Sfogo di un’infermiere: “Noi, servi del medico, costretti ad uno spogliatoio misto”

0

“Il mio grosso rammarico è vedere colleghi iscritti a determinate sigle sindacali lamentarsi, lamentarsi ancora, e basta. Poi ho capito il perché: chi dovrebbe tutelarli, dalla direzione infermieristica al coordinatore, appartengono tutti allo stesso sindacato, come peraltro la maggioranza dell’Ospedale, e così rimane tutto lì….inerme. 

Nei reparti sei servo del medico, e non un professionista laureato capace di decisioni autonome, sei alla pari con gli OSS, con il massimo rispetto per questa categoria, ma siamo due professioni diverse. Però, purtroppo, in certi reparti hanno più importanza professionale dell’infermiere.

Succede così che il demansionamento diventi una pratica usuale, quasi un rituale al quale non ci si può sottrarre. 

Lo spogliatoio C è misto, uomini e donne assieme, sovraffollamento, niente bagno, niente docce, devi cambiarti velocemente, e se per caso hai un minimo di pudore, devi aspettare. E se vuoi farti una doccia in tempo di Covid?”

Sembra un pezzo estratto da un romanzo che narra vicende umane sanitarie del primo novecento ms non lo è. E’ lo sfogo di una persona che nell’evoluto 2021, nella civilissima Parma, lavora come infermiere al Santa Maria Nuova di Borgotaro.

Fantascienza? Verità provata. E il sindacato cosa fa? Perchè lo permette? Non dovrebbe difendere i lavoratori? E la gerenza dell’Ospedale, non dovrebbe tutelare le professionalità per il benessere del cittadino?

L’Ordine delle Professioni sanitarie, sotto cui rientra Borgotaro, è al corrente di questo? Gli RSL non denunciano nulla?

Come di può accettare ancora la promiscuità negli spogliatoi? Dove sono rispetto per la persona e la sua dignità? Possibile che nessun “esterno” sia al corrente di cosa accade in Ospedale? Possibile che il quotidiano sia peggio di un racconto noir?

Ad maiora. Mentre il pubblico…noi…paghiamo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here