L’Emilia Romagna torna in zona bianca: come cambia per i cittadini

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Da lunedì 14 giugno l’Emilia Romagna tornerà in zona bianca. Assieme a Lombardia, Lazio e Piemonte, con Puglia in forse e la Provincia autonoma di Trento, anche l’Emilia-Romagna, lascerà il giallo e raggiungerà Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo.

In tutto saranno dodici le regioni e una provincia autonoma a tornare in bianco, per un totale di quasi 41 milioni di cittadini in totale.

Cosa cambia –  L’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, ha liberato dunque alcune delle regioni più popolose d’Italia. Tra queste ancora in bilico è la Puglia, che si colloca ancora sul crinale della soglia critica dell’incidenza di 50 nuovi contagiati ogni centomila abitanti. Le prime a registrare per tre settimane consecutive il dato dell’incidenza al di sotto di 50 nuovi casi ogni 100 mila abitanti erano state Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise, in zona bianca già dal 31 maggio. Poi il 7 giugno è toccato a Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Nelle prossime ore, dovrebbe esserci la ‘promozione’ e le nuove ordinanze del ministro. Che disegneranno, nella migliore delle ipotesi, un’Italia in cui restano in zona gialla Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Per tutte, tranne la Valle d’Aosta che dovrebbe arrivare il 28, il passaggio in zona bianca è previsto per il 21 giugno.

Due italiani su tre da lunedi torneranno quindi a vivere da lunedì 14 senza più grosse restrizioni alla loro libertà: mascherina, distanziamento sociale e  poco altro. Mentre vedranno la fine del coprifuoco con una settimana di anticipo sul resto del Paese. In zona bianca non ci sono limiti alle tavolate all’aperto sia per i privati che per i ristoranti mentre rimane la regola del 6 al masimo al chiuso, oltre alla fine delle restrizioni sulle persone che si possono ospitare in casa. In zona gialla invece il limite di quattro persone nei locali all’aperto e al chiuso resta, così come il limite di sei persone (oltre a figli minori ed eventuali disabili) per le visite a casa. Il green pass servirà per partecipare alle feste dopo le cerimonie civili o religiose.

Nei ristoranti al chiuso in zona bianca quindi potranno sedere allo stesso tavolo sei persone. All’aperto invece non ci sarà alcun limite ma rimarrà la regola del distanziamento di un metro tra i tavoli. Invece se due nuclei familiari decidono di mangiare insieme in zona bianca possono accogliere fino a sei ospiti esclusi i minorenni. In zona gialla invece al momento rimane il limite di quattro persone allo stesso tavolo, sia al chiuso, sia all’aperto. Lo spostamento verso un’altra abitazione privata in sei persone oltre ai figli minori non era stato previsto come regola. In zona gialla rimane invece consentito una volta al giorno lo spostamento verso un’altra abitazione privata nei limiti del coprifuoco a quattro persone oltre ai figli minori.

Intanto sul Green Pass, ovvero il certificato verde Covid-19 rilasciato gratuitamente dal primo luglio dalle autorità nazionali in formato digitale o cartaceo con un codice Qr, restano una serie di dubbi sollevati dal Garante della Privacy: nonostante l’Authority abbia dato parere favorevole sullo schema di decreto attuativo che attiva la piattaforma nazionale su cui si appoggerà il sistema del certificato, ne è stato autorizzato l’utilizzo attraverso ‘Immuni’ (la app già utilizzata per il tracciamento dei contagi) ma chiesto il rinvio dell’impiego di ‘Io’ (la stessa già usata per il cashback) proprio a causa di criticità sul trattamento dei dati personali. La società PagoPA – il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni – però sottolinea: la nostra “è un’applicazione sicura e affidabile”.

Dalla prossima settimana in ogni caso il pass con il Qr code sarà disponibile sulla piattaforma nazionale Digital green certificate, sul fascicolo sanitario elettronico e sulla app Immuni. Sarà in formato digitale o potrà essere scaricato presso il proprio medico di famiglia o in farmacia.Intanto la società PagoPA “smentisce” quanto affermato dal Garante per la protezione dei dati personali sulle Certificazioni verdi per il quale il funzionamento dell’App IO prevede “un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze)”.In una nota l’azienda sottolinea, a riprova, come “lo stesso Garante ha dato parere favorevole a tutti i servizi esposti sull’App IO fra cui il Cashback e il Bonus Vacanze, che restano attivi per milioni di cittadini, proprio perché essa opera nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali”.

 

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