L’attore Majo si dà all’agricoltura e veste i panni del pittore De Amicis in un TG satirico (GUARDA IL VIDEO)

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(Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it) – Desidero ringraziare per la consueta squisita disponibilità la direttrice di ParmaPress24 Francesca De Vincenzi – cui esprimo la mia piena solidarietà per la nuova intimidazione ricevuta – che mi consente di raccontare sul proprio quotidiano on line l’ultima mia performance artistica, ovvero l’interpretazione del pittore stravagante Giovanni De Amicis all’interno di un cortometraggio, diretto e prodotto da Lighthouse, che riporta un TG satirico ambientato nel 2030, ma che potrebbe diventare triste realtà qualora la Nuova PAC (ossia la Politica Agricola Comune, una tra quelle di maggiore importanza dell’Unione Europea, prevista dal Trattato istitutivo delle Comunità con l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare mediante politiche dei prezzi e finanziamenti destinati alla produzione agricola) continuasse come l’attuale e cioè un mondo dove tutto è alterato. Il  futuristico telegiornale, spezzato in tre video, è postato sul canale YouTube della Coalizione “Cambiamo Agricoltura”, che riunisce oltre 70 sigle della società civile italiana che si battono per un futuro dell’Agricoltura più sano ed equo per la natura, i cittadini e gli agricoltori. La Coalizione è sostenuta dal contributo di Fondazione Cariplo (che ha sponsorizzato l’opera) e fa parte del network Europeo di Good Food Good Farming. Il canale “Cambiamo Agricoltura”, ospita diversi video di approfondimento sulla riforma della PAC, ma, per attrarre l’attenzione sulla importante tematica anche di un pubblico generalista, dà spazio a creazioni più leggere, però fondamentali per l’opera di divulgazione, come appunto il TG PAC o una improbabile Televendita PAC, i cui scenari si spera di evitare. “Cambiamo Agricoltura”, per la realizzazione, ringrazia gli studenti della Scuola Mohole di Milano (9 indirizzi di studio su Cinema, Musica, Comunicazione Visiva e Storytelling e una Factory per coltivare competenze e abilità). In effetti, quel 4 Settembre 2020 sul set en plein air in una corte a lato del Laboratorio Di Silvia a Gorgonzola (MI) ad accogliermi c’era una troupe piuttosto giovane, ma ben preparata, di cui citerò solo le due Giorgie, una regista e l’altra produttrice, quest’ultima ribattezzata Grace, anche per non confondersi, assieme a operatore, assistente, tecnico del suono , direttore produzione. La difficoltà maggiore era riuscire a registrare la scena senza che gli inevitabili rumori esterni potessero recare disturbo, anche se, trattandosi di un collegamento esterno e non di un ovattato studio ci potevano anche stare, ma non troppo. Alle 16, quando, secondo l’ordine di servizio avrei dovuto essere pronto per lo shooting, avevo già terminato la mia prestazione, che è filata via liscia senza troppi ciak. Del resto per meglio incarnare il personaggio richiesto ci ho messo del mio, ma la regia ha pienamente colto e avallato le licenze che, in fase di preparazione, mi ero preso sulla sceneggiatura appunto per sentirlo più mio. Questa era la descrizione del Maestro Giovanni De Amicis che mi era pervenuta: “Pittore più di nome che di fatto, è un esponente della nuova corrente di pittori anti PAC che è caratterizzata dall’utilizzo della frutta e verdura non come soggetto del quadro bensì come strumento per la creazione dell’opera stessa. Totalmente e completamente apolitico, finge di aver raggiunto un livello di menefreghismo tale da ritenersi “super partes” alla situazione della PAC. Ritiene di essere un illuminato nonostante sia solamente un venditore di aria fritta. Un uomo che come stile vede in Steve Jobs la sua stella polare, dimostra più anni di quanti ne abbia realmente (età scenica 45-55) ed ha un comportamento incredibilmente pretenzioso e vanitoso, come se fosse realmente il grande artista che pensa di essere. Finge di avere la r moscia per risultare più intellettualmente valido, è più basso della media ed è considerabile un uomo in carne”. Notoriamente la richiesta r moscia io ce l’ho di natura, dettaglio che probabilmente chi mi ha ingaggiato avrà colto ascoltando (più che vedendo) lo showreel inviato quando mi ero candidato, però, intuendo che dovevo calcare la mano proprio su quell’aspetto ho preso ispirazione da due grandi del passato, fondendoli per il mio show, ossia l’avvocato Giovanni Agnelli e il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Purtroppo in sede di montaggio è stata tagliata la parte finale quando il “nuovo Van Gogh” si offendeva con la conduttrice del TG raccapricciata per la rivoluzionaria