qualcosa di così negativo nei confronti del promotore, cosa che fra
l’altro non ho mai fatto in nessuno dei miei post”.

E non è finita qui: nel primo messaggio, l’architetto sostenibile aveva taggato a Parma con sé altri appartenenti dei CTS (6 per l’esattezza) e, nel momento in cui ha fatto la precisazione, li ha rimossi totalmente. Anche i like sono scesi, dai 12 iniziali per passare a 5.

Questi i fatti come si sono svolti. Riteniamo che, seppur con l’aggiunta che profuma tanto di “ho sbagliato, ma non voglio subire conseguenze per aver accostato il Parma Calcio, il proponente e il
Comune alla Mafia”, la linea intrapresa nel percorso partecipativo non sia stata recepita dai cittadini, se la loro massima espressione è affiancare alla mafia il progetto. E raccontare che si riferiva ai partecipanti silenti, sa tanto di presa in giro doppia.
Il percorso partecipativo, come fin da subito auspicato dalle colonne di questo sito, deve trasformarsi in un centro di ascolto costruttivo: per ora, però, dopo il primo round e un post da censurare totalmente (e gravissimo, lo ripetiamo), a perderci (la faccia) sono i cittadini da costoro rappresentati. Andrea Belletti da StadioTardini.it

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