Coronavirus, nove contagiati. Regione valuta la chiusura di tutte le scuole dell’Emilia Romagna: summit alle 17

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La Regione Emilia-Romagna sta “valutando la chiusura di ogni scuola di ordine e grado, asili nido, impianti sportivi pubblici e privati e dei musei” per la situazione sanitaria legata al coronavirus.

Una decisione, spiega il presidente Stefano Bonaccini, che “stiamo esaminando e definendo in tutti i suoi aspetti, anche alla luce dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri ieri sera”.

Alle 17 è previsto un summit a Bologna e da lì arriverà la decisione.

Ci sono altri 6 casi di positività al coronavirus, che portano a 9 il numero complessivo di contagiati presi in carico dall’ospedale di Piacenza in Emilia-Romagna.

Si tratta di cinque piacentini e di un residente in provincia di Lodi, in Lombardia. Tra i nuovi casi ci sono anche due medici e un infermiere dell’ospedale di Piacenza. Dei nove positivi al coronavirus, 5 sono ricoverati in ospedale e 4 si trovano al proprio domicilio, in isolamento. Lo comunica la Regione.

Le parole di Bonaccini – “Coronavirus, salgono a nove le persone positive in carico all’ospedale di Piacenza. Ci sono infatti sei nuovi casi diagnosticati, cinque piacentini e un residente in provincia di Lodi. Visto l’andamento del quadro epidemiologico, d’intesa con i Rettori e il ministero dell’Università e della Ricerca scientifica abbiamo deciso la sospensione dell’attività didattica negli atenei dell’Emilia-Romagna da lunedì 24 a sabato 29 febbraio. Stiamo inoltre valutando la chiusura di asili nido, scuole, impianti sportivi e musei. Decisione che stiamo valutando e definendo in tutti i suoi aspetti, anche alla luce dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri ieri sera. Nella riunione della Cabina di coordinamento regionale, abbiamo inoltre deciso di sottoporre al test del Coronavirus tutti i pazienti con polmonite ricoverati negli ospedali della regione e i pazienti che dovessero essere ricoverati. Potenziamo i laboratori nei quali vengono svolti i test tampone, a Bologna e Parma.

Abbiamo inoltre individuato nella Rems di Reggio Emilia la struttura nella quale accogliere pazienti da isolare che non abbiano nelle loro abitazioni le condizioni per l’isolamento domiciliare.”

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