Berceto e giornalismo parmigiano in lutto: è morto Stefano Becchetti

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“QUI BERCETO

TUTTI ATTONITI E AMMUTOLITI: E’ MORTO STEFANO BECCHETTI”.

Ad annunciarlo il sindaco Luigi Lucchi.

Che lo ricorda così. “Le sue visite, in Municipio, erano quotidiane. Passava a salutarmi, dare un’occhiata ai giornali, prendere il caffè. Anche le sue telefonate erano quotidiane. Apprendere questa notizia, questa mattina, da Don Giuseppe, ha lasciato tutti basiti per la giovane età (cinquant’anni).
Una notizia inattesa di una morte improvvisa.
Stefano era conosciutissimo perché per anni ha fatto il corrispondente per la Gazzetta di Parma, TV Parma e Video Taro.
Difficile parlare di un amico con il quale scherzavo e in tante occasioni giravamo per il Comune a vedere i lavori che erano in corso.
Gli piaceva intervistarmi anche se avrebbe preferito fare domande particolari e non quelle legate all’attività del Comune di Berceto.
Il suo modello, guardandola frequentemente, era la la BBC e si sentiva imbrigliato come giornalista locale.
Appena se ne presentava l’occasione, con ospiti stranieri, gli piaceva fare domande in inglese.
Avrebbe voluto vivere a Londra e a New York
Nonostante questo suo desiderio rivolgeva molte attenzioni a Berceto, alle sue tradizioni, ai suoi personaggi.
Tra i personaggi di Berceto c’è anche suo padre Gianni e lo zio Francesco.
Gianni, autista Tep, per decenni, è conosciutissimo e stimato suonatore di fisarmonica.
Persona generosa quando le condizioni di salute gli e lo permettevano aveva piacere di allietare le persone con la musica.
Spesso si recava alla Casa Protetta per regalare ore di svago agli ospiti.
Il suo repertorio sono i valzer francesi con ottimi accordi e virtuosismi .
Nonostante le ristrettezze economiche di quei tempi il padre di Gianni, in anteprima, scopriva “Erasmus” ospitando a Berceto un ragazzo francese e mandando a Parigi, ad imparare musica, Gianni, dopo avergli acquistato la fisarmonica.
Anche Pietrino era stato autista di corriere e la moglie, Leonilde Consigli, si dilettava a cantare pezzi di opera.
Francesco, lo zio di Stefano, è stato un mitico meccanico soprattutto di vespe.
Bravissimo a intrattenersi con i ragazzi che con pazienza gli voleva trasmettere la passione, ma anche il rispetto, per i motori.
Becchetti è proprio una famiglia del sasso e questo cognome risuona piu’ volte nella lettura del rogito stipulato nel 1630 dai capofamiglia bercetesi e letto, ogni anno, durante la celebrazione del Voto nella prima domenica di Luglio.
Stefano monitorava, ogni giorno, il sito del Comune per conoscere tutte le delibere e determine e rilanciarle nella pagina che curava, quasi in modo istituzionale, di Berceto Comune e Comunità.
Quando faceva un servizio per la Tv e veniva trasmesso era molto soddisfatto e mi teneva informato delle visualizzazioni mettendolo, poi, sul suo sito.
C’è dolore, in ognuno, perché si pensa ai suoi famigliari al padre Gianni, alla madre Lella, alla sorella Katia e anche al nipotino Edoardo al quale Stefano era molto affezionato, ma il dolore nasce anche perché, improvvisamente, si perde, restando increduli, una di quelle persone caratteristiche di Berceto la cui mancanza lascia tutti sbigottiti Ciao Stefano”

Il Santo Rosario in Duomo domenica, ore 20 e funerali lunedì ore 15.

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