Il Ponte Nord “vivrà e sarà occupato, terzo in Italia dopo Rialto e Ponte Vecchio”: ospiterà uffici pubblici

La svolta grazie a un emendamento del senatore leghista Campari, che ringrazia anche l’assessore Alinovi

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“Il Ponte Nord potrà essere finalmente restituito alla città. Per anni è stato una ferita aperta per Parma: una struttura di grande impatto visivo, rimasta per troppo tempo desolatamente vuota, chiusa e dimenticata. È stato un lavoro lungo e difficile, ma finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo”.

Lo scrive in una nota la Lega con il senatore parmigiano Maurizio Campari.

Un’opera nuova – ricorda – costata 25 milioni di euro pubblici, non può restare abbandonata come negli ultimi sette anni. È anche una questione di rispetto per i cittadini”.

Il leghista, con un breve emendamento allo Sblocca Cantieri, ha convinto la maggioranza gialloverde a risolvere la questione che si trascina dal 2012. Da allora, la struttura è rimasta inutilizzata a causa delle norme vigenti in materia di abitabilità dei ponti, “ora però sarà finalmente utilizzabile e potrà ospitare uffici pubblici come l’Autorità di Bacino del Fiume Po che ha già  manifestato interesse”.

L’emendamento è stato approvato in Senato, a breve ci sarà il voto della Camera, dove non dovrebbe essere modificato.

La struttura, ripercorre la nota, vide il primo progetto nel 2006, poi modificato e realizzato a partire dal 2010 con Vignali sindaco, fu terminata nel 2012 con alla guida della città. Il successore Pizzarotti che detestava l’opera al punto di non fare nemmeno una vera inaugurazione. Da allora lo spazio coperto del ponte è rimasto pressoché inutilizzato, se si escludono un paio di sporadici eventi. Negli anni passati erano stati fatti alcuni tentativi di sbloccare la situazione sia dal’Amministrazione comunale che dai parlamentari della città allora maggioranza Pd, ma senza alcun successo. Fino all’emendamento del leghista Campari.

Dietro a questo risultato – ricorda il parlamentare – c’è la collaborazione di tante persone che ringrazio di cuore: dai sottosegretari Vania Gava e Massimo Garavaglia, all’assessore Michele Alinovi del Comune di Parma, al segretario generale dell’Autorità di Bacino Fiume Po Meuccio Berselli. Sono contento che tutte queste persone si siano sedute allo stesso tavolo per risolvere il problema: dovrebbe essere sempre così. Il Governo e la Lega sostengono le città  e i territori indipendentemente dal colore politico di chi li amministra.Mi piacerebbe che tutti ragionassero così, noi siamo i primi a farlo come dimostrano i risultati raggiunti per la nostra città  in così poco tempo che siamo al governo, e devo dire che sono veramente soddisfatto di questo ulteriore grande successo”

Cosa succede adesso? Sostanzialmente, l’emendamento Campari, “considerata la presenza della cassa d’espansione a monte del ponte e solo in seguito a una nuova pianificazione di bacino che ne certifichi la sicurezza, prevede una deroga alla norma che vieta l’uso permanente di volumi edificati sui alvei di fiumi e di torrenti, rendendo così il Ponte Nord una delle rare eccezioni presenti in Italia”.

In poche parole, “sarà  il terzo ponte abitato esistente nel nostro Paese dopo Ponte Vecchio a Firenze e quello di Rialto a Venezia. Ora la palla passa agli enti del territorio e alla Regione che dovranno terminare il lavoro iniziato nella direzione ormai tracciata”.

Il testo dell’emendamento – Dopo il comma 6, inserire il seguente: «6-bis. Al fine di assicurare la piena fruibilità degli spazi costruiti sull’infrastruttura del Ponte di Parma denominato Nuovo Ponte Nord, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Parma e il Comune di Parma, verificata la presenza sul corso d’acqua principale su cui insiste la medesima infrastruttura di casse di espansione o di altre opere idrauliche a monte del manufatto idonee a garantire un franco di sicurezza adeguato rispetto al livello delle piene, possono adottare i necessari provvedimenti finalizzati a consentirne l’utilizzo permanente attraverso l’insediamento di attività  di interesse collettivo sia a scala urbana che extraurbana, anche in deroga alla pianificazione vigente nel rispetto della pianificazione di bacino e delle relative norme di attuazione. Tale utilizzo costituisce fattispecie unica e straordinaria. I costi per l’utilizzo di cui al presente gravano sull’ente incaricato della gestione e non comportano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Il commento del sindaco di Parma Federico Pizzarotti –  L’emendamento che sblocca l’inutilizzabilità del ponte Nord è una notizia positiva per #Parma e i parmigiani. In tutti questi anni, la città ha cercato soluzioni al danno causato da chi realizzò un ponte inutilizzabile.

Ricordo bene i numerosi tavoli di lavoro e le svariate riunioni fatte tra Parma e Roma per arrivare alla fine di questo classico stallo all’italiana.

L’emendamento del senatore Campari è l’ultimo tassello di questo enorme lavoro lungo sette anni. Lo ringrazio per la collaborazione, perché è giusto criticare il governo quando fa cose sbagliate ma è altrettanto corretto ringraziarlo quando fa cose giuste. La serietà in politica è anche questo. Se non altro, il giusto epilogo di questa travagliata vicenda insegna una cosa che diciamo da tempo: quando Parma fa squadra, vince sempre.

Ora un solo obiettivo: fare del Ponte Nord una realtà che possa essere restituita ai parmigiani. Fino a ieri abbiamo lavorato per renderlo utilizzabile, oggi lavoreremo per renderlo vivibile.

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