Legambiente: “Taglio degli alberi scellerato, viali sfigurati”

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Una certa discussione hanno sollevato gli abbattimenti di alberi a Parma (in viale della Villetta e in via S. Michele) e a Monticelli Terme.

Legambiente è stata silente pubblicamente perché ha cercato il dialogo con le Amministrazioni, con diplomazia per intervenire ove possibile per arginare la situazione. Se qualche risultato è stato ottenuto dal Comune di Montechiarugolo, con rinvio parziale dei tagli e disponibilità a rivedere il progetto, purtroppo quasi nulla è stato ottenuto dal Comune di Parma, se non promesse futuribili, comunque apprezzabili.

Legambiente ritiene opportuno, a beneficio collettivo, ribadire che è del tutto antiscientifico e scellerato il taglio degli alberi in piena estate, con l’unica eccezione del comprovato pericolo di crollo. In merito agli interventi effettuati nei giorni scorsi, questo pericolo poteva ritenersi attuale solo per alcuni dei numerosi pioppi bianchi di viale Villetta, a Parma. L’abbattimento completo dell’alberatura nell’intero viale è da considerarsi, oltre che uno sfregio, del tutto ingiustificato in questo periodo.

I tagli di alberi di quest’estate purtroppo confermano l’arretratezza culturale di taluni politici e funzionari, e anche di agronomi, che continuano a considerare la vegetazione una decorazione urbana quando invece essa è un elemento vitale caratterizzante il contesto della città, e non solo il paesaggio rurale e forestale.

Legambiente, sperando di fare cosa utile, sottolinea ancora una volta alcuni punti fondamentali per una buona gestione del verde.

Il punto di partenza è che gli alberi in città non sono un complemento d’arredo urbano al pari di una panchina o una fioriera. Sono un bene collettivo e un elemento di vita. Se pure la loro piantumazione in passato sia stata compiuta senza disegni progettuali precisi, oggi amministratori e progettisti devono sentirsi moralmente impegnati a tutelarli finché ciò sia possibile, e altresì l’esecuzione di lavori pubblici di risistemazione di strade deve essere fatta con particolare salvaguardia delle alberature (cosa che, al contrario, ha provocato seri danni a posteriori in viale S. Michele a Parma).

Gli alberi hanno inoltre un alto valore di biodiversità come insegnano nelle loro opere i visionari: dagli accademici quali il prof. Mancuso, ai coltivatori come la famiglia Spaggiari, acclamati in pubblico e ignorati nella prassi. Gli alberi sono elementi di vita e contenitori di vita: abbatterli equivale a desertificare l’ambiente circostante e condannare a morte altre forme biologiche. Nelle loro fronde danno ospitalità ad insetti e uccelli che costituiscono un arricchimento della biodiversità, cosa ancora più preziosa in ambito urbano.

Pertanto anche le potature non si debbono effettuare in estate, poiché causano un eccesso di stress all’albero che d’improvviso si ritrova senza fogliame e rami nel momento di massimo sforzo proteso a irrobustirsi. Inutile dire che gli alberi impiegano anni ad avere quelle altezze e quelle chiome e, segandone l’impalcatura, ce ne accorgiamo quando manca l’ombra oppure quando le raffiche di vento li fanno cadere come birilli.

Ultimo aspetto, ma non meno importante, gli alberi contrastano le “isole di calore”, particolarmente pesanti in città piene di asfalto e lamiere. È ormai acclarato che la presenza di alberi abbatte la temperatura circostante dai 2 agli 8 °C. In base ad accertamenti empirici – quindi non validi scientificamente – effettuati da volontari nel viale della Villetta desertificato, nelle ore più calde della giornata la temperatura è stata fin di 12 °C superiore a prima.

L’emergenza climatica – votata dal consiglio comunale – comporta il contrasto al surriscaldamento globale e, nell’azione locale, significa non solo incrementare il patrimonio arboreo ma mantenere il più possibile in vita quello attuale, specialmente d’estate.

La considerazione finale è che gli alberi, qualora necessario, vanno tagliati solo in periodo autunno-invernale, tra novembre e febbraio. La logica che porta ad effettuare i lavori pubblici in estate per comodità è una logica utilitaristica che denota pochezza scientifica e culturale in chi non sa distinguere tra un’asfaltatura e un’alberatura.

La strada per diventare capitale verde è ancora lunga da percorrere.

2 Commenti

  1. Infatti non mi spiegavo come mai Legambiente non fosse intervenuta. Forse se fosse intervenuta in modo meno silente avrebbe sollevato l’opinione pubblica che forse e ribadisco forse si sarebbe potuto impedire lo scempio. Speriamo che le nuove essenze siano resistenti e soprattutto crescano velocemente.

  2. Ma dopo avere sradicato questo viale,in modo molto discutibile,i mattoncini autobloccanti si lasciano in quella maniera?

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