Quindici anni lei, venticinque lui.
La faceva sentire grande, amata, bella.
Anche quando ha iniziato a manipolarla, poi ossessionarla: a quel punto la voglia di sentirsi grande si è trasformata in fuga da quell’uomo minaccioso.
Che non le ha più dato tregua: minacce telefonate appostamenti. Insulti, fino all’aggressione fisica, una testata e un morso al naso.
Tanto da accumulare una serie di accuse in pochi mesi: stalking, lesioni aggravate e violenza privata.
Reati che ieri gli sono costati una condanna a 1 anno e 4 mesi, grazie al rito abbreviato che gli ha consentito di beneficiare dello sconto di un terzo della pena, che sconterà ai domiciliari.