Due uomini soli al comando: Claudio Ferretti raggiunge in Cielo papà Mario

0

Luca Savarese(Luca Savarese da www.stadiotardini.it) – “Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoazzurra, il suo nome è Fausto Coppi”. Più che una frase, un biglietto da visita, per la serie piacere sono il ciclismo, figlio di papà sport. Da un padre, Mario, che pronunciò questo enunciato divenuto poi storia della bici, durante la Cuneo-Pinerolo del 1949, ad un figlio, Claudio, che proprio nelle ore scorse ha finito, a 77 anni, il suo giro sulla terra, per iniziare, la grand boucle dell’ultraterreno. Raggiunge papà Mario, si rincontrano, si riabbracciano. Non lo facevano dal, quando se ne andò il senior, Mario, nel 1977. Allora due uomini soli al comando, la loro maglia, una vita al servizio del racconto dello sport, i loro nomi Mario e Claudio Ferretti. Pensi a Claudio e ti viene in mente quell’omone dentro la tutona Rai, al seguito della corsa rosa (vedi immagine sopra, al centro tra Alfredo Provenzali ed Enrico Ameri). Per anni conduttore della versione modernizzata del Processo alla tappa.  Pensi Claudio e ti viene subito in mente anche la sua voce, particolare, elegantemente romanesca, che annunciava gioie e dolori delle squadre italiane. Il quarto campo, negli anni settanta e ottanta, il boom di Tutto il calcio, dopo Ameri, Ciotti e Provenzali, era il suo. Solo dopo molti anni che appese la voce al chiodo, rivelò, come impone la deontologia professionale, la sua fede, laziale. Uomo colto, amante della vita e di Fregene, dove amava mangiare gli spaghetti alla marinara, grande estimatore dell’arte. Emanuele Dotto, durante un gustoso viaggio, by car, Parma – Milano, raccontò al sottoscritto come prima di ogni trasferta italiana ed estera, Claudio Ferretti, avesse la buona abitudine di visitare chiese, luoghi tipici, mostre, insomma tutto quello che il patrimonio artistico del luogo in questione, mettesse a disposizione degli occhi e della curiosità e come trasmettesse questo rito, originale e formativo, ai giovani radiocronisti che avevano il piacere di essere, sul posto, con lui. Seguì anche l’atletica e la boxe, suo il racconto alla radio del primo confronto Benvenuti – Monzon. Studioso della storia della nazionale italiana di calcio, per la quale è autore di un opera molto evocativa e ricca di spunti, uscita, nel 2011, per le edizioni Mondadori. Memorialista della storia della Rai, alla quale dedicò, con Barbara Scaramucci  un libro, “RicordeRai” uscito nel 2004 per i cinquant’anni della Radiotelevisione italiana e partorito direttamente sulla spiaggia della sua Fregene. Non riuscì a presenziare, lo scorso 10 gennaio, alla festa celebrativa in via Asiago, dagli studi romani di Saxa Rubra, per le sessanta candeline di Tutto il calcio. Nessun problema, adesso dall’alto potrà continuare a vegliare su quella storia minuto per minuto, di cui ha intessuto, brillantemente, molte ore della sua vita. Ti sia lieve la terra, Ferretti junior. Luca Savarese (da www.stadiotardini.it)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here