Iren- Antitrust segnala bandi Atersir: in contrasto con normativa tutela concorrenza

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha pubblicato, in data 24 settembre 2018, il parere rivolto alla Regione Emilia Romagna e ad Atersir – Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici ed i rifiuti.

Il parere è stato formulato ai sensi dell’art. 22 L. n. 287/90, a seguito di una segnalazione concernente alcuni possibili problemi concorrenziali insiti nei bandi di gara indetti da Atersir, aventi ad oggetto l’affidamento “della gestione integrata dei servizio di igiene urbana” nelle province di Parma, Piacenza e Ravenna-Cesena.

L’AGCM, preliminarmente, riconosce che l’ente ha agito in conformità alle osservazioni già espresse dall’Autorità stessa in un precedente parere (parere dd. 15.06.2017, relativo alla necessità di evitare il perpetuarsi di regimi di proroga de facto delle convenzioni in capo agli affidatari storici), bandendo gare ad evidenza pubblica per la gestione dei servizi di igiene urbana nei territori di cui in oggetto.

Tuttavia, l’AGCM ritiene che alcune delle previsioni contenute in tali bandi siano in contrasto con la normativa a tutela della concorrenza.

In particolare, le previsioni sulla durata degli affidamenti e quelle che disciplinano l’ampiezza dei bacini appaiono idonee a limitare la partecipazione da parte delle PMI, favorendo invece gli storici operatori di mercato.

Per quanto riguarda la durata dell’affidamento, prevista di 15 anni, essa pare eccessiva. Come da tradizionale orientamento dell’Autorità, è necessario che la durata degli affidamenti sia limitata e proporzionata ai tempi di recupero degli investimenti, al fine di impedire il consolidarsi di posizioni di rendita.

In questo caso, le prestazioni riguardano principalmente la raccolta di rifiuti urbani, attività in cui gli investimenti richiesti sono contenuti ed hanno tempi di ammortamento limitati. Non sono inoltre ricomprese nei bandi le attività di recupero e smaltimento dei rifiuti (che possono essere svolte in regime di mercato). Per questi motivi, la durata di 15 anni risulta, a detta dell’Autorità, decisamente sproporzionata.

In merito all’ampiezza dei bacini prevista dai bandi, l’AGCM ritiene che sia eccessiva, così come i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi richiesti. Se è vero infatti che normalmente tali criteri costituiscono scelte discrezionali dell’Amministrazione, l’AGCM ritiene che tali requisiti, assieme alla durata eccessivamente lunga degli affidamenti, possano contrastare con la necessità che le gare garantiscano un’ampia partecipazione di operatori potenzialmente interessati, in particolare le piccole e medie imprese.

Di conseguenza, l’Autorità suggerisce alla Regione ed alla stazione appaltante di ridurre la durata degli affidamenti e l’ampiezza di bacini, al fine di consentire la partecipazione alle PMI e di evitare di privilegiare gli storici incumbent di mercato.

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