Parco fluviale della Parma – Alinovi: “Ecco il progetto. Obiettivo, minor impatto ambientale”

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Un parco lungo quasi 2 km lungo il torrente Parma. Il progetto dell’amministrazione di Parma viene presentato in un’intervista dall’assessore Michele Alinovi che, dopo le polemiche scaturite da alcune associazioni ambientaliste, spiega nel dettaglio in cosa consiste questo progetto che vorrebbe portare ai cittadini e ai turisti un nuovo spazio verde a Parma, per ammirare la città da un’altra prospettiva.

“Stiamo parlando del concetto di ‘natura in città’ – spiega l’asssessore all’urbanistica – che riprende un progetto non nuovo e che è stato a più riprese chiesto da molti cittadini”. Il progetto vuole quindi rendere accessibile a tutti i cittadini quella porzione di “natura fortemente artificializzata” che già è frequentata da molte persone a passeggio col cane o con i propri figli, già sfruttato e curato dai residenti le cui case si affacciano e si aprono sul greto. Questo tratto infatti “è già sfrutttato da tantissimi cittadini, – spiega Alinovi – il nostro obiettivo sarebbe quello di renderlo accessibile a tutti” grazie all’apertura e messa a posto dei tre accessi già esistenti (vicino al Ponte delle Nazioni, al Ponte Verdi e al Ponte Italia), accessi utilizzati per la manutenzione di Aipo, e forse la creazione di un quarto accesso vicino al Ponte Caprazucca, vicino alle scuole superiori.

“La realizzazione del parco – continua Alinovi- vuole essere nel massimo rispetto possibile delle condizioni ambientali e naturalistiche, col minore impatto possibile. Oggi quest’area non è tutelata sotto questo aspetto perchè fortemente antropizzata. Non vogliamo la grande opera pubblica ma fare il minimo indispensabile per rendere fruibile a tutti: disabili, aziani, genitori con passeggini, bambini, scolaresche che potranno svolgere attività semplici in questo parco. Si vorrebbe quindi consolidare il già esistente all’interno della fascia del centro storico dal Ponte Italia fino al Ponte delle Nazioni, sulla riva dell’Oltretorrente. Oltre questo tratto riteniamo che non ci sia una bellezza storica e paesaggistica tale da giustificare il prolungamento del parco”. Lasciando quindi il continuo alla natura incontaminata.

Oltre alla realizzazione delle rampe verrebbe consolidato il sentiero già esistente – con materiali naturali e terra battuta – creato con il passaggio dei cittadini in questi anni, secondo il modello del parco fluviale di Pavia sul Ticino, che oggi gode non solo dell’affetto dei suoi cittadini ma anche di importanti sponsorizzazioni dei privati e delle aziende per la sua manutenzioni. E con la stessa prospettiva, conferma l’assessore Alinovi, sarà pensato anche il parco fluviale del torrente Parma. Inolte, spiecifica l’assessore: “Non ci sarà nessuna pista ciclabile, nessuna cementificazione, nessuna asfaltatura. Per avere un’oasi protetta dovremmo sigillare il parco da tutti gli accessi esistenti, anche da quelli delle case private e quelli per le manutenzioni di Aipo”.

Il costo preventivato, e per cui l’amministrazione ha già disposto dei fondi che verranno impiegati entro al fine del 2019, è di circa 700mila euro (divisi in due trance) ma che potrebbe scendere qualora non venga approvato o venga modificato il quarto accesso attualmente inesistente, quello vicino piazzale Rondani e il Ponte Caprazucca su cui l’assessore Alinovi lascia delle riserve. Il parco potrebbe essere pronto con i lavori per la primavera del 2020.

“Secondo il quadro economico non è un importo elevato – chiarisce Alinovi – se pensiamo, poi, che solo per organizzare il Capodanno, che dura solo un giorno, si spendono 100 mila euro”.

Le spese di amnutenzione sono stimate a 20 mila euro all’anno, nel caso di piene e inondazioni salirebbe a 40mila. Saranno ancora a cura di Aipo i lavori di sfalcio e pulizia. Il parco sarà aperto nella zona primaverile ed estiva, ma con l’arrivo della cassa d’espansione sul Baganza “potrà essere valutata l’apertua anche durante l’inverno”.

“Si tratta ancora di un progetto preliminare – specifica ancora l’assessore- ma su cui intendiamo, come per tutte le progettazione, attivare modifiche e dettagli secondo le procedure. E’ stato affrontato tutto in maniera molto seria, già in questa fase abbiamo accolto i pareri a grandi linee positivi dagli enti Ausl, Aipo, Arpae e Sovrintendenza: tutti coloro che per legge devono dare il loro parere. Prima dell’annuncio erano già state contattate e incontrare anche le associazioni ambientaliste”. Si potrebbe valutare l’idea di un referendum per far decidere i cittadini? “Si potrebbe pensare anche a questo strumento quando tuttavia avremo il progetto definitivo. L’idea era presente anche nel nostro programma elettorale ma anche in quello di altri partiti, come Lega”.

Vicino al Ponte delle Nazioni si potrà finalmente godere della vista di uno dei soli due muri farnesiani storici della città di Parma (l’altro è lungo il Parco Ducale e verrà scoperto con la riqualificazione dell’accesso al parco a fianco della caserma dei Carabinieri). Sarà un parco che godrà in un punto inedito di una prospettiva assulutamente unica sulla sequenza di ponti storici che oggi vengono ammirati solo dall’alto. Sarebbe un arricchimento anche per i turisti. Il torrente non deve essere visto solo come una minaccia” conclude l’assessore Alinovi.

(Aribe)

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