Via Spezia: sequestrato il “gigante di vetro” di Trancerie Emiliane

Il perché, risiede in una delibera del consiglio comunale. Delibera comunale che prevede una variante urbanistica per il trasferimento nel palazzo di 800 metri quadri di superficie lorda utile e un cambio di destinazione d'uso di altri 2.200 metri quadri, da attività produttive a uffici, che verrebbe lì trasferiti da un'area non ancora edificata, sempre in via Spezia

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E’ un cuore di vetro senza l’anima, una scatola pressoché finita anche se ancora cantiere a Lemignano.

Gli spazi sono di proprietà di Trancerie Emiliane, come recita il cartello attaccato al cancello ma ancora da “spacchettare” tra Casappa e una delle tante viuzze che da Via Spezia si allungano verso l’abitato di Vigheffio.

Gli esterni sono pressoché finiti, anche gli oneri accessori per la viabilità: una rotonda, alcune strade di connessione, i parcheggi, la rampa per l’interrato e gli spazi per i bidoni della nettezza urbana.

Gli interni anche: sui balconi campeggiano i condizionatori già montati, negli spazi adibiti ad uffici tavoli e materiale elettronico.

Solo alcuni rimasugli di cantiere, all’esterno, fanno capire che i lavori non sono terminati del tutto. Ora però l’immobile è sequestrato. Ad ogni angolo, un sigillo. Il perché, risiede in una delibera del consiglio comunale. Delibera comunale che prevede una variante urbanistica per il trasferimento nel palazzo di 800 metri quadri di superficie lorda utile e un cambio di destinazione d’uso di altri 2.200 metri quadri, da attività produttive a uffici, che verrebbe lì trasferiti da un’area non ancora edificata, sempre in via Spezia.

A sollevare dei dubbi che hanno fatto scattare i sigilli, il gruppo consiliare Parma Protagonista che scrive in una nota: Per due volte una delibera (la 3539) viene messa all’Ordine del Giorno. Per due volte viene ritirata – all’ultimo momento – perché il segretario comunale “non la firma”. Cos’avrà di tanto strano questa delibera?

Apparentemente una “innocua” variante urbanistica: un trasferimento di 800 mq di superficie lorda utile e un cambio di destinazione d’uso di altri 2.200 mq (da attività produttive a uffici) che passerebbero da un’area non ancora edificata a ovest della via Spezia a un’area posta dall’altra parte della Statale, già pienamente edificata e finita (il “cilindrone” di vetro che si vede).

Per capirci meglio, gli uffici, con questa variante, passerebbero da 1.180 mq a 4.198 mq. E la superficie complessiva del cilindrone passerebbe da 3.398 mq a 4.198 mq (quindi tutti uffici, con 800 mq totali in più).

La domanda che ci siamo fatti è: com’è possibile aggiungere altri 800 metri quadri in un edificio già interamente costruito? E come è possibile che ambienti destinati ad attività artigianali e ingrosso possano trasformarsi improvvisamente in uffici in un fabbricato che appare ultimato in ogni sua parte? Verrà scoperchiato ed elevato di un piano? Verrà ampliato il fabbricato anche se il lotto appare totalmente saturo? Gli ambienti nei piani intermedi sono già perfettamente adatti? Oppure ci sono altri ambienti idonei ad ufficio nel cosiddetto “sottotetto”, oggi destinato a funzioni non abitabili come deposito, locali tecnici, ecc.?

Domande su cui non abbiamo risposta, anche perché il permesso di costruire relativo non ci è stato messo a disposizione. Certo qualche dubbio su questa variante ci è venuto, perché abbiamo notato qualche giorno fa una squadra di persone che tiravano a lucido i vetri e sistemavano alacremente le parti esterne, come se tutto fosse già pronto all’us In questo caso comprenderemmo l’imbarazzo del segretario comunale e anche lo strano andirivieni della delibera.

Il prossimo Consiglio del 17 segnerà la fine della telenovela di Lemignano?” conclude il gruppo consigliare Parma Protagonista.

In attesa, lo stabile resta “congelato”.

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