tecnica poco prima spiegata su come ottenere i colori (“La fvutta e la vevduva che mangiamo quotidianamente è pvegna di chimica e io ho avuto l’idea semplice, ma geniale di sostiuive i colovi classici, che sono anche costosi, con quelli che si possono ottenere direttamente spvemendo fvutta e vevduva!”): “Ma… Questa cosa è terrificante! Come fa a pensare che possa essere una cosa accettabile? Sta usando del cibo chimico per fare arte! Non dovremmo cercare di riportare la natura al suo stato originale?”, quando, per controbattere avevo scelto, invece, di citare l’espressione, la gestualità e il modo di esprimersi di Crozza-Feltri… In tanti mi chiedono come mai sono stato chiamato a fare questa parte: semplicemente ho risposto a un casting on line in cui la casa di produzione ricercava i conduttori – maschio e femmina – per il TG: essendo la mia vera professione quella del giornalista, con pregresse esperienze specifiche anche sul piccolo schermo, benché cercassero figure più giovani, lo stesso avevo risposto illustrando le mie caratteristiche; dopo qualche tempo la loro risposta in cui mi proponevano di fare il De Amicis. Esperienza che ritengo fondamentale nel mio percorso di crescita nel mondo dello spettacolo, iniziata una decina di anni fa con le prime comparsate in “Baciato dalla Fortuna” con Vincenzo Salemme ed Asia Argento (nei panni di un medico, amichevolmente ribattezzato da alcuni utenti di ParmaFans “Dottor Catturo”), la “Certosa di Parma” (sia nei panni di un ufficiale dell’esercito che di bracciante agricolo), e “Fai bei sogni” del regista Marco Bellocchio (partecipante a una festa),prima di toccare il cielo con un dito con il “cammeo” di assoluto prestigio (parte parlata)all’interno del film, prodotto da Palomar, del regista Giorgio Diritti su Antonio Ligabue (“Volevo Nascondermi”), che ho avuto la fortuna che finisse addirittura nel primo trailer ufficiale della pellicola vincitrice dell’Orso d’Argento, del Nastro d’Argento e di due Globo d’Oro per miglior film e fotografia in cui interpreto un nobile mecenate, il padrone di casa del Castello di Padernello che provoca l’artista con la frase-tormentone:“Ma lei sa fare solo delle bestie?”, facendogli scaraventare le statue che stava modellando giù dal tavolo e dalla finestra. Sono pure apparso, nei panni di dirigente sportivo, in pratica interpretando me stesso, nel cortometraggio del regista Luca Lucini “Pura Passione” dedicato al Parma Calcio Femminile e ho attivamente partecipato alla realizzazione del film “Un giorno all’improvviso”, (“Nastro d’argento” alla protagonista Anna Foglietta) visto che c’era una sinergia con il Parma Calcio, in quanto il figlio della protagonista nella finzione cinematografica sosteneva un provino per il nostro club. Come dicevo, aver interpretato il Maestro De Amicis è stata per me una importante opportunità di arricchimento, in quanto per la prima volta mi sono cimentato a recitare in un ruolo “primario”: mi sono preparato guardandomi allo specchio del bagno, ripetendo a voce alta la parte e cercando di adattare al meglio l’espressione del volto e la gestualità della mani al testo. Per l’outfit del mio personaggio gli autori avevano pensato ad una dolcevita nera e a dei pantaloni neri, ma poi rimasero affascinati dalla mia variopinta e variegata controproposta a tema, optando infine per la camicia di flanella a strisce orizzontali di vari colori, ma non sarebbe stato male neppure quella a natura morta o il gilet-tavolozza, tutte idonee comunque a trasformarmi in una riedizione di Teomondo Scrofoli. Tutti i servizi del TG PAC sono seguiti da opportuni messaggi: “Sì al 10% della SAT. Dedicata alla Biodiversità”; 40% della SAU Nazionale in agricoltura biologica entro il 2030 e il suo mantenimento negli eco-schemi del 1° Pilastro”; “Il 30% del budget del 1° Pilastro della PAC deve essere dedicato agli eco-schemi per la natura e il clima”. La PAC, come ricordavo all’inizio è la Politica Agricola Comune e rappresenta l’insieme delle regole che l’Unione Europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi, riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri. La PAC, ai sensi dell’articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, persegue gli obiettivi di incrementare la produttività dell’agricoltura; assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori e il Telegiornale è ambientato il un futuro dove le regole della PAC non sono messe in atto. Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it

VIDEO DAL CANALE YOUTUBE CAMBIAMO AGRICOLTURA

IL TG PAC CON GABRIELE MAJO CHE INTERPRETA IL PITTORE M° GIOVANNI DE AMICIS

GLI ALTRI “SERVIZI” DEL TG PAC

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