In memoria di Annibale Magnani, il cuoco del Petitot

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(Gabriele Majo, da www.stadiotardini.it) – C’era una volta l’infelice periodo dMajo nemico del Parma:  tra i pochi incuranti della messa al bando ci furono, senza dubbio, gli amici del Parma Club Fidenza “Amore per il Parma” del mitico fondatore Giuliano Baroni che mi han sempre aperto le porte, incluse quelle di quel piccolo tempio di parmigianità che era il Casino Petitot, sede della omonima associazione di club gialloblù: nella cucina dello storico manufatto prospiciente il Tardini si dava da fare, con arte e parte, Annibale Magnani, altro borghigiano doc, colonna portante del sodalizio e cuoco sopraffino che sfornava genuini e prelibati piatti del nostro territorio per tutti coloro – associati, ma anche imbucati – che ivi mettevano i piedi sotto la tavola. Sono stato commensale anch’io decine e decine di volte al Petitot, scambiando pareri ed opinioni con tanti tifosi, finiti poi immortalati nelle fotogallery amatoriali, uno dei tanti format che avevamo strologato e che avevano reso popolare StadioTardini.it e il suo direttore: proprio su una chat WhatsApp di questi ragazzi, nella quale sono intruso, ieri è arrivata la triste e ferale notizia della scomparsa di Annibale ed è stato per me un vero e proprio gancio al petto da far mancare il respiro. Immediatamente l’ho condivisa con altri colleghi e amici e vedo oggi che è degnamente ricordato sulle pagine fidentine della Gazzetta di Parma in cui si fa riferimento alla sua vita dedicata alla famiglia e al volontariato: egli infatti era sempre in “prima fila sia nelle manifestazioni dell’Avis che del Parma Club di Giuliano Baroni. Generoso donatore di sangue, aveva effettuato la sua prima donazione il 7 giugno 1958. E da allora era sempre stato disponibile alle chiamate dell’associazione e pronto a tendere il suo braccio per aiutare chi aveva bisogno. Basti pensare che negli anni, in cui è stato donatore, è arrivato ad effettuare ben 112 donazioni di sangue, un record cui difficilmente ora si riesce conseguire. Proprio per il prestigioso traguardo di solidarietà raggiunto, era stato premiato con i massimi riconoscimenti da parte dell’Avis e anche con l’onorificenza di cittadino benemerito, che gli era stata assegnata dall’amministrazione comunale”. Il quotidiano locale lo ricorda poi in  «scusaleta» e cappello nelle cucine, negli stand gastronomici delle feste sociali, a preparare le varie specialità. Personalmente lo ricordo attivo sotto il tendone dell’anolino party per la Festa patronale di San Donnino, quando l’iniziativa era ancora sotto l’egida del Parma Club Fidenza: l’anno della D portai il presidente Nevio Scala a gustare quelle prelibatezze e ne rimase incantato. Era sempre ospitale e desideroso del mio giudizio sui suoi piatti e provvido di consigli di vita che mi mancheranno. Ai famigliari e amici le più sentite condoglianze. Gabriele Majo da www.stadiotardini.it)

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