Ex Terme di Salso e Tabiano: no al Jobs act e malattia pagata integralmente

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Nelle settimane scorse si è concluso l’iter della vendita a TST srl del primo asset delle ex Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA, comprendente lo stabilimento Respighi, lo stabilimento Zoja, la casa di cura Villa Igea, i prodotti. A seguito delle trattative sindacali intervenute, le organizzazioni di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs sono arrivate alla sottoscrizione di un accordo con l’azienda che per i lavoratori ha previsto la non applicazione del jobs act, il mantenimento della pregressa anzianità aziendale e i livelli di inquadramento, i trattamenti retributivi maturati, i periodi di lavoro garantiti, l’anticipo rispetto la procedura concorsuale delle eventuali cifre pregresse vantate a titolo di arretrati dalla ex SpA.

Contestualmente si è riavviata la contrattazione decentrata, che era stata “congelata” per tutto il periodo del contratto di affitto di ramo d’azienda a TST srl stessa, in essere dall’avvio del percorso concordatario.

Tra i risultati raggiunti vanno evidenziati l’accordo in tema di flessibilità oraria, l’accordo in tema di prevenzione di episodi di molestie di genere e discriminazione sul luogo di lavoro, l’accordo in tema di appalti ed esternalizzazione dei servizi, che tra le altre cose prevede anche per quei lavoratori impiegati nei servizi esternalizzati la non applicazione del jobs act. Inoltre, la malattia verrà nuovamente retribuita al 100%, senza penalizzazione economica alcuna, e a favore dei dipendenti è stata prevista l’adesione al fondo di assistenza sanitaria integrativa EST, primo esempio per i lavoratori di un’azienda termale in ambito nazionale.

Già da gennaio riprenderà il confronto tra le parti su ulteriori temi.

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