Prospettive per il mercato del lavoro a Parma nel 2022

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Il secondo semestre del 2021 è stato caratterizzato da una significativa ripresa del contesto economico nazionale, con ripercussioni significative anche dal punto di vista del mercato. del lavoro. Tra luglio e settembre, per esempio, si è registrato un incremento tendenziale del numero di occupati di oltre il 2%, abbinato a una riduzione del livello di disoccupazione, di poco sopra il 9%. In tutta la Ue il fenomeno della crescita del numero di occupati è supportato dalla riduzione della disoccupazione, ma c’è anche un altro trend che è necessario prendere in considerazione, ed è quello relativo all’incremento del numero di posti di lavoro vacanti. Il fatto è che, rispetto agli anni precedenti, questa tendenza è cresciuta in modo significativo. Solo nel terzo trimestre dello scorso anno l’aumento è stato del 2.4%: si tratta del valore più elevato che sia mai stato registrato da 11 anni a questa parte.

Le origini del fenomeno

Anche dando uno sguardo agli Annunci lavoro Parma pubblicati sul sito applavoro.it ci si può facilmente rendere conto del fatto che i posti a disposizione sono davvero tanti. Ma come si può spiegare questo fenomeno? Per giungere a una definizione chiara dello scenario è necessario capire, prima di tutto, quali sono i motivi per i quali un aumento consistente dei posti di lavoro vacanti si può accompagnare a un tasso di disoccupazione piuttosto elevato e, al tempo stesso, a una crescita consistente del livello di occupazione. Tutto sta nel fatto che l’offerta di lavoro è superiore alla domanda; è così che si spiega la presenza di tanti lavoratori in cerca di un impiego. Un eccesso di domanda di lavoro, invece, spiega l’aumento dei posti vacanti.

Che cos’è applavoro.it

Visto che lo abbiamo nominato, vale la pena di conoscerlo in maniera approfondita: applavoro.it è un portale che accoglie inserzioni e offerte di lavoro da parte delle aziende di Parma e del resto del territorio italiano. Si tratta di un prezioso punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di un impiego, ma anche per i datori di lavoro che hanno la necessità di ampliare i propri organici con risorse nuove. In più, su applavoro.it è presente anche una classifica dei più bravi professionisti di ogni settore, per mettere in evidenza e valorizzare il merito e il talento di chi ha competenze da offrire.

L’eccesso di domanda e l’eccesso di offerta

Solo in apparenza l’eccesso di domanda e l’eccesso di offerta non sono compatibili. In realtà essi possono coesistere per due ordini di ragioni. Il primo motivo riguarda il fatto che nell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro ci possono essere dei ritardi. Quella che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo è una fase di veloce uscita dalla crisi: un contesto in cui la domanda di dipendenti che proviene dalle aziende aumenta in maniera rapida. Così, i lavoratori a disposizione sono in grado di soddisfarla unicamente dopo un certo lasso di tempo. In più, non si può fare a meno di tenere conto del cosiddetto mismatch, vale a dire il disallineamento che si riscontra tra l’offerta e la domanda di lavoro.

Spiegazioni differenti, risultato identico

Si tratta di due spiegazioni differenti, e diverse sono anche le implicazioni che ne possono scaturire. Per quel che riguarda il primo scenario, cioè quello relativo alla presenza di ritardi, l’eccesso di domanda scaturisce dalla velocità di uscita dalla crisi. Quindi, si tratta di un eccesso solo momentaneo, che nel giro di pochi mesi verrà riassorbito in maniera quasi spontanea e fisiologica. Per quanto concerne il secondo scenario, e cioè quello che chiama in causa il mismatch, si può ipotizzare invece che la domanda in eccesso non sia destinata ad attenuarsi nel breve periodo; anzi, in mancanza di interventi potrebbe perfino succedere che con il tempo essa arrivi addirittura ad aumentare.

Qual è il contesto più probabile

Se si tiene conto delle modalità con le quali è andata in scena la crisi degli ultimi anni, è molto probabile che sarà il primo scenario quello che si concretizzerà. Questo non vuol dire che il secondo scenario possa essere escluso con certezza. Inoltre, è necessario prendere in considerazione i notevoli cambiamenti nelle priorità, sia a livello sociale che dal punto di vista politico, che si concretizzano sul piano internazionale. Si pensi, in particolare, ai problemi che riguardano i cambiamenti climatici o a quelli sanitari. Tutto contribuisce a influenzare, in termini strutturali, la domanda di lavoro negli anni a venire. Se ciò dovesse avvenire, si imporrà una riflessione a proposito della riqualificazione delle competenze; in più, bisognerà ripensare anche gli strumenti e i contenuti dei processi formativi, per non correre il rischio di ritrovarsi con una forza lavoro che sarebbe sì disponibile ma non in grado di soddisfare le esigenze imposte dal mercato.


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