Parma cuore anima e poca fortuna: al Tardini l’Inter passa 2-1

E' stato l'ennesimo Parma dai due volti, quello del primo tempo e della seconda metà del secondo: una squadra coesa, determinata, convincente. Una squadra che fa incazzare perché se giocasse sempre così non sarebbe penultima, una squadra che se fosse sempre così potrebbe trasformare l'utopia salvezza in un miracolo.E poi l'altro Parma, quello tornato in campo assopito che ha preso il primo gol. Quello visto troppe volte

0

L’Inter passa al Tardini, ma chi si aspettava una disfatta dei ducali è rimasto deluso. E’ stato l’ennesimo Parma dai due volti, quello del primo tempo e della seconda metà del secondo: una squadra coesa, determinata, convincente. Cuore e anima. Una squadra che fa incazzare perché se giocasse sempre così non sarebbe penultima, una squadra che se fosse sempre così potrebbe trasformare l’utopia salvezza in un miracolo.

E poi l’altro Parma, quello tornato in campo assopito che ha preso il primo gol, sfortunato come gran parte della stagione, su un rimpallo. Quello visto troppe volte.

PARTITA – Davide contro Golia, la caravella contro la corazzata, il soldato contro l’esercito. La letteratura del calcio è piena di contrapposizioni metaforiche che raccontano la penultima che ospita la prima, la corazzata al cospetto della derelitta.

Parma Inter è questo, ma è anche il ritorno in ducato di Matteo Darmian, D’Aversa contro Conte, amici nemici di sempre. Parma Inter è soprattutto un quasi ultimo treno salvezza in una stazione scudetto.

D’Aversa, con Pellè e Inglese ancora ni, Mihaila malconcio e gli altri attaccanti out, inventa Man prima punta. Difesa carroarmato con quattro centrali: Bani, Valenti Osorio e Gagliolo.

Parte fortissimo l’Inter che al secondo con Hakimi impegna Sepe che non trattiene, ma non ci arriva nessuno. Al sesto controllo var: schema su corner, Kucka calcia dopo uno schema su corner, l’Inter spazza ma Man la recupera e finisce a terra in area nerazzurra dopo uno scontro con Barella, ma il gioco riprende.

L’Inter tiene la palla, il Parma sfrutta le ripartenze. Ci prova Karamoh, tiro a giro, alto. Ci prova Kurtic, su un cross col contagiri di Hernani: conclusione di testa imperiosa, parata magistrale di Handanovic.

Dalla tribuna stampa del Tardini, unico angolo di stadio cui è concesso un mini – mondo di persone mascherate e distanziate, ma presenti, si alza un commento radiofonico: “Incredibilmente è stato il Parma a sfiorare il vantaggio”.

E al 25esimo, dopo un’incursione di Hakimi, ancora Parma con una incursione rapidissima di Karamoh che si infila in area e serve Gagliolo, il cui cross però è troppo telefonato per Handanovic.

Al 31esimo occasione inter: triangolo velocissimo tra Lukaku e Hakimi, Sepe tocca ed  Eriksen non riesce a mettere dentro il tap-in vincente. Allontana in qualche modo il Parma, ma nerazzurri vicini al vantaggio.

Due minuti dopo ancora Inter. Carambola in area di rigore del Parma: prima Sepe dice no a Skriniar, poi allontana la difesa crociata su tentativo di Perisic. Si salvano i ducali. Il Parma riparte con Karamoh, che impiccia sull’ultimo tocco ma concede un po di respiro dietro ai suoi.

Al 38esimo ancora Inter, Brozovic lancia Lukaku che impegna Sepe, mentre al 45esimo, servito da Perisic, contrastato da Bani, di testa la mette fuori.

Il Parma chiude in avanti: cross di Kurtic per Man che di testa non inquadra lo specchio di poco.

RIPRESA- Non ce la fa Man, che dopo aver battuto violentemente il viso contro il terreno causa uno scontro con Bastoni ha chiesto più volte l’intervento dei sanitari in finir di tempo. Dentro, Mihaila.

L’Inter parte fortissimo, con un ritmo decisamente più alto rispetto a quello della prima frazione. Se al primo affondo Lukaku è in offside, al secondo Sanchez passa. Brozovic per Lukaku, rimpallo di Brugman che favorisce Sanchez, il cileno va al tiro a botta sicura, Sepe tocca e Gagliolo non riesce a salvare in tempo. La gol line tecnologi assegna la rete. 

Il Parma si sveglia e cerca di reagire, ma l’Inter sfrutta quella che solitamente è la miglior freccia ducale: il contropiede.

Lukaku in progressione ubriaca tutti, fa fuori Valenti e la mette li per Sanchez che raddoppia. 2-0 Inter. 

Girandola dei cambi per D’Aversa, e si rivede Roberto Inglese. Al 71esimo il Parma la riapre:  incursione perfetta di Pezzella a sinistra, cross per Hernani che batte Handanovic.

Il Parma cerca di raddrizzarla in qualche maniera, gioca più convinto che in avvio di ripresa: ci prova Hernani su punizione ma mura la barriera. D’Aversa la rischia e butta in mischia anche Pellè per Hernani.

Il Parma spinge, insiste, ci mette una veemenza commovente, e i minuti di recupero sono 4. Il primo ammonito dell’incontro è Darmian, al 92esimo, entrato da poco, la punizione non serve a nulla e i restanti attimi illudono solamente.

Finisce due a uno per l’inter. Va in archivio un Parma dai due volti, quello del primo tempo e della seconda metà del secondo: una squadra coesa, determinata, convincente. Una squadra che fa incazzare perché se giocasse sempre così non sarebbe penultima, una squadra che se fosse sempre così potrebbe trasformare l’utopia salvezza in un miracolo.

E c’è l’altro Parma, quello tornato in campo assopito che ha preso il primo gol. Quello visto troppe volte. Quello che deve credere ancora nei miracoli, perché nel calcio, a volte, succedono.

TABELLINO

PARMA – INTER 1-2

MARCATORI: 54′ e 61′ Sanchez (I), 71 Hernani (P)

PARMA: Sepe; Bani, Osorio, Valenti (dal 66′ Busi), Gagliolo (dal 66′ Pezzella); Hernani (dal 85′ Pellè), Brugman, Kurtic; Man (dal 46′ Mihaila), Kucka (dal 66′ Inglese), Karamoh. A disp: Colombi, Iacoponi, Grassi, Cyprien, Sohm, B. Alves, Brunetta. All: D’Aversa.

INTER: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen (dal 66′ Vidal), Perisic (dal 84′ Darmian); Sanchez (dal 76′ Lautaro), Lukaku. A disp: Radu, Gagliardini, Vecino, Kolarov, Sensi, Ranocchia, Young, D’Ambrosio, Pinamonti. All: Conte.

Arbitro: Fabrizio Pasqua della sezione di Tivoli
Ammoniti: Darmian (I)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here