Aeroporto, Legambiente: 9 Osservazioni, continuano a mancare risposte su sicurezza, viabilità, emissioni

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Testata Nord Aeroporto Giuseppe Verdi con zone di tutela A (in viola); B (in blu); C (in verde). La zona di tutela B si sovrappone in parte con il sub-ambito di trasformazione 26 S2 (in giallo), ovvero l’area ex Salvarani dove è in corso la realizzazione del centro commerciale previsto dal PUA approvato con Del. CC 114-2010.

Legambiente Parma, WWF, ADA Associazione Donne Ambientaliste di Parma, comitato NO CARGO Parma e privati cittadini hanno presentato 9 nuove osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’Aeroporto Verdi. 

Si tratta della seconda fase della VIA, che purtroppo ripresenta criticità a cui Sogeap non ha dato risposte dopo il primo studio e le conseguenti Osservazioni di fine 2018. 

Le 9 Osservazioni riguardano: errori nella documentazione (si parla della tangenziale di Lucca), rischi per la sicurezza da codice di navigazione, sicurezza idraulica, viabilità, relazione archeologica, emissioni inquinanti dell’aria, inquinamento acustico, bilancio economico finanziario.

Il tavolo di lavoro promosso da Legambiente, che si è rivelato già molto efficace nella prima fase, è ormai un esempio di collaborazione efficiente fra associazioni e comitati e fra questi e i singoli cittadini. Questa collaborazione ci ha consentito di intervenire tempestivamente in una procedura di autorizzazione con un tasso tecnico abbastanza elevato come questa VIA. È di soddisfazione vedere che molti tecnici e liberi professionisti hanno aiutato gratuitamente e con competenze specifiche che diversamente non sarebbe stato facile avere a disposizione. Un segnale che l’ampliamento dell’aeroporto è visto con preoccupazione da larga fetta della popolazione parmigiana.

Sono relativamente pochi i punti su cui Sogeap ha prodotto materiale integrativo esaustivo, rispetto alle prime osservazioni. Tra queste la relazione archeologica, la quale dimostra che l’esame archeologico fosse necessario, come noi sostenevamo, che la zona sia ricca di reperti, come ci era noto (e confermato dai cantieri TAV) e come questo aspetto e le relative spese non siano stati correttamente affrontati nel progetto e nel piano economico.

Quali sono le criticità principali riscontrate?

Ancora quelle della prima fase. Carenze di documenti fondamentali sotto il profilo della sicurezza, sia per il codice della navigazione sia per la sismica, ma anche la sicurezza idraulica, la viabilità (si intende eliminare viale delle Esposizioni senza indicare con cosa sostituirla e a carico di chi, si allunga la pista a meno di 500 m dalla A1 e alta velocità, ci si avvicina pericolosamente alle scuole di Baganzola), la compatibilità urbanistica, le emissioni nell’aria e l’inquinamento acustico. Molto deficitario pare anche il piano economico e la sostenibilità finanziaria; aspetto questo rilevato anche da molti consiglieri del comune di Parma: del resto lo slittamento della commissione sulle partecipate del Comune di Parma a cui si dovrebbe rendicontare dello stato del progetto, la difficoltà nel trovare finanziatori locali e non, i continui annunci di nuove rotte e voli puntualmente smentiti, sono sintomi abbastanza chiari. Anche la sostenibilità economica costituisce un fattore rilevante per la VIA.

Alla luce delle insufficienze rilevate auspichiamo che la Commissione VIA rilasci parere negativo, sia per gli oggettivi limiti e rischi, sia per l’insufficienza della documentazione. È da considerare un parallelismo tra il Verdi e l’aeroporto di Firenze Peretola, bloccato dal Tar nonostante l’esito positivo concesso della VIA: fra i motivi proprio le lacune nella documentazione, in particolare quella sulla sicurezza. La commissione non potrà non tenere conto di questa sentenza.

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