Iachini, contro il Cittadella senza Buffon: “Troppi falli, non siamo tutelati”

0

L’allenatore crociato, Beppe Iachini, ha parlato del prossimo match, venerdì contro il Cittadella.

“C’è da registrare che questo fa parte anche di un discorso affrontato sabato e che non avevo mai toccato perché non mi piace lamentarmi. Sono stato anche io un giocatore, ma obiettivamente siamo una squadra tecnica e che cerca il risultato attraverso il gioco con giocatori di qualità, se vogliamo tutelare i tifosi e il bel calcio bisogna fare di conseguenza. Da ogni gara usciamo con alcuni calciatori acciaccati che perdono condizione fisica, dovendo stare fuori: a esempio, Benedyczak per tre volte senza che l’avversario fosse ammonito o che ci fosse fischiata la punizione a favore in alcuni casi, oppure Inglese e Tutino. Abbiamo perso un reparto in questo modo. Brunetta è uscito per una contusione al polpaccio, Buffon ha anche lui una contusione. Non è una lamentela ma prendere visione di un qualcosa: se i falli sono sistematici si interrompe il gioco, un giocatore non può fare 7-8 falli prima di un giallo, Vazquez prende almeno 20-25 falli a partita, Simy che viene preso a sportellate nel momento in cui fa salire la squadra; sono falli di ostruzione che non ti fanno legare il gioco. Poi c’è stato anche qualche infortunio muscolare, ma molti legati a falli di gioco. Dispiace, c’è rammarico, Buffon lo stiamo valutando, è difficile che possa esserci, questa contusione gli ha provocato un edema al polpaccio che ancora c’è e poi bisognerà valutarla; Brunetta lo stesso, è uscito per una contusione da un intervento di gioco al polpaccio; Benedyczak ha preso un colpo; sono situazioni che verificheremo negli ultimi allenamenti, quella di Buffon è la più importante tra tutte. E dimenticavo anche Vazquez ha preso un colpo alla caviglia. È una constatazione fatta se vogliamo tutelare il calcio con giocatori tecnici; non ero uno stinco di santo quando giocavo ma se vogliamo tutelare le squadre tecniche che cercano gioco con certe linee di passaggio e con giocatori che cercano la giocata, questa non è la conduzione giusta. Ho vinto campionati con squadre che giocavano a calcio e con diversi record, se non giochi non vinci e io cerco di dare un vestito alle squadre con le caratteristiche dei giocatori. Va data una conduzione e questa situazione ci ha portato a perdere dei punti. Abbiamo degli acciaccati, Man è uscito dopo due falli subìti, ma guardiamo avanti con gli allenamenti di oggi e domani”.

“Ci siamo posti l’obiettivo di affrontare una gara per volta giocando in casa e fuori con lo stesso atteggiamento, a Monza ad esempio lo abbiamo fatto con due esterni molto offensivi. La crescita della squadra è evidente, stiamo recuperando giocatori importanti come Man, Correia, Coulibaly, c’è la crescita di Bernabé, Circati, Sits: sono cose che fanno ben sperare nel futuro. Ci sono venuti a mancare giocatori in questo percorso come Cassata, Costa, Pandev per un problema muscolare: non abbiamo potuto attingere dalle forze del mercato di gennaio ma guardiamo in prospettiva, stiamo valorizzando tanti ragazzi e l’apprezzamento dei tifosi a fine gara fa pensare che la squadra ha un’anima, poi non sempre siamo riusciti a chiudere le gare nonostante le diverse situazioni; con Pordenone e Spal lo abbiamo fatto, in altre non solo per altri motivi – ci sono stati episodi evidenti in area con Monza e Reggina – ma anche per colpa nostra per gol sbagliati davanti alla porta, ma questo fa parte di un percorso di un certo tipo. Guardiamo avanti una gara per volta, poi vedremo quel che riusciremo a portare a casa”.

“Io non mi accontento neanche di vincere le partitelle in settimana. Sempre si sono valorizzati i giovani nel mio percorso di lavoro, vedi Bennacer, Sensi, Belotti, Dybala. Sits sta crescendo per fare un esempio qui a Parma,portandolo dalla Primavera alla prima squadra. Man sta facendo una crescita tattica per lo sviluppo della propria carriera, con lui ho parlato tanto, sta crescendo lui come lo stanno facendo tanti. Dobbiamo coniugare la valorizzazione dei giovani al riportare il Parma a lottare in questo anno e mezzo per la promozione, portiamo avanti questo percorso nella convinzione di creare una squadra di un certo tipo e che possa rendere i tifosi orgogliosi”.

