Sopravvivenza e simulazione: la nuova frontiera dei videogiochi

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Gli ultimi anni dell’intrattenimento videoludico, uno dei settori digitali in maggiore evoluzione, sono stati monopolizzati da un nuovo genere: i survival games. Trainati dal successo di titoli come Fortnite e PUBG, i videogame di sopravvivenza hanno invaso il mercato e sono diventati in breve tempo un filone estremamente redditizio per le case produttrici e gli streamer. Ma quali sono i motivi di questo boom? E quali i giochi di maggior successo?

I survival games Battle Royale hanno ridefinito il concetto di sopravvivenza nel mondo dei videogiochi. Oggi non dobbiamo più sfidare nemici controllati da un computer ma avversari in carne e ossa, pronti a batterci in ogni momento e a escogitare qualsiasi stratagemma per eliminarci dal gioco. Una caratteristica che aumenta a livello esponenziale l’imprevedibilità di ogni partita.

I giochi di sopravvivenza hanno un’altra caratteristica vincente: un’apertura pressoché infinita. Non c’è un filone di gioco prestabilito. Ogni giocatore può definire in autonomia i suoi percorsi di esplorazione, può scegliere tra una varietà di oggetti e armi incredibile e può costruire la propria strada indipendente verso la vittoria.

Due caratteristiche che, insieme alla possibilità di sfidare gli amici online e il tempo di attesa irrisorio per partecipare a una campagna, hanno portato i survival games sulla bocca di tutti.

Il titolo del momento è indubbiamente “Fortnite”, un fenomeno mediatico da oltre 40 milioni di utenti in tutto il pianeta e uno dei giochi più trasmessi di sempre nelle piattaforme di live streaming. È luglio 2017 quando il prodotto targato Epic Games entra ufficialmente sul mercato: shooter online in terza persona, Fortnite ha dalla sua alcune caratteristiche che lo rendono diverso dai diretti concorrenti. Innanzitutto, una grafica in stile cartoon che lo rende appetibile e pubblici di ogni età. In secondo luogo, permette ai giocatori un livello di esplorazione e una quantità di opzioni, sia in termini di strategia che di oggetti a disposizione, ancora inediti nel mondo dell’intrattenimento online.

Qualche mese prima di Fortnite, la comunità mondiale dei videogiocatori aveva conosciuto “PlayerUnknown’s Battlegrounds”, PUGB, il capostipite dei survival games. Titolo indipendente, PUGB inizia a sbriciolare in breve tempo ogni record di popolarità e gradimento. La formula è quella tradizionale: il giocatore viene catapultato su un’isola immaginaria insieme ad altri 100 giocatori online senza alcun equipaggiamento. Quindi li costringe ad attrezzarsi alla bell’e meglio e a sfidarsi su una mappa che progressivamente si restringe.

Una passione, quella per i videogiochi di sopravvivenza, che ha catturato un po’ tutti, dai semplici appassionati di gamig online a vip dello sport come Zlatan Ibrahimovic, Harry Kane e Antoine Griezmann.

Ma i punti di contatto tra questi giochi e lo sport non finiscono qui. Che si tratti di Fortnite, PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG), o di H1Z1 e Fear The Wolves, di cui parleremo tra poco, questi titoli sono basati su uno stile di gioco simili a quelli delle partite di poker sportivo, soprattutto per quanto riguarda la scelta della strategia e studio dell’avversario. Giochi che alternano lunghe pause e momenti di azione e tensione proprio come avviene nei tornei di una delle discipline della mente più impegnative al mondo.

E accanto ai due titoli di maggior successo stanno arrivando altri sul mercato, sempre più evoluti. H1Z1 è un gioco battle royale gratuito creato da Daybreak Game Company. Passati tre anni sotto Microsoft Windows, è stato rilasciato in maniera gratuita a febbraio di quest’anno e ad agosto è stato pubblicato anche per Playstation 4.

Grande attesa anche per Fear the Wolves, gioco battle royale realizzato da Vostok Games e pubblicato da Focus Home Interactive. Arrivato su PC a fine estate e previsto in versione console per i primi mesi del 2019, il survival game ripropone la fortunata formula dei 100 giocatori che vengono catapultati su una mappa che periodicamente si restringe. Come sempre a vincere è l’ultima persona che rimane in vita o chi riesce a fuggire con l’elicottero presente nella parte finale del terreno. Aumentano però le difficoltà: i giocatori oltre ad affrontare avversari in carne e ossa se la dovranno vedere con le radiazioni e animali “mutati” in uno scenario post-atomico.

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