Sindrome del colon irritabile: sintomi, cura e dieta specifica

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Tra i tanti disturbi dei quali gli italiani soffrono, provocati spesso dallo stress, dai ritmi frenetici, e dalle abitudini di vita errate, possiamo citare anche la sindrome del colon irritabile. Ma di che cosa si tratta? Il colon irritabile è un insieme articolato di disturbi intestinali di carattere cronico; generalmente hanno origine nell’intestino crasso, chiamato anche colon. Questo disturbo è conosciuto anche con il nome di colite spastica, e non si tratta di una malattia infiammatoria intestinale, come ad esempio il morbo di Crohn; ma è un insieme di disturbi che compromettono in maniera abbastanza rilevante la qualità della vita.
Nessuna spiegazione medica per l’origine della patologia

 

Il colon irritabile è caratterizzato da un aspetto intestinale normale, senza nessuna variazione o anomalia, che però risente di un particolare insieme di situazioni che provocano dei disturbi abbastanza fastidiosi; le cause vere della sindrome del colon irritabile sono ancora oggi per la medicina un motivo di ricerca; la prima domanda che sorge spontanea è: cosa mangiare con il colon irritabile ? Anche perché non si è ancora giunti alla spiegazione completa di questa patologia; in pratica i medici parlano di una comunicazione anomala tra le fibre nervose che rivestono l’intestino, i muscoli intestinali e l’encefalo. Ma e’ stato rilevato che il cibo ha un’importanza per il miglioramento dei sintomi.

Manifestazioni dolorose e sintomi

I sintomi tipici e ricorrenti di questo disturbo sono il dolore e i crampi all’addome, la diarrea, il gonfiore addominale, o episodi di stipsi, meteorismo, e formazione di muco nelle feci; è una malattia  caratterizzata anche dalla forte difficoltà nel diagnosticarla, i sintomi sono fortemente aspecifici e quindi non sempre rilevabili, presenti o riconducibili alla sindrome del colon irritabile. Oggi esiste soltanto come cura una forma di terapia che allevia i sintomi ovvero calma il fastidio del dolore e del bruciore provocato, ma non risolve la malattia alla radice. Questa sindrome è una condizione cronica che può durare anche degli anni, richiede per questo motivo un trattamento molto prolungato. Fortunatamente questo disturbo non genera tumori a livello del colon retto.

Diffusione della patologia in Italia e in altri Paesi

 

Per quello che riguarda la diffusione di questo disturbo, possiamo parlare di un interessante incremento soprattutto nei Paesi sviluppati come il nostro, l’incidenza oggi è di un individuo malato di colon irritabile su cinque, si parla quindi di due persone affette da questo disturbo ogni 100. L’Italia a differenza di quello che si crede, non è il paese più colpito dalla sindrome del colon irritabile, il primato tocca  all’America centrale e all’America del Sud; e tra l’altro colpisce molto più frequentemente soggetti di sesso femminile, rispetto a popolazione maschile. La fascia di età nel corso della quale si sviluppa questo disturbo va dai 25 ai 30 anni,  inoltre la sindrome del colon irritabile spesso favorisce l’insorgere di ansia, disturbi della personalità, e depressione. Le cause del colon irritabile come abbiamo già detto sono ancora un mistero per la medicina; c’è da sottolineare comunque che non è una malattia che insorge all’improvviso, senza motivazioni o senza spinte particolari, ad esempio l’uso di cibi “pesanti”, di un certo tipo possono scatenare la sindrome del colon irritabile. Come ad esempio: la cioccolata, le spezie, il caffè, il tè, la frutta, tutti i tipi di cavolfiori, il latte, e gli alcolici.

Lo stress, uno dei responsabili della colite spastica

 

Un’altra motivazione che può favorire l’insorgere di questa malattia è lo stress eccessivo, o le alterazioni ormonali, e alcune malattie infettive del tratto gastrointestinale,  può insorgere anche dopo aver contratto una gastroenterite batterica. Alla normale terapia di cura contro la sindrome del colon irritabile spesso i medici associano anche un periodo di cura psicoterapica; ai malati di colon irritabile viene sempre consigliato anche di seguire una dieta specifica, che deve escludere tutti quei cibi che possono provocare gonfiore, e quindi accentuare i sintomi sgradevoli come il dolore e la diarrea.

I cibi consigliati e quelli proibiti

Ma andiamo a vedere insieme quali sono i cibi consigliati e quali sono i cibi proibiti per le persone che soffrono di questo disturbo. Chi ha contratto la sindrome del colon irritabile deve consumare pesce e carne bianca, uova, frutta, ma non tutta la frutta, ad esempio le mele, che sono consigliate; e crema di riso. Sono assolutamente da eliminare dai propri pasti i cereali integrali, il latte, la pasta, e i formaggi, le spezie piccanti, il caffè, e le bibite gassate. Come dicevamo poc’anzi in Italia il disturbo è diffuso in una percentuale del 20% della popolazione, con una prevalenza di persone colpite di sesso femminile; i sintomi classici sono dolore addominale, gonfiore, diarrea, o stipsi, nausea, vomito, difficoltà digestive e anche alterazioni urinarie.

Verdura e frutta cotta


Questa sindrome non comporta danni permanenti o recidive gravi, però i danni alla salute dei quali si viene a soffrire possono creare imbarazzo e ansia, compromettendo la vita sociale e lavorativa. Per riepilogare i cibi consigliati che possono aiutare a alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile sono: la carne bianca magra, il pesce magro, le uova, la verdura, ma non tutta la verdura. Quindi teniamo presente che possono essere benefiche le carote, le barbabietole, le patate, i finocchi, la zucca e le coste. La frutta va consumata cotta preferibilmente, soprattutto le mele, crude banane e kiwi. La crema di riso è una vera mano santa per il suo forte potere lenitivo per l’intestino, quindi ne andrebbe consumata molta, senza eccessi di sale o condimenti.  

Tanto riso, no alla pasta


I cibi assolutamente da evitare sono: pane, cereali integrali, fibre grezze, pane bianco, cereali raffinati, latte e i suoi derivati, dolcificanti, frutta che ha potere di fermentazione come l’uva, il melone, i cachi, le prugne, le ciliegie, i fichi e le castagne. Vanno eliminati assolutamente i carciofi, il cavolfiore, sedano, e il cavolo verza, tutti i legumi come ad esempio: i ceci, i fagioli, piselli, lenticchie, tutte le spezie piccanti, il caffè, e il tè, le bibite gassate, e il vino. La frutta  andrebbe sempre consumata lontano dai pasti, come spuntino o merenda, non vanno mai associati i frutti ai carboidrati complessi, perché questo provoca fermentazione, preferire come primo piatto sempre il riso anziché la pasta, e tralasciare il pane.

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