“Il Cittadella ha una società che da anni è stata lì, ha disputato i playoff: questo vuol dire lavoro, organizzazione, conoscenze nella scelta di giocatori prima sconosciuti. Giocano insieme da tempo e coniugano con il lavoro gioco e risultati, fuori casa nelle ultime 10 gare hanno sempre fatto risultato e questo la dice lunga sulla loro bravura e qualità, hanno valori importanti che in questo campionato alla lunga possono fare la differenza”.

“Simy è arrivato con alle spalle un percorso di un certo tipo, non aveva giocato tanto, è di stazza e può aver patito il poco minutaggio. Gli attaccanti poi vivono di momenti, ha altre caratteristiche dal saltare l’uomo e andare a calciare in diagonale in porta. Ha avuto le sue occasioni, ha lavorato anche per la squadra avendo la possibilità di mandare in porta i compagni come a Pisa o nell’ultima con Man e Rispoli, per il percorso che sta seguendo gli va dato un po’ di tempo e spazio. L’attaccante è come il portiere, sono ruoli atipici e messi più sotto osservazione, hanno più pressione rispetto ad altri ruoli. Ci sono momenti nei quali magari non fai gol a porta vuota e poi dei momenti in cui fai 20 gol a stagione, l’importante è che le situazioni ci siano, crescerà e ritroverà il gol e quando meno te lo aspetti magari ne farà due, fa parte del percorso di ogni attaccante. Se avessimo avuto Inglese, Pandev e Tutino, con quest’ultimo che stava crescendo di condizione, avremmo avuto modo di alternare per non fargli tirare il collo, ma guardiamo avanti: mi auguro che possa concretizzare in futuro, le squadre vivono della prolificità del proprio attacco. Nel frattempo spostando Vazquez in una certa posizione sta ritrovando il miglior smalto, calcia diverse volte in porta e mette palloni per i compagni. Stiamo lavorando sul nostro percorso nonostante questo ogni tanto si sia inceppato per diversi motivi”.

“Anche con la Reggina meritavamo di vincere, ci è capitato un autogol sfortunato ma ne approfitto per dire che Cobbaut sta crescendo, con tanti impegni ravvicinati può starci la sbavatura, ma il fatto che sia preconvocato con il Belgio fa capire quanto stia crescendo: lui come Man, Sits, Benedyczak, Circati che sono sotto osservazione dalle rispettive nazionali. Anche domenica meritavamo per quel che abbiamo messo sul campo”.

“Non mi piace parlare degli arbitri, l’ho fatto nell’ultima gara dopo un po’ di tempo. Benedyczak, contro Alessandria e Crotone, è stato sostituito per infortunio, Tutino uguale: nella conduzione di gara credo ci sia confusione, va bene lasciar correre se c’è un fallo va redarguito e punito, se una squadra subisce tanti falli è perché gioca e va tutelata. Gli arbitri studiano partite e squadre e sanno se una squadra ha un certo tipo di atteggiamento, in questo senso dovrebbe subentrare la lettura della gara che vanno ad affrontare: noi abbiamo giocatori tecnici che prediligono la manovra. Questo si verifica in tutte le gare, ogni settimana Vazquez deve saltare un paio di allenamenti per le caviglie gonfie. Io marcavo i numeri 10, mi facevo rispettare in campo ma era un altro calcio e c’erano più duelli individuali, oggi il fallo tattico è un fallo per interrompere il gioco. Poi magari mi ammoniscono Bernabé che non ha nemmeno toccato l’avversario. È  una conduzione di gara che vedo in generale, come il lasciare correre i falli ostruzionistici sulla punta che sta giocando per legare e viene fatto scoordinare con il fallo e questo non permette alla squadra di giocare, è successo a Monza e in tante gare con Simy, ad esempio: se lo sportelli non gli permetti di legare il gioco, sono falli d’ostruzione, una volta li fischiavano, oggi si lascia correre ma quando è fallo, è fallo”.

Pandev è da verificare tra oggi e domani con lo staff medico. A Pisa abbiamo avuto le occasioni per vincere ma non è successo, con la Reggina meritavamo 3 punti, a Monza abbiamo avuto opportunità per il 2-0 oltre a un rigore sullo 0-0 non fischiato, in casa e fuori ce la siamo giocata anche con squadre più in alto in classifica; poi nei singoli episodi non abbiamo chiuso la gara o non l’abbiamo messa nei giusti binari, ma con meno esperienza in campo visti i 10-11 assenti tra cui diversi che per esperienza leggono la gara in maniera diversa, ma non lo dico per dare la colpa ai giovani. Noi abbiamo pagato a caro prezzo questo, ci stiamo ponendo attenzione con la società, valutando e cercando soluzioni; poi però sono capitati in tutti questo infortuni dovuti a traumi di gioco. Solo per questo ci è venuta a mancare la possibilità nelle partite di chiuderle anche se ne abbiamo avuta la possibilità come a Pisa o a Monza. C’è anche mancata un po’ di fortuna con pali e salvataggi sulla linea”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here