Spezia-Parma, l’Avv. Malvisi: “Impianto accusatorio ardito, azzardato e campato per aria. In giurisprudenza ci sono casi di ribaltamento al TFN”

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L’avvocato Paolo Malvisi, membro dell’AIAS (Associazione Italiana Avvocati dello Sport), nonché autorevole firma di www.stadiotardini.it, oggi, giovedì 21 Giugno 2018, è intervenuto ai microfoni di Radio Parma, durante la trasmissione Palla in Tribuna, intervistato dal giornalista Alberto Rugolotto, sul caso SMS Spezia-Parma che ha portato al deferimento di Emanuele Calaiò e, per responsabilità oggettiva, del Parma Calcio 1913 con l’accusa di tentato illecito.

Ecco la trascrizione del suo intervento:

slide paolo malvisi“Per il momento non è ancora arrivato il deferimento, ma solo l’avviso di chiusura indagini e questo lo apprendiamo da notizie di stampa. Dopo l’avviso di chiusura indagini, sempre secondo notizie di stampa, arriverà il deferimento per Emanuele Calaiò, ai sensi dell’art. 7, comma 1 e 2 del Codice di Giustizia Sportiva e per quanto riguarda il Parma per responsabilità oggettiva, ovverosia l’art. 7 comma 2 e l’articolo 4 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva. E’ emerso un dato e peccato che nessuno ne abbia parlato e cioè che la posizione di Fabio Ceravolo è stata stralciata: deduco, frattanto, che l’SMS mandato da Ceravolo, per quanto riguarda la Procura Federale, non sia stato contemplato come ipotesi di tentativo di illecito. Però, ripeto, mi pare strano che nessuno ne abbia parlato perché credo che sia un dato particolarmente importante.
Per quello che io ho potuto leggere, anche ieri sera, sul messaggio incriminato, il messaggio stesso mi dà l’idea che sia particolarmente ambiguo, per cui mi pare strano che la Procura Federale abbia costruito l’impianto accusatorio sulla base del testo di questo SMS che è apparso sugli organi di stampa.
Io escluderei che ci possa esser dietro dell’altro: si parlava di due SMS, in realtà pare uno inviato da Calaiò a De Col, nel quale gli chiede di parlare anche con Claudio, cioè Terzi: dico la verità, sorrido anche, perché ritenere un impianto accusatorio fondato su questo SMS assolutamente ambiguo per sostenere un tentato illecito da parte del giocatore mi sembra abbastanza ardito ed azzardato. Per quanto riguarda il Parma, poi, vorrei sottolineare questo: siccome al Parma è contestato l’art. 7 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva, che dice <le Società e i soggetti di cui all’articolo 1 bis, commi 1 e 5, che commettano direttamente o che consentano che altri compiano>, ovverosia, attenzione perché la Procura Federale ha l’onere della prova di dimostrare che il Parma abbia acconsentito che Calaiò compisse un tentativo di illecito. Insomma: mi dà l’idea che sia abbastanza tutto campato per aria…
Sarà la difesa del Parma, davanti al Tribunale Federale Nazionale, sezione Disciplinare, a discutere e a portare le proprie tesi, così come lo farà sicuramente Calaiò, ma l’impianto accusatorio mi sembra molto, ma molto debole: mi rifaccio anche a dei precedenti giurisprudenziali, in fattispecie analoghe, dove il Tribunale Federale Nazionale aveva smontato, di fatto, l’impianto accusatorio della Procura Federale e aveva assolto gli incolpati. Quindi io sarei moderatamente ottimista, però è anche chiaro che quando si entra in un qualsiasi tipo di tribunale non si può mai essere sicuri di niente, a maggior ragione un tribunale sportivo, dove, comunque, già in passato ci siamo trovati di fronte a delle situazioni nelle quali in sede sportiva gli incolpati venivano condannati, mentre in sede di giustizia penale, per la stessa fattispecie, venivano assolti, ricordo, ad esempio, il caso più eclatante, quello di Antonio Conte, insomma bisogna essere sempre molto prudenti ed equilibrati.
Il tutto penso si risolverà entro la fine di Luglio o i primi di Agosto, anche perché, alla luce delle decisioni che prenderà il Tribunale Federale Nazionale in primo grado ed eventualmente la Corte d’Appello successivamente, in più potrebbe esserci un terzo giudizio ancora che è il Collegio di Garanzia del Coni a noi tristemente noto per la vicenda della mancata Licenza Uefa del Parma di qualche anno fa: è un giudizio che deve risolversi a brevissimo, anche perché ci sono i campionati da iniziare e i calendari da predisporre. E’ altrettanto vero che ci possono essere delle iscrizioni sub iudice, però di fatto entro fine Luglio o i primi di Agosto, secondo me si riuscirà ad avere un pronunciamento se non definitivo, almeno di primo grado.
Tempistica delle eventuali penalizzazioni? Dipende dalla discrezionalità della decisione del Tribunale Federale Nazionale, sez. Disciplinare: ovverosia, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe ritenere applicabile la sanzione al campionato in cui il tentato illecito si è concretizzato, e quindi per quanto riguarda il Parma, il campionato di serie B; oppure potrebbe dire che la sanzione si applica, nel nuovo campionato, quindi quello di serie A. Però, francamente, io lascerei queste ipotesi nel cassetto e faccio tanto di cappello ai giornalisti della Gazzetta di Parma che hanno tentato di smorzare, evitando di creare allarmismi. Piuttosto, appunto, mi soffermerei sul tenore, sul contenuto di questo SMS che francamente rasenta veramente il ridicolo. Essendo già stati disputati i play off sarebbe sicuramente un precedente giurisprudenziale pericolosissimo per la Giustizia Sportiva applicare la sanzione nel campionato di serie B”.

(da www.stadiotardini.it)

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