San Polo di Torrile- Lite condominiale sfocia in femminicidio: morta la 44enne Filomena Cataldi, fermato 36enne cinese

0

Femminicidio a San Polo di Torrile nel pomeriggio di mercoledì 22 agosto, intorno alle 18. Uccisa una donna, 44enne, Filomena Cataldi.

Già fermato il presunto assassino, l’uomo, F.G., un 36enne di origine cinese, sposato, due figli piccoli,  da tempo residente in paese nello stesso condominio della donna, al piano di sopra ma dall’altra parte dello stabile inserito in un contesto di capannoni e attività industriali. 

Il 36enne è stato subito portato via dai Carabinieri.

Sul posto la scientifica e i militari che al loro arrivo hanno trovato il cadavere della donna, picchiata brutalmente con un mortaio o un posacenere, poi strangolata e accoltellata, nel suo appartamento in quel condominio in via Romagnoli numero 2. A chiamare il 112 lo stesso presunto omicida.

Dalle chiacchiere di paese e dalle testimonianze dei vicini, emerge che l’uomo avesse già avuto comportamenti litigiosi e violenti con altri condomini e con la moglie, tanto che qualcuno voleva cambiare residenza. Come fosse maledetta. Non risultano tuttavia segnalazioni o denunce nei confronti dell’uomo agli uomini dell’arma.

Ma se davvero si sia trattato di una lite condominiale, è ancora oscuro. Qualcuno, incredulo, sussurra di questioni economiche mentre osserva il crogiolo di luci accese e spente: nella casa della tragedia, il primo piano affacciato sulla strada, e in quella dove sono rimasti, in silenzio, i familiari del presunto omicida, al secondo piano sul cortile interno, è via vai di divise.

Passata la notte di interrogatori, emerge che forse l’uomo, F.G., avesse una terribile quanto infondata paura di essere ucciso. Motivazione che emerge in forte contrasto con l’indole affabile e socievole della donna, molto esile fisicamente e descritta da tutti i conoscenti come una donna con sempre il sorriso sul volto.

Il corpo di Filomena è stato ritrovato tra l’ingresso e il salotto. I fornelli in cucina invece ancora accesi a far supporre che la donna fosse andata ad aprire la porta mentre stava preparando la cena. Da lì a poco l’aggressione.

Tremano le gambe al compagno della donna, Alessandro, che ha appreso la tragica notizia al rientro a casa dal lavoro, in un capannone adiacente il condominio della tragedia, dove è operaio e collega di F.G, presunto omicida. 

Sul posto disperati i parenti della donna, in lacrime, e del presunto omicida, attoniti.

Filomena lascia una figlia fresca diciottenne: molto conosciuta a in paese, era dipendente in una azienda di prodotti gastronomici, a pochi metri da casa.

Da quella casa, un condominio di due piani, lungo e stretto, unico spazio civile rubato ad attività commerciali e industriali affacciato sull’Asolana, balconi insignificanti colmi di parabole, mix di cinesi africani e italiani, probabilmente accomunati solo dal lavoro in zona, Filomena se ne voleva andare.

Aveva trovato un’altro appartamento, ma l’affare saltò per 50 euro. Che oggi suonano come una condanna.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here