15 dicembre- Accoglienza, a Parma “call for action” di Europasilo e Ciac

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Mettere insieme tutti i soggetti impegnati nei percorsi di tutela, accoglienza e integrazione di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, gli enti locali e le istituzioni pubbliche di diverso livello, e tutti i soggetti pubblici e privati interessati, con l’obiettivo di costruire un nuovo sistema di accoglienza alla luce della legge nata dal decreto Immigrazione e Sicurezza.

E’ questo, in sintesi, l’obiettivo della “call for action” lanciata dalla rete nazionale di soggetti dell’accoglienza Europasilo – in collaborazione con Ciac Parma – che si terrà alla Camera di Commercio di Parma il prossimo 15 dicembre.

La giornata, che riunirà oltre trecento persone in arrivo da tutta Italia, prenderà il via alle 9:30 con un’assemblea plenaria, coordinata da Chiara Marchetti di Ciac Parma e introdotta da Gianfranco Schiavone della rete Europasilo e presidente di Ics Trieste, in cui verranno spiegati i temi di giornata attraverso gli interventi di Livio Neri dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), Daniela di Di Capua (Servizio Centrale Sprar), Marìka Surace (Cild) e manderà un contributo video Daniele Viotti, europarlamentare del Partito democratico.

Subito dopo si riuniranno quattro tavoli tematici che, sugli spunti arrivati dalla plenaria, entreranno nei particolari e proveranno a rispondere ad alcune domande fondamentali:

“Libertà di movimento” e in particolare della chiusura delle frontiere: come promuovere e ampliare le vie legali di accesso? I corridoi umanitari, il resettlement, il ricongiungimento sono pratiche già percorse, anche se di portata limitata.

“Garanzie dei diritti”, con la domanda fondamentale riguardo a quale sarà la protezione legale per i migranti nel nuovo scenario? Ma anche è possibile promuovere ulteriori forme di assistenza e protezione legali sia in frontiera che all’interno dei territori? Quali raccordi sono possibili con i presìdi e i servizi territoriali esistenti?

“Difendere l’accoglienza”, come tutelare gli esclusi? Quale rapporto Cas-Sprar? L’asilo, i rifugiati, i minori non accompagnati non sono una questione di sicurezza pubblica. Per questo devono uscire dal dominio del Ministero dell’interno ed entrare a pieno titolo nei luoghi di governance territoriale e nel welfare universale. Gli stessi enti che si occupano di accoglienza e tutela devono uscire dall’“angolo” dei servizi dedicati e rilanciare in termini non solo di accoglienza ma anche di “cittadinanza”.

“La sfida della comunicazione” – Come divulgare una diversa narrazione sulle migrazioni? Sulla cultura dei diritti, della solidarietà, dell’antirazzismo occorre trovare un modo diverso di comunicare e informare, di coinvolgere persone e soggetti anche al fuori dalle cerchie degli addetti ai lavori. Finora l’investimento e i risultati non sono stati adeguati e sufficienti. Come preparare il terreno per una trasformazione più ampia e ambiziosa che vada al di là di quelli che possono essere visti come interessi corporativi o di difesa dello status quo?

I contenuti emersi nei gruppi verranno poi messi in comune in una assemblea plenaria conclusiva.

La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti.

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