Coronavirus – Dal 3 giugno gli spostamenti fuori regione?

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Spostamenti tra regioni vietate fino al 2 giugno, poi si potrà uscire dal confine regionale.

E’ quanto prevede la bozza della proposta che il governo porta alle regioni in vista delle riaperture.

Nel testo del decreto si legge “fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

Dal 3 giugno “gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale.

“Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità , con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19 o del comma 8”. Lo prevede la bozza di decreto del governo sulle riaperture. “Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida di cui al comma 6 che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”, si legge ancora nella bozza del decreto.

Le misure contenute nel decreto legge quadro che il Consiglio dei ministri punta ad approvare nella riunione di mezzogiorno saranno valide fino al termine dello stato di emergenza, ovvero fino al prossimo 31 luglio. Stando a fonti di governo, al decreto dovrebbe seguire -tra la serata di oggi ma con ogni probabilità nella giornata di domani- il varo di un nuovo Dpcm.